martedì 3 luglio 2018

Parte la "campagna acquisti" di Radio Boville

Molti dei nostri lettori avranno notato dei cambiamenti in Radio Boville. 
Un impatto grafico diverso, diverse penne, una linea editoriale o qualcosa che ci assomiglia ed un pensiero a tratti divergente ma sostanzialmente equilibrato.

Nonostante un percorso travagliato ed un animo zingaro questo sito esiste da più di dieci anni. Siamo qui, in rete, da quando Facebook era talmente poco diffuso tra il pubblico italiano che aveva solo la versione in lingua inglese e Gianni Milani doveva ancora assumere la presidenza del Boville.

Più di dieci anni fa la nostra sfida era portare uno spaccato della vita di Boville sulla rete. E ci siamo riusciti. Oggi, con la rete dominata dai social e dagli influencer, il nostro compito deve essere quello di offrire qualcosa di diverso, qualcosa di maggiore qualità.

E l’unico modo per farlo è costruire una squadra. Una squadra dove i giocatori, nel rispetto dei loro ruoli, abbiamo, tutti, delle caratteristiche in comune.
E se innamorarsi di Boville è piuttosto semplice, avere la voglia e l’entusiasmo di raccontarla, nelle sue sfumature, è qualcosa di più complicato.

Intanto, vogliamo ringraziare gli amici della carta stampata, Maurizio Patrizi ed Alessandra Cinelli, che hanno aiutato Radio Boville ad informarvi nel migliore dei modi in queste ultime settimane. Questi giorni purtroppo segnano la scomparsa de La Provincia dai banconi delle edicole della nostra terra; in un quadro più ampio comprendiamo che c’è poco da girarci intorno, è una sconfitta per tutti.

Ad ogni modo, faremo una campagna acquisti mirata : gli innesti giusti, le pedine mancanti. Tipo l’Inter e purtroppo, anche la Juve, in questo primo scorcio di mercato.

Abbiamo tanti buoni propositi, compreso provare a perdere qualche chilo che abbiamo messo su tra una portata e l’altra durante i memorabili giorni di Pan e Pr’sutt.

Forse anche Radio Boville sta diventando grande. Il tempo passa per tutti. Speriamo più matura, sempre più equilibrata, autorevole. E sempre più bella.

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