martedì 9 dicembre 2008
Radio Boville, tra presente e futuro
E' finita. Dall'altra parte dell'Atlantico, dove il mondo corre molto piu veloce di quando succede al di qua, Chicago Tribune e Los Angeles Times hanno chiuso a doppia mandata i portoni delle redazioni mentre il New York Times, che aveva annunciato in pompa magna l'ipotesi di chiudere in anticipo con la carta stampata passando al web, ha ipotecato la proprietà del grattacielo sulla Ottava Avenue per rastrellare sul mercato circa trecento milioni di dollari. Segno evidente che la crisi si è abbattuta in maniera pesante, pesantissima sul mondo dell'editoria. E' il segno dei tempi, il segno di una rivoluzione in atto, il prezzo da pagare alla modernità.
Con questa notizia, che era nell'aria da tempo, che inizia il nuovo corso di Radio Boville, un diario serio ma non troppo delle cronache del nostro borgo. Ad indicare il nuovo corso, sinonimo di tagli alla redazione, non c'è nessuna novità, a parte la veste grafica ancora in via di definizione e la decisione di tornare al vecchio indirizzo, quello dal quale la nostra avventura è iniziata un anno e mezzo fa. Conversano terzino, Milani presidente e Rotondi sindaco appartengono ormai al nostro passato : il futuro invece è quello che ci proponiamo di raccontare. Con un occhio attento, a tratti provocario e speriamo ironico. Come la vecchia Radio Londra. Insomma, con il Boville in serie D, i comunisti nel palazzo, l'edilzia in crisi e la Bovillense seconda in classifica, Radio Boville rinasce dalle sue ceneri. Dopo troppi mesi di abbandono, con una linea editoriale nuova di zecca e una valigia piena di idee. Alcuni già battono la strada ed altri arriveranno. Forse. Magari proprio qui, puntuali come l'organetto di L'sandrino Paparun'c.
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