sabato 15 marzo 2008

Boville, gara al Matusa

Sarà il Matusa di Frosinone e non lo stadio di Fiuggi come sembrava in un primo momento a fare da cornice al big match del prossimo turno del girone B di Eccellenza. Il Boville di mister Barbabella, preso atto dell'indisponibilità del Montorli dopo le decisioni della Questura, sfiderà quindi Medoro e compagni nella prestigiosa cornice dello stadio della città capoluogo. Sarà l'occasione quindi per Manolo Ripa e Gianni Testa di tornare nel teatro che li ha visti progonisti per tanti anni ma stavolta invece della maglia canarina, vestiranno il rossoblu del Boville. In città intanto inizia a salire la temperatura in vista della delicata sfida contro i pontini che in attesa del verdetto del Comitato Regionale può essere un crocevia fondamentale in questo appassionante finale di campionato."Ci dispiace moltissimo non poter giocare nel nostro stadio, il Montorli, che rappresenta un pochino l'orgoglio sportivo del nostro paese – commenta il presidente Gianni Milani – però poter disputare questa sfida contro una delle pretendenti alla vittoria finale al Matusa ha un fascino unico, speciale : non ci dimentichiamo che giochiamo nello stadio del Frosinone, una squadra seguita con affetto da molti dei nostri compaesani. Per quanto riguarda la partita, dopo i fatti di Latina, mi auguro che si sia prima di tutto correttezza e lealtà in campo e sopra le tribune, poi mi auguro che i miei ragazzi onorino al meglio un palcoscenico importante regalando i tre punti alla società e soprattutto ai tifosi che, sono sicuro, ci seguiranno con affetto e passione". Domenica tutti al Matusa che per l'occasione di vestirà di rossoblu

venerdì 14 marzo 2008

Sarà Rotondi contro Fabrizi. Sanremo giovani, la bandiera rossa ed i sondaggi del Pd


Mancano ormai poche ore alla presentazione delle liste elettorali e, a meno di clamorosi colpi di scena, saranno il primo cittadino uscente Michele Rotondi e Piero Fabrizi a contendersi la vittoria finale. Conto alla rovescia partito quindi con i candidati che stanno iniziando il loro tour elettorale ed i primi manifesti elettorali che colorano la città. Occorre sottolineare comunque che finora di manifesti si sono visti soltanto quelli di Rotondi mentre l'ambiziosa sinistra, impegnata a chiudere l'accordo elettorale con i dissidenti Paglia, Picarazzi e Salsiri, ancora sta lavorando sulla bozza da mandare in tipografia. Dicevamo delle ambizioni della sinistra.
Da ormai un decennio minoranza politica in paese, gli eredi di Togliatti e Gramsci ma sarebbe più corretto dire di Lino Diana ed Alfredo Verrelli, sperano di trovare nell'appoggio dei dissidenti i voti necessari per battere Rotondi.
Ma non sarà facile perchè il rinnovo dell'amministrazione di Palazzo Simoncelli cade in concomitanza con le elezioni nazionali ed il vantaggio del partito anti tasse, almeno a parole, cioè il Pdl di Berlusconi sembra sufficiente a garantire a Rotondi, l'unico che alzerà il vessillo del centrodestra, qualche centinaio di voti che alla fine potrebbe risultare decisivo nonostante qualche candidatura non proprio di primissimo ordine. Dal canto suo invece Piero Fabrizi punta a fare il pieno di voti a Santa Liberata sperando in un sostegno importante nella parte bassa del paese, sostegno che dovrebbe venire da Anna Iaboni, Nicola Milani e Pietrino Venditti. Tutta gente che ambiva alla candidatura e che ha dovuto fare un passo indietro. Siamo solo all'inizio insomma. Di certo, c'è soltanto che comunque vada qualcosa di rosso nella stanza all'ultimo piano del palazzo comunale resterà : occorre solo decidere. Sarà la Bandiera Rossa, pezzo con il quale Alessandrino Paparungi ha annunciato di volersi presentare a Sanremo Giovani (se c'è riuscita la Tatangelo anche lui potrebbe avere qualche chanches..) oppure la cioccia di capelli di Michela Vittoria Brambilla. Una che a scanso di equivoci è andata a cercare gloria parlamentare in Emilia Romagna.

martedì 11 marzo 2008

Paglia, Picarazzi e Salsiri vicini all'accordo con Mister Obama. Terza lista oppure accordo con il Pd?


Nessun candidato di Boville nelle liste per le politiche del quattordici di aprile. Ma questa non è novità. Semmai, l'ennesima dimostrazione peso politico della cittadina, prossima allo zero. La novità, sempre che di novità si possa parlare, è il ritorno sulla scena della politica locale di Paglia, Picarazzi e Salsiri. Ben inteso, i tre oppositori di Rotondi dalla politica locale non se ne erano mai andati. Ma con l'Alcalde Michele da una parte ed l'alleanza tra Piero Fabrizi ed il Pd dall'altra sembravano destinati a dover finire nel dimenticatoio. A rispolverare il trio però ci ha pensato Pietrino Venditti : l'Obama baucan version infatti, dopo aver saputo della scelta del medico di Santa Liberata ha sbattuto la porta ed è andato a cercare conforto nelle braccia di un gruppo di imprenditori del paese ma lo ha trovato in quelle di Paglia, Picarazzi e Salsiri che in evidente difficoltà nel tentativo di mettere su una lista hanno accolto Obama come il salvatore della patria. “We can”, noi possiamo; è stato questo il grido dell'Obama di Scrima mentre cullava l'idea di un alleanza con i tre ex consiglieri di Rotondi che non appena due anni fa avevano fatto faville (Paglia con Fi, Americo con l'Udc e Salsiri con An) per rivendicare la loro appartenenza al centrodestra. “We can” hanno ripetuto durante le loro riunioni. Noi possiamo. Fare una lista oppure fare l'accordo con Piero Fabrizi visto che il tempo a disposizione non è molto e le pecorelle che seguono si sono andate via via sparigliando? A pensarci bene, non importa poi molto. Di idee e programmi per Boville non ce ne sono poi molti ed il copyright, giusti o sbagliati che siano, li hanno a destra Michele Rotondi ed a sinistra Nicola Milani. Ma da Frosinone i poteri forti della politica ciociara che se la fanno sotto quando si tratta di portare in Ciociaria l'aeroporto, vogliono cosi. A destra ed a sinistra. E cosi sia.

domenica 9 marzo 2008

Bomba carta contro il pullman del Boville prima della partita con il Latina. Ferito il mister ed alcuni giocatori


Nel sondaggio che abbiamo proposto questi giorni ai visitatori di Radio Boville, forse pensando che si sarebbe trattato soltanto di una partita di calcio, tra le varie ipotesi non abbiamo preso in considerazione la peggiore, quella cioè che il big match tra Boville e Latina non si sarebbe proprio disputato. E' stato un agguato premeditato, forse frutto della storica rivalità tra la piazza di Latina e quella ciociara. E la rabbia e la violenza dei teppisti, mascherati da tifosi, si è abbattuta sulla squadra del Boville. Circa cinquanta tifosi del Latina, infatti, hanno lanciato di tutto all'indirizzo del pullman del Boville : sassi, mattoni, calcinacci ed una bomba carta che ha mandato in frantumi i vetri che hanno provocato escoriazioni e ferite alcuni giocatori rossoblu ed ai componenti dello staff. “Abbiamo vissuto dei momenti allucinanti” ha commentato mister Barbabella qualche ora dopo il triste episodio. Già all'andata i tifosi pontini si erano resi protagonisti del lancio di un altra bomba carta che era caduta vicino ad un agente di polizia ricoverato per una ventina di giorni in ospedale. Per la cronaca, la partita disputata con circa una mezz'ora di ritardo, è finita con la vittoria per uno a zero dei padroni di casa ma si attende il verdetto della commissione regionale che potrebbe anche ribaltare il risultato a tavolino. Ma è possibile che una partita di calcio, per giunta dilettantistico, debba salire alla cronaca per simili episodi ogni volta? Tra l'altro, la tifoseria del Boville in questi due anni in Eccellenza si è sempre distinta per la sua correttezza e la sua sportività.

venerdì 7 marzo 2008

Houston, abbiamo un problema. Noi a Boville, invece, due


Siamo veramente andati sulla Luna oppure lo sbarco della Nasa sul satellite datato 1969 è soltanto un enorme bufala della propaganda americana (che nello staff dell'agenzia spaziale annoverava decine di scienziati nazisti)? Personalmente, me lo sono chiesto almeno un paio di volte, soprattutto dopo l'11 settembre. Ma questo, in fondo, ha poca importanza.
Il centro storico sta morendo e definirlo un malato terminale è poco più che un eufemismo.
Provate ad andare a fare un giro a Boville. La mattina, il pomeriggio e la sera. A parte qualche turista per caso che, sprovvisto di Tom Tom o diavolerie simili, ci chiede informazioni su questa o quella pizzeria del paese ed i residenti che hanno fatto la fortuna del comparto calzature per le miglia percorse nel tappone dolomitico che da Porta San Nicola conduce fino al Lavatoio, non si vede un anima. Peggio ancora se provate a cercare un locale aperto al pubblico che abbia Sky perchè siete costretti a scendere sulla Rotabile oppure a Scrima, in quelle zone che loro, quelli del centro, chiamano “la campagna”. Le cose non vanno meglio se invece di una partita di calcio volete vedere un film : avete l'imbarazzo della scelta. Ma tra Veroli, Monte San Giovanni e Ripi, tre dei cinque comuni confinanti. Per carità di patria sul mercato della domenica, invece, stendiamo un velo pietoso . Insomma, ma è possibile che in un paese di novemila abitanti con circa millecinquecento persone che arrivano da fuori e prendono d'assalto le pizzerie del centro non ci sia nemmeno un pub o un locale? Se poi parliamo del commercio in generale, le cose vanno ancora peggio perchè qui vantiamo una sorta di record italiano. Va bene l'invasione dei centri commerciali ma in venti anni i negozi di Boville hanno soltanto chiuso. Qualcuno magari si è trasferito ma hanno abbassato tutti le serrande e se facciamo un salto dal disponibile ed affabile Giacomino (epica la foto con tanto di scritta “Luatu tiengua fa” sulla macchina da scrivere, una limited edition Hp, arrivata direttamente dalla Silicon Valley) a dare un occhiata alle carte d'identità dei gestori dei negozi esistenti, tra sei, sette anni al massimo, in paese non rimarrebbero che un paio di negozi. “Per colpa di chi” cantava Adelmo Fornaciari, al secolo Zucchero, qualche anno dopo il concerto a Madonna delle Grazie che lo ha portato dritto dritto ai Music Awards? Dell'amministrazione comunale che non investe abbastanza, delle abitudini di noi che viviamo fuori dalle mura a che abbiamo perso l'abitudine di salire al borgo oppure dei negozianti del centro che appena sentono la parola marketing ti scambiano per un marziano, un omino verde come nel film di Spielberg ad inizio anni Ottanta? Se a Houston, nel Texas, hanno un problema noi ne abbiamo due.

martedì 4 marzo 2008

Stefania Rotondi fa un passo indietro. La Russia, Speedy Gonzales ed in concerti dei mariachi


C'era una volta Speedy Gonzales, il topolino con il gigantesco sombrero che zigzagava tra i campesinos abbioccati in coma da tequila. Sono passati quaranta anni e, come tutti i grandi capolavori, il cartone animato di Pat Boone va ancora di moda.
Le cose meno belle invece durano molto meno. Deve essere terribile quindi immaginare Boville amministrata dal centrodestra come accade in Veneto ed in Lombardia, le aree più avanzate del paese. Ma tanto è e questo rimane. Si perchè della squadra che ha vinto le elezioni del 2003, quella che per la prima volta ha sconfitto l'oligarchia cittadina della sinistra che durava da mezzo secolo non ci è rimasto poi molto.
Alberto Paglia, Americo Picarazzi ed Arcangelo Salsiri sono passati all'opposizione da un pezzo. Carlo Santopadre e Clindo Fabrizi hanno preannunciato di voler rimanere comodi sulla poltrona e nelle ultime ore anche Stefania Rotondi, assessore alla cultura negli ultimi cinque anni, sembra aver fatto un passo indietro dal momento che l'Alcalde Michele avrebbe assegnato l'organizzazione della Pasqua con Giotto ad Augusto Colasanti che dovrebbe scendere in campo proprio con Rotondi alle prossime comunali. Con sei degli undici consiglieri che non si ripresenteranno al suo fianco, la lista Rotondi finisce qui il suo cammino. Magari vince di nuovo le elezioni ma fino a che punto è giusto "sacrificare" una giovane professionista del paese sull'altare della politica? Del resto Speedy, dopo le scorribande nel Texas, varcava sempre i confini come un razzo per tornare nel Messico, tra i campesinos, le lunghissime sieste ed gli estenuanti concerti di mariachi.

lunedì 3 marzo 2008

L'Unione candida Piero Fabrizi. La Trabant, l'addio di Fidel e le primarie fantasma


E' proprio vero, il mondo sta cambiando. E spesso nemmeno noi riusciamo a comprenderne la velocità. Dopo l'abbandono di Fidel Castro a Cuba la notizia è di quelle che fanno sensazione. Ma per la prima volta, da sessanta anni a questa parte, ai nastri di partenza di quella che un tempo era la roccaforte rossa non ci sarà nessun candidato sindaco ex comunista. L'Unione infatti ha scelto il suo candidato ed è il medico Piero Fabrizi. Uno che non è mai stato comunista ma ha avuto da sempre la coerenza di essere socialista (e non è poco con i tempi che corrono) anche quando il Garofano non era più di moda. Certo, a proporlo o forse imporlo sono stati i vari Antonio Gugliemi, Rocco Dalmazia ed Orlando Cervoni. Tutta gente cresciuta con il bavaglino rosso con incisa la scritta Urss e l'Unità tradotta dal cirillico sottobraccio (per un giretto con la Trabant prenotare). Ma che importa, anche a Cuba l'ottantunenne Fidel ha passato il testimone al fratellino minore, l'appena settantasettenne Raul. E poi non venite a lamentarvi che sono vecchi i politici italiani!!
Quanto a Piero Fabrizi, sarebbe stato carino se insieme al candidato ci avessero presentato anche una qualche bozza di programma. E che avessero fatto votare tutti gli iscritti al partito invece che i soli componenti del direttivo. Ma, recita un adagio del vecchio dittatore Castro "les electiones me fanno girar los cojones". Claro?

sabato 1 marzo 2008

Election day o caos day ?

L’election day si avvicina e la politica “baucana” si mostra speculare a quella nazionale, soprattutto nelle sue degenerazioni: tutto deve cambiare per far sì che tutto rimanga com’è! E questo sembra essere l’unico vero monito, lo slogan taciuto ma condiviso, che taglia trasversalmente tutti gli schieramenti da Milano alle isole, passando ovviamente per la città dell’Angelo di Giotto. Nascono nuovi partiti, nuovi simboli, che riuniscono vecchi e nuovi amici, vecchi e nuovi nemici, si studiano alleanze, il totocandidati imperversa. C’ è chi corre da solo, ma strizza l’occhio a possibili intese, pre o post elettorali, per assicurarsi una stabile governabilità, c’ è chi corre in compagnia per andare sul sicuro, tutti comunque corrono per vincere… ma chi corre per il paese? Anche in una cittadina di 9.000 abitanti, con poco più o poco meno di 5.000 elettori, la scelta del possibile prossimo Primo Cittadino diviene ardua, un rebus di difficile soluzione. Questo l’affanno del Pd, che stando alle ultime notizie trapelate un po’ di qua e un po’ di là, non sa se correre con la Sinistra Arcobaleno, accettando, forse, chissà, anche una possibile alleanza con il trio di dissidenti: Paglia, Picarazzi e Salsiri. Nella ex roccaforte rossa, la sinistra per vincere deve allearsi con esponenti del Centro Destra e financo de La Destra di Storace? Possibile che sia lo spettro Rotondi, che si ripropone con gli stessi candidati o quasi…, compreso pare il “Re Tentenna” della ormai passata amministrazione, a far così tanta paura?
Quindi, facciamo il punto qual è la Destra, qual è la Sinistra? E si lo so alle amministrative contano i progetti che dovrebbero fare il bene della comunità. Ma in questa frenetica ricerca di possibili candidati e nuove e vecchie alleanze qualcuno ha sentito parlare anche di programmi dall’una e dall’altra parte? E’ così ardito chiedere (a poco più di un mese dalle elezioni) che qualcuno parli di proposte ed idee da realizzare, visto che proprio queste ultime dovrebbero essere determinanti e decisive per strappare all’avversario la palma della vittoria? Proposte che permettano a questo paese di fare un salto di qualità, facendogli dismettere i panni di paese dormitorio (di cui a farne le spese sono soprattutto i giovani), con un centro storico in perenne agonia, con le tante potenzialità disperse ed in attesa di essere valorizzate, con l’assenza pressochè totale di strutture ed iniziative ad uso e consumo della collettività, con una incapacità strutturale a fare sistema. Fare sistema per far sì che i propri punti di forza diventino delle eccellenze, che abbiano un reale ritorno sul territorio. L’impressione è che si si preferisca continuare a crogiolarsi nel clichè che ci vede come una piccola Montecarlo in salsa ciociara, con villoni, auto di grossa cilindrata e … poi… cos’altro? E così al momento l’unico vero spettro che sembra davvero incombere su una campagna elettorale che stenta a decollare è uno solo: il cittadino in cabina elettorale che si ritrova a dover fare i conti con un drammatico vuoto di progetti più che di candidati!

Ma qualcuno sarà in grado di smentire questa desolante profezia, vero?