mercoledì 8 giugno 2016

Quale futuro per i piccoli comuni?

Sono stato ad un comizio ad Alvito una decina di giorni fa. Erano le battute finali della campagna elettorale  nella città della valle di Comino. Una delle liste in campo, Alvito Bello, ha organizzato un incontro con l'onorevole Ermete Realacci, uno dei pochi politici italiani che ha ancora la forza, il coraggio di guardare avanti in questa disastrata Italia ed è tra i promotori di alcune leggi speciali per i piccoli comuni. Probabilmente Realacci è un tipo testardo e la cosa non mi stupisce perchè ha sangue ciociaro, ciociaro come noi.

Eccone un breve estratto, buona visione.

https://www.youtube.com/watch?v=SYqy46V7DCY

martedì 15 marzo 2016

L'emigrazione baucana

"Dati non disponibili". Questa è la risposta che il Ministero degli Esteri e quello degli Interni forniscono a chi cerca di descrivere la nuova emigrazione italiana. Figli di una società globale e liquida, in fuga da un Paese che gli offre poche opportunità. E' la nuova emigrazione italiana, quella figlia della globalizzazione e della crisi economica, quella globalizzazione dove i piccoli centri si svuotano sempre di più, con risorse e capitali che migrano altrove. Così, dopo una crisi lunga ben sette anni, sembra essere così anche per Boville Ernica. Da noi non emigrano soltanto i cosiddetti "cervelli in fuga" ma tanti operai specializzati che vanno via per guadagnarsi la pagnotta. 

Sarà che adesso non abbiamo più voglia di immaginare o di scommettere, sarà che nel cielo vediamo soltanto stelle cadenti. Sarà che li abbiamo visti andare via, trascorrere l'ultima serata con gli amici al bar, davanti ad una birra ed ad un caffè che non avrà più lo stesso sapore. E la mattina dopo infilare la strada dell'aeroporto dopo aver salutato con un abbraccio gli affetti più cari. Nella valigia ci sono tanti, troppi sentimenti, troppi per essere descritti con precisione. C'è la speranza di un futuro migliore, la rabbia per un presente che non è all'altezza delle aspettative, il senso di avventura e la paura dell'ignoto. E' cosi, è sempre stato così.A Boville, siamo sempre stati legati in maniera viscerale alla nostra terra. 


Non ce la passavamo bene, certo, ma alla fine dell'Ottocento non abbiamo avuto la diaspora di borghi come Casalattico dove più della metà del paese si trasferì in Irlanda. E non abbiamo conosciuto nemmeno l'emigrazione di massa verso il Canada dei verolani, nel Secondo Dopoguerra, tanto per citare qualcosa a noi più vicino. Credevamo che quella pagina della storia fosse alle nostre spalle, ormai contenti di poter ospitare, magari durante la festa di San Rocco, amici e parenti che avevano lasciato Boville e rassicurarli con fuochi d'artificio e cantanti all'ultimo grido che anche noi ce l'avevamo fatta, che a Boville si viveva bene. Molto bene. Ora, la cronaca ci dice che questo borgo di novemila anime, terra della piccola imprenditorialità che significava benessere economico per la famiglia e la bella auto al figlio per il giorno dei diciotto anni, è tornata ad essere terra di emigrazione. Si va a trovare i parenti e guardarsi attorno, si va per quell'offerta di lavoro trovata via internet, qualcuno chiede qualche dritta agli amici, si va perchè stufi di come vanno le cose in Italia. Le mete sono sempre le stesse : dal Regno Unito al Canada, fino agli Stati Uniti ed all'Australia, terra che inizia a riscontrare sempre più le preferenze della nostra comunità. Molti torneranno, qualcuno troverà altrove la sua strada.


Tanto per non dimenticare di essere a pochi chilometri dal confine con il Mezzogiorno, tanto per non dimenticare di essere orgogliosamente baucani.


sabato 16 gennaio 2016

L'inquinamento luminoso e le soluzioni alla "baucana"

L'obiettivo era quello di sensibilizzare la cittadinanza sulla tematica dell’inquinamento luminoso. Ed a conti fatti, l'opera di convincimento non deve essere stata nemmeno troppo faticosa per i nostri amministratori. Ebbene si, oggi a Boville Ernica, con la preziosa collaborazione del locale circolo di Legambiente ed alla presenza dell’avvocato Mario Di Sora, direttore dell'Osservatorio di Campo Catino, si è tenuto un convegno per discutere delle possibili soluzioni al problema. Soluzioni che a dire il vero a Boville sono state messe in atto, magari in maniera un pò rudimentale, già da un pò. Indovinate come? Beh, semplicemente spegnendo le luci.
Ve lo ricordate? Si, subito dopo l'ultima campagna elettorale. Accendere un lampione si ed un lampione no. Davvero ingegnosi i nostri amministratori, non trovate? 

Chissà cosa avrebbe detto di questa bizzarra trovata l'astronomo Giuseppe Armellini che alla nostra cittadina ha donato tra le altre cose la meridiana in piazza Sant'Angelo; un dono che a quanto pare non è stato nemmeno troppo apprezzato visto le condizioni in cui è stata lasciata la stessa. 

martedì 12 gennaio 2016

Acqua, la grande farsa

Un atto di indirizzo politico che dia mandato al sindaco Piero Fabrizi a valutare, insieme ad altri comuni ciociari, la rescissione del contratto che li lega ad Acea. Dopo tante polemiche, dopo le proteste sollevate dai quattro angoli della terra che fu di Caio Mario e Cicerone alcuni amministratori sembrano essere intenzionati a partire, lancia in resta, contro l'attuale gestione del servizio idrico.

Un tema scottante che a Boville non riguarda soltanto la gestione dell'Acea ma anche gli equilibri interni a quella che un tempo era la maggioranza del sindaco Fabrizi che, ufficialmente, si è spaccata proprio sulla mancanza di fiducia tra Piero Fabrizi ed il suo ex vice sindaco Memmo Di Cosimo. Una bomba ad orologeria quindi. Scoppiata con quasi un anno e mezzo di ritardo se è vero come è vero che il voto favorevole al piano investimenti è stato espresso l'estate dello scorso anno mentre la defenestrazione di Di Cosimo è roba di poche settimane.

Ci stanno prendendo in giro? La riflessione è molto semplice. Perchè la fiducia tra il primo cittadino ed il suo vice è venuta a mancare a scoppio ritardato e quindi un anno e mezzo dopo? Ancora .. ci risulta che il sindaco Fabrizi abbia partecipato, spesso proprio insieme a Memmo Di Cosimo, alla maggior parte delle riunioni della consulta dei sindaci. Sarà capitato ai due rappresentanti del comune di Boville di discutere della vicenda, di scambiare opinioni in merito, no? Insomma, è davvero possibile che Di Cosimo abbia deciso da solo, senza ascoltare nessuno dei suoi colleghi di maggioranza? Possibile che non ci sia stata nemmeno una telefonata tra il sindaco ed il suo vice?

Poi, veniamo alla vicenda del piano di investimenti. I cittadini di Boville stanno pagando le bollette del servizio idrico adeguati dal gestore alla tariffa accordatagli proprio in occasione della presentazione del piano di investimenti. A tutt'oggi però cercare una nuova condotta idrica a Boville equivale a cercare un ago in un pagliaio. In calendario sembra esserci soltanto un intervento sulla condotta della rete fognante, nella zona di Casavitola, in coabitazione con il comune di Veroli ma stando a quanto ci hanno raccontato alcuni residenti della zona la discussione va avanti nemmeno si dovesse realizzare un circuito di Formula 1.

Una richiesta esplicita ai nostri amministratori potremmo farla anche noi di Radio Boville da queste pagine. Ci piacerebbe sapere, anche a seguito dell'intervento di Fare Verde, un associazione ambientalista riconosciuta a livello nazionale, quale è lo stato dei depuratori sul nostro territorio.

Magari il sindaco relazionerà all'assise in proposito. Magari ci spiegherà perchè ha lasciato passare, è proprio il caso di dirlo, tanta acqua sotto i ponti prima di interrompere il cammino politico con il suo antico sodale. Misteri della vita politica baucana; ne sapremo di più domani sera.