Rocco, roccia.
Avremmo davvero bisogno di un nuovo San Rocco che ci liberi dalla peste dell'ignavia che attanaglia la nostra città. Un San Rocco che scacci le nuvole nere della decadenza e riporti il sereno splendore dei secoli passati a Bauco. I secoli in cui si costruivano chiese, palazzi, si portavano opere d arte inestimabili e le si custodiva con cura, i secoli di uomini si forse già fortunati per nascita ma anche illuminati dalla fiamma dell'intelligenza e della conoscenza.
Poi sono arrivati gli anni in cui si costruiva e basta. Per esigenza o per la percezione di una necessità. Vera o presunta che fosse ma senza poesia, senza preoccuparsi della bellezza.
Sono stati anche gli anni della conoscenza, del sacrificio di chi, non tantissimi in verità, ha piegato prima per anni la schiena sui libri e poi ha innalzato la storia e la fama di una città che oggi non conosciamo neanche più.
sabato 18 agosto 2018
Piero e Memmo, sliding doors
Una bottiglia di prosecco, lo sguardo diffidente spezzato solo da timidi sorrisi, una stretta di mano quasi a sotterrare l’ascia di guerra. La guardia però resta alta.
Per anni, Piero e Memmo sono stati come due cuori ed una capanna. Prima della rottura politica, le crepe in un amicizia, forse anche interessata ma rinforzata dalla passione per la buona tavola e consolidata negli anni.
Si sono stretti la mano, Piero e Memmo. Niente di ufficiale ma è significativo che l’incontro, tutt’altro che fortuito, si è tenuto in un noto locale della zona di Santa Liberata. Uno scambio di battute con un paio esponenti della politica baucana che nel Pd hanno il loro peso, l’analisi del voto, un imprenditore che andava per la maggiore fino a qualche anno fa pronto a sottolineare che la sconfitta di entrambi è figlia delle divisioni oltre che della capacità di leggere il quadro politico dell’attuale inquilino di Palazzo Simoncelli, Enzo Perciballi.
Tra i due non è scoppiata la pace, non ancora. Piero, da sindaco uscente, ha deciso di misurarsi con gli elettori nel momento forse più basso della sua popolarità, Memmo è andato alla conta provando ad intercettare il dissenso che si era venuto a creare nell’ultimo lustro intorno alla squadra di Fabrizi. Uno spazio politico conteso palmo a palmo ma poi occupato con sagacia da Perciballi.
Entrambi, in questo momento, non hanno più i numeri per garantirsi un’elezione tanto più che il mazzo delle carte sembra in mano ad Enzo Perciballi. Dovrà passare la mano quando serve, il sindaco. E liberarsi della zavorra che ha deciso di imbarcare prima e dopo la campagna elettorale.
La sconfitta brucia. E nonostante il clima conviviale, soprattutto dopo il secondo giro di prosecco, qualcuno giura che entrambi sono determinati a ricambiare ad Enzo la “cortesia”. Marta Diana permettendo, naturalmente.
Per anni, Piero e Memmo sono stati come due cuori ed una capanna. Prima della rottura politica, le crepe in un amicizia, forse anche interessata ma rinforzata dalla passione per la buona tavola e consolidata negli anni.
Si sono stretti la mano, Piero e Memmo. Niente di ufficiale ma è significativo che l’incontro, tutt’altro che fortuito, si è tenuto in un noto locale della zona di Santa Liberata. Uno scambio di battute con un paio esponenti della politica baucana che nel Pd hanno il loro peso, l’analisi del voto, un imprenditore che andava per la maggiore fino a qualche anno fa pronto a sottolineare che la sconfitta di entrambi è figlia delle divisioni oltre che della capacità di leggere il quadro politico dell’attuale inquilino di Palazzo Simoncelli, Enzo Perciballi.
Tra i due non è scoppiata la pace, non ancora. Piero, da sindaco uscente, ha deciso di misurarsi con gli elettori nel momento forse più basso della sua popolarità, Memmo è andato alla conta provando ad intercettare il dissenso che si era venuto a creare nell’ultimo lustro intorno alla squadra di Fabrizi. Uno spazio politico conteso palmo a palmo ma poi occupato con sagacia da Perciballi.
Entrambi, in questo momento, non hanno più i numeri per garantirsi un’elezione tanto più che il mazzo delle carte sembra in mano ad Enzo Perciballi. Dovrà passare la mano quando serve, il sindaco. E liberarsi della zavorra che ha deciso di imbarcare prima e dopo la campagna elettorale.
La sconfitta brucia. E nonostante il clima conviviale, soprattutto dopo il secondo giro di prosecco, qualcuno giura che entrambi sono determinati a ricambiare ad Enzo la “cortesia”. Marta Diana permettendo, naturalmente.
sabato 11 agosto 2018
Le telecamere Rai a Boville. "Kilimangiaro" realizzerà un servizio sul borgo ernico
Il centro storico di Boville come un set a cielo aperto. La città, che fa parte del ‘Club dei borghi più belli d’Italia’ è stata scelta insieme ad altre 59 in tutta Italia e ad altre due soltanto in tutto il Lazio (Greccio in provincia di Rieti e Subiaco in provincia di Roma), per partecipare alla sesta edizione straordinaria della importantissima trasmissione della televisione di Stato, ‘Kilimangiaro’ che molto probabilmente andrà in onda in prima serata ogni sabato per tutto il mese di novembre 2018. “Sono orgoglioso di rappresentare la nostra città per questa importantissima occasione – ha spiegato il sindaco Enzo Perciballi – con la quale tutta Italia conoscerà le risorse di cui il nostro territorio è ricco: dai monumenti alle opere d’arte, dai palazzi storici ai personaggi illustri, dalle ricchezze della terra alla tradizione culinaria. Per le riprese televisive di domani e dopodomani abbiamo fatto in modo che il nostro centro storico si presenti bene all’appuntamento, sicuri che questa opportunità sarà un ottimo trampolino di lancio per la nostra offerta turistica”. E proprio per permettere alla troupe di poter lavorare agevolmente il borgo di Boville Ernica sarà off limits per le automobili con divieto di sosta e transito con obbligo della rimozione forzata, per tutti i tipi di veicoli, in tutte le piazze e slarghi del centro storico.
martedì 7 agosto 2018
San Rocco, proseguono i preparativi
In realtà, la preoccupazione di tanti era quella che i festeggiamenti si sarebbero svolti soltanto per la parte religiosa. Fortunatamente, grazie all'impegno di Rocco Picarazzi, del suo comitato e dell'amministrazione comunale la festa di San Rocco, forse il più importante appuntamento dell'estate bovillense,si svolgerà regolarmente.
Cinque giorni di festa, il tour nelle varie contrade, le funzioni religiose, la processione e tanta buona musica per riportare un tocco di allegria in un borgo che sembra aver smarrito il suo smalto. Numerose le manifestazioni in programma, tutte in grado di richiamare l'attenzione delle varie fasce d'eta. Da "Arriva Cristina Cantiamo Insieme": con Maria Assunta San Filippo e Simone Partigianoni in concerto insieme al coro dei bambini del corso di canto "Aurora" fino ai cabarettisti di Zelig per chiudere, il sedici di agosto con una cover band di Antonello Venditti.
"Ringrazio sin da ora tutto il comitato e il parroco - ha dichiarato il capo festa Rocco Picarazzi - abbiamo cercato per questa edizione della festa in onore del nostro compatrono di dare un tocco di modernità con l’utilizzo dei social, per coinvolgere anche i più giovani, ma allo stesso tempo abbiamo rispettato le usanze e la tradizione. Ringrazio sin da ora il comitato per l'immane sforzo profuso. Abbiamo consegnato un invito a mano alle persone del paese, oltre 60, che portano il nome di Rocco e contiamo di vederle tutte alla festa".
Un appuntamento, quello della festa di San Rocco, che da sempre è particolarmente sentito dalla popolazione di Boville Ernica.
Un appuntamento, quello della festa di San Rocco, che da sempre è particolarmente sentito dalla popolazione di Boville Ernica.
Giugno 2008, Boville in serie D
Erano i primi giorni di giugno del 2008. Dieci anni fa. La cornice era il vecchio Matusa di Frosinone che di lì a poco avrebbe ospitato il trionfo dell'altra squadra di Boville, la Bovillense.
Due lustri che sembrano una vita. Era il Boville targato Gianni Milani, quella squadra che fece parlare di sè praticamente in tutta Italia.
Radio Boville che ha raccontato la parabola della formazione rossoblu dai polverosi campi della Prima Categoria di allora fino al più nobile palcoscenico della Serie D vuole ricordare così i giorni del trionfo.
L'estate degli addii
È l’estate degli addii. E degli arrivederci.
Ci siamo presi un mesetto di ferie, dopo la campagna elettorale.
“In ferie, da cosa?” avrebbe detto Sergio Marchionne. Si possono prendere le ferie da una passione?
Probabilmente, no.
Radio Boville non è un giornale. Ha ragione qualche nostro detrattore. E' vero, non abbiamo quei tempi, quei ritmi, quei costi.
Rispetto ad un giornale però abbiamo qualcosa in più. I lettori, gli amici che ci seguono. Quelli che i giornali non hanno più. E ci riconoscono imparzialità, indipendenza e quel tocco di umorismo che non gusta mai.
Non ci prendiamo troppo sul serio, insomma. E meno male perché raccontare Boville, in questi ultimi anni, è come diramare un bollettino di guerra.
Non fanno eccezione le ultime settimane. Si è insediata la nuova amministrazione di Enzo Perciballi e mentre i consiglieri iniziano a prendere confidenza con la burocrazia e la cronica mancanza di fondi prosegue, inarrestabile, la chiusura di attività commerciali al centro storico. Ha alzato bandiera bianca un’altra pizzeria, forse tra poche settimane lo farà un altro bar. Un altro bar che chiude, un altra voglia di fortuna .. come nel pezzo di Ligabue. Solo che per il momento ci è abbastanza chiara la prospettiva del bar che chiude e non riusciamo ad intravedere la voglia di fortuna.
Intanto, nell’estate degli addii e degli arrivederci ci ha salutato il maresciallo Pletto per far posto al maresciallo Vinci, verrà privatizzato l’asilo nido e dopo un quarto di secolo, impreziosito dagli anni della serie D, il Boville non parteciperà al campionato di calcio. Dovrebbe proseguire la sua attività la pallavolo mentre segnali contrastanti arrivano dalle bocce ma la sensazione è che torneremo a veder "sbocciare" i ragazzi del patron Ludovico Fabrizi. Sempre sul pezzo, insomma.
Tutte cose sulle quali torneremo nei prossimi giorni.
Tra i tanti che salutano, un gradito ritorno, per ora soltanto sui social. E' quello di Vanga e Stella, un remake elettorale che potrebbe tornare a scaldare i cuori dei baucani. Affidarsi alle tradizioni insomma è l’ultima moda al borgo, un ragionamento che devono aver fatto anche i nuovi inquilini del palazzo comunale, intenti ad organizzare i festeggiamenti di San Rocco, copatrono della nostra cittadina. La cabina di regia, nell’organizzazione dei festeggiamenti è stata affidata all’assessore Rocco Picarazzi che, sollevato dalle noie burocratiche di far quadrare i conti di palazzo Simoncelli in occasione dell’ultimo consiglio comunale, potrà dedicarsi ad organizzare la manifestazione con più tranquillità.
E servirà equilibrio anche in futuro quando l’amministrazione dovrà in qualche modo indirizzare il futuro della Pro Loco dopo le dimissioni di buona parte del vecchio direttivo; nonostante numerose sbavature, ad Alvaro Piacentini e compagnia va riconosciuto il merito di essersi impegnati nel programmare ed organizzare le manifestazioni che hanno comunque dato impulso alla nostra cittadina.
Sarà interessante comprendere anche le dinamiche interne all’opposizione che conta ben tre gruppi consiliari. Il decano Renato Genovesi, il gradito ritorno di Marta Diana e naturalmente Memmo Di Cosimo e Stefania Venditti. Se amministrare è difficile fare seriamente l’opposizione è un ruolo altrettanto gravoso. L’esperienza degli ultimi venticinque anni della politica italiana ci insegna che si fanno danni anche se ci si oppone nella maniera sbagliata.
Intanto, i negozi chiudono.
Ci siamo presi un mesetto di ferie, dopo la campagna elettorale.
“In ferie, da cosa?” avrebbe detto Sergio Marchionne. Si possono prendere le ferie da una passione?
Probabilmente, no.
Radio Boville non è un giornale. Ha ragione qualche nostro detrattore. E' vero, non abbiamo quei tempi, quei ritmi, quei costi.
Rispetto ad un giornale però abbiamo qualcosa in più. I lettori, gli amici che ci seguono. Quelli che i giornali non hanno più. E ci riconoscono imparzialità, indipendenza e quel tocco di umorismo che non gusta mai.
Non ci prendiamo troppo sul serio, insomma. E meno male perché raccontare Boville, in questi ultimi anni, è come diramare un bollettino di guerra.
Non fanno eccezione le ultime settimane. Si è insediata la nuova amministrazione di Enzo Perciballi e mentre i consiglieri iniziano a prendere confidenza con la burocrazia e la cronica mancanza di fondi prosegue, inarrestabile, la chiusura di attività commerciali al centro storico. Ha alzato bandiera bianca un’altra pizzeria, forse tra poche settimane lo farà un altro bar. Un altro bar che chiude, un altra voglia di fortuna .. come nel pezzo di Ligabue. Solo che per il momento ci è abbastanza chiara la prospettiva del bar che chiude e non riusciamo ad intravedere la voglia di fortuna.
Intanto, nell’estate degli addii e degli arrivederci ci ha salutato il maresciallo Pletto per far posto al maresciallo Vinci, verrà privatizzato l’asilo nido e dopo un quarto di secolo, impreziosito dagli anni della serie D, il Boville non parteciperà al campionato di calcio. Dovrebbe proseguire la sua attività la pallavolo mentre segnali contrastanti arrivano dalle bocce ma la sensazione è che torneremo a veder "sbocciare" i ragazzi del patron Ludovico Fabrizi. Sempre sul pezzo, insomma.
Tutte cose sulle quali torneremo nei prossimi giorni.
Tra i tanti che salutano, un gradito ritorno, per ora soltanto sui social. E' quello di Vanga e Stella, un remake elettorale che potrebbe tornare a scaldare i cuori dei baucani. Affidarsi alle tradizioni insomma è l’ultima moda al borgo, un ragionamento che devono aver fatto anche i nuovi inquilini del palazzo comunale, intenti ad organizzare i festeggiamenti di San Rocco, copatrono della nostra cittadina. La cabina di regia, nell’organizzazione dei festeggiamenti è stata affidata all’assessore Rocco Picarazzi che, sollevato dalle noie burocratiche di far quadrare i conti di palazzo Simoncelli in occasione dell’ultimo consiglio comunale, potrà dedicarsi ad organizzare la manifestazione con più tranquillità.
E servirà equilibrio anche in futuro quando l’amministrazione dovrà in qualche modo indirizzare il futuro della Pro Loco dopo le dimissioni di buona parte del vecchio direttivo; nonostante numerose sbavature, ad Alvaro Piacentini e compagnia va riconosciuto il merito di essersi impegnati nel programmare ed organizzare le manifestazioni che hanno comunque dato impulso alla nostra cittadina.
Sarà interessante comprendere anche le dinamiche interne all’opposizione che conta ben tre gruppi consiliari. Il decano Renato Genovesi, il gradito ritorno di Marta Diana e naturalmente Memmo Di Cosimo e Stefania Venditti. Se amministrare è difficile fare seriamente l’opposizione è un ruolo altrettanto gravoso. L’esperienza degli ultimi venticinque anni della politica italiana ci insegna che si fanno danni anche se ci si oppone nella maniera sbagliata.
Intanto, i negozi chiudono.
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