Chissà cosa ne pensano i tre tenori della "sinistra" dem baucana. Enzo Perciballi, il renziano della prima ora, Ruggero Mastrantoni, il primo a sponsorizzare la nascita del Pd e Memmo Di Cosimo, democratico ante litteram che aveva in tasca la tessera della Margherita anche quando la moglie Anna Iaboni era candidata con i Ds : dicevamo, cosa ne pensano, alla vigilia del congresso del Pd i protagonisti della "gouche" baucana?
Tutti e tre sostenitori del giullare fiorentino oppure fieri restauratori del socialismo? Cosa si diranno durante il congresso è facile immaginarlo. In realtà non hanno niente da dire e la gente di Boville, per fortuna, non gli da nemmeno troppo ascolto. "Il nostro nemico è la destra» e giù applausi dalla sparuta platea, composta per lo più da sessantenni. Enzo Perciballi, rigorosamente in giacca e cravatta, indosserà gli abiti del moderato, Memmo Di Cosimo si travestirà da rivoluzionario, alla perenne ricerca di voti, non importa se arriveranno dal Marchionne di turno oppure da qualche precario. Certo, di giovani precari e popolo dei «voucher», altro tema molto in voga, se ne vedranno pochi. Quelli, la generazione dimenticata, vota per i Cinque Stelle. Ad abbassare un po' la media dell'età ci sarà qualche piccola delegazione di Giovani Democratici, con barbe da hipster e maglioncino «alla Marchionne». Non ci sono e non ci saranno le bandiere del Pd, partito che a Boville è stato spodestato a sinistra dai socialisti di Piero Fabrizi. E infatti gli unici di rosso vestiti, resteranno fuori dalla contesa.
Dentro, intanto, continua la rievocazione del socialismo ottocentesco. Verranno proiettate immagini della Resistenza, del '68 e delle proteste antirazziste in America. Oltre ai classici della sinistra italiana, primo fra tutti l'intramontabile Enrico Berlinguer, gli oratori citeranno Nelson Mandela, Rosa Parks e Papa Francesco. Magari facendo finta di dimenticarsi per quali ideali, i primi due, hanno lottato.
Di operai dentro la sezione del Pd a Boville non se ne vedono più da un pezzo. Vuoi perchè a Boville erano diventati tutti imprenditori, vuoi perchè la gente che falce e martello li usava davvero, negli anni dove dominava "la sinistra al caviale" (ed al cachemire aggiungiamo noi), non l'hanno mai fatta parlare. «Mi stupisce che ancora ci siano gli operai». Al solo pronunciare la parola tutti si scatenano. Al solito insomma, le parole d'ordine saranno sinistra e socialismo. Ma dovranno stare attenti a parlarne perchè da un paio d'anni sono il verbo di Orlando Cervoni, «il Bernie Sanders baucano». In fondo, ci si accontenta di poco.
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