venerdì 20 marzo 2020

Coronavirus, è scontro tra parroco e sindaco

di Pierfederico Pernarella
Il Messaggero

Il dolore, indicibile, di non poter celebrare i funerali dei propri cari dovrebbe essere consegnato solo ad una silenziosa e composta pietà. Ed è invece anche le sole benedizioni delle salme consentite alla presenza dei più stretti parenti possono diventare oggetto di polemica e un caso istituzionale. 

Succede, nei giorni del l'epidemia del coronavirus, a Boville Ernica, in provincia di Frosinone, dove, per la seconda volta nel giro di pochi giorni, sta facendo discutere quanto accaduto al cimitero comunale San Marco. L'episodio è all'attenzione dei carabinieri che presenteranno una relazione al prefetto, ma intanto ci sono le testimonianze dei protagonisti, il parroco don Giovanni Ferrarelli e il sindaco Enzo Perciballi.

I fatti sono avvenuti lunedì poco prima della sepoltura di un 34enne. Le disposizioni anti-coronavirus consentono solo una benedizione prima della tumulazione alla presenza dei parenti più stretti, quelli di primo grado. Durante la breve cerimonia il sindaco è stato redarguito dal sacerdote, come conferma lo stesso don Giovanni Ferrarelli: «Entrando nel cimitero, oltre ai più stretti famigliari, avevo notato alcuni ragazzi, ai quali ho detto che alla breve cerimonia potevano partecipare solo i parenti più stretti. Loro mi hanno detto che non si sarebbero avvicinati. Ad un certo punto ho visto arrivare il sindaco e poco dopo lo stesso ha fatto segno ai ragazzi di farsi avanti. A quel punto ho ritenuto doveroso dire al primo cittadino che il suo comportamento non era opportuno. Pensiero che ribadisco: così si lancia un messaggio sbagliato, in un momento delicatissimo. Un sindaco non deve farlo».
Ma perché il primo cittadino si trovava lì? «Sono andato per verificare che venissero rispettate le regole», spiega Perciballi, il quale conferma di essere stato ripreso dal parroco, ma aggiunge pure di essere stato frainteso: «Quando sono arrivato i ragazzi si trovavano già all'interno del cimitero. Gli ho fatto segno di avvicinarsi, ma invitandoli a restare a distanza tra loro. E poi se io, come sostiene il parroco, ho sbagliato, anche lui ha tenuto un comportamento non rispettoso delle regole anti-contagio perché ha abbracciato alcuni famigliari. Cosa che gli ho fatto notare alla fine della cerimonia. Allora che devo fare, devo vietare le benedizioni?»
Il parroco non smentisce la circostanza e spiega: «I genitori del defunto sono due strettissimi collaboratori della parrocchia. Il padre era trasparente per il dolore, pietrificato, non riusciva a piangere. L'ho abbracciato e solo a quel punto si è abbandonato in un pianto liberatorio. L'ho fatto pensando alle parole di Papa Francesco che ha invitato noi parroci a non essere don Abbondio. Un gesto umano di cui mi assumo tutta la responsabilità».
Il caso, come detto, è sotto la lente dei carabinieri e sarà sottoposto all'attenzione del prefetto Ignazio Portelli, il quale sulla condotta del sindaco per ora commenta: «Comportamento irresponsabile»

martedì 17 marzo 2020

In tanti al cimitero, ma la benedizione è "scortata" dai carabinieri. Il sindaco: «Li ho chiamati io»

di Pierfederico Pernarella
Il Messaggero

Benedizione di un defunto scortata dai carabinieri per garantire, a detta del sindaco, il rispetto dei divieti contro gli assembramenti. Succede anche questo nei giorni dell'epidemia del coronavirus. Succede che al dolore per la dipartita di una persona cara, si aggiunge anche lo strazio di non poterla onorare con una cerimonia. Ma si tratta di regole necessarie per fermare il diffondersi dell'epidemia. Regole sul cui rispetto vigilano le autorità competenti.

Ecco che allora un caso avvenuto sabato pomeriggio al cimitero comunale San Marco di Boville Ernica è finito all'attenzione della Prefettura che sta verificando se siano state rispettate le prescrizioni imposte dal Governo. Con il decreto dello scorso 9 marzo, che ha trasformato tutta l'Italia in zona rossa, sono stati vietati anche i funerali. Nessuna cerimonia in chiesa o all'aperto, è consentita soltanto una veloce benedizione prima della tumulazione alla presenza dei più stretti famigliari. A Boville, sabato pomeriggio, per salutare il feretro di un 83enne, pare si siano radunate più persone del consentito.

«NESSUN ASSEMBRAMENTO»
Tra i presenti anche il sindaco Enzo Perciballi, il quale però assicura: «Sinceramente non ho contato le persone, ma sapendo che si sarebbero potuti creare dei problemi, in quanto il defunto era il padre di un imprenditore molto conosciuto in paese, io stesso ho preavvertito i carabinieri chiedendo se potessero presenziare e verificare il rispetto delle regole. E in effetti è stato così. Tutti si sono attenuti alle regole».
Il sindaco spiega che non c'è stato alcun corteo, ma alcune persone hanno comunque voluto salutare il defunto: «La maggior parte delle persone, non so se fossero una ventina o una trentina, si è fermata all'esterno del cimitero spiega ancora il sindaco Perciballi -. Tutti hanno indossato le mascherine e mantenuto la distanza prevista. All'interno del cimitero sono entrato anche io e c'erano non più di quindici persone, compresi il prete e gli addetti delle onoranze funebri. Anche in questo caso tutti hanno indossato le mascherine e si sono tenuti a distanza l'uno dall'altro. Davanti al feretro solo i famigliari più stretti. La cerimonia non è durata più di una decina di minuti. Non si sono formati assembramenti, come verificato, ripeto, dai carabinieri presenti al cimitero».

I bambini di Boville Ernica !

I bambini ? Loro sanno come sentirsi sempre uniti anche se divisi...
Loro stanno impiegando il tempo in modo costruttivo e dovremmo imparare da loro...
Questi sono i disegni fatti ieri, ognuno a casa propria e poi condivisi.... Sono i bambini di Boville Ernica !