Gli edifici scolastici di Boville resteranno chiusi anche nella giornata di domani. A causa della violenta ondata di nubifragi che si è abbattuta nella giornata odierna in Ciociaria il sindaco Enzo Perciballi ha predisposto la verifica delle condizioni di tutte le strutture.
"Visto il perdurare di condizioni meteo pessime e soprattutto alla luce dei violenti temporali che si sono abbattuti anche sul nostro territorio comunale nelle scorse ore - scrive Perciballi in una nota - ho ritenuto opportuno disporre la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre nella giornata di domani 30 ottobre verranno controllate le strutture per verificarne le condizioni a seguito del maltempo delle scorse ore. Valuteremo con scrupolo per garantire al massimo la sicurezza di tutti i nostri scolari".
Scuole chiuse anche a Veroli, Frosinone e Sora.
lunedì 29 ottobre 2018
mercoledì 17 ottobre 2018
Gli alunni dell'Armellini in marcia per la pace
Quattro striscioni, duemila studenti da tutta Italia per un unico obbiettivo : la pace. Tra loro, tra i tanti studenti che si sono dati appuntamento ad Assisi, anche gli alunni della scuola media Armellini di Boville Ernica che, nel corso di un viaggio di istruzione, hanno preso parte alla manifestazione. Le quattro classi della scuola Armellini sono state accompagnate dalla dirigente scolastica Nisia Bianchi e dagli insegnanti Stefania Santopadre, Angela Pagliarella, Rita Greco e Marco Marcoccia. Tanti i luoghi visitati nel corso della quattro giorni, da Greccio alla cascata delle Marmore, poi Spoleto, Perugia, Gubbio ed appunto Assisi.
Dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli il corteo si è diretto fino alla basilica; l'appuntamento è stato una delle diverse tappe di un percorso biennale sul tema della legalità. A fine anno, a Boville, verrà realizzato un flash mob per ricordare il centenario della dichiarazione sui diritti umani.
Dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli il corteo si è diretto fino alla basilica; l'appuntamento è stato una delle diverse tappe di un percorso biennale sul tema della legalità. A fine anno, a Boville, verrà realizzato un flash mob per ricordare il centenario della dichiarazione sui diritti umani.
sabato 13 ottobre 2018
La rinata Bovillense di scena sul campo di Strangolagalli. Nel segno di Radio Boville.
Gente strana la redazione di Radio Boville. Dopo aver monopolizzato la campagna elettorale delle comunali, dopo una lunga e soporifera sosta estiva, interrotta dalla puntatina al borgo della Cucinotta, i nostri si ritroveranno tutti a Strangolagalli, oggi pomeriggio.
Al centro sportivo Rio d'Argento, così ci pare si chiami il campo dei nostri vicini, è di scena il derby tra i padroni di casa dello Strangolagalli e la Bovillense.
Un derby dal sapore antico, un campo da sempre ostico per i colori biancocelesti. Tutto magnificamente antico e tutto così attuale : cugini che viaggiano insieme, due realtà che sono ripartite in queste settimane, dalla terza categoria naturalmente. Buoni propositi, voglia di fare, la leggerezza di giocare come si farebbero due mani di briscola. Divertirsi correndo dietro ad un pallone. E qualcuno che, a turno, lava le divise.
Veniamo alla nostra magnifica redazione ed al derby odierno. Diciamoci la verità, siamo stati noi di Radio Boville e non i candidati sindaco i veri protagonisti della scorsa campagna elettorale. Equilibrati, distaccati, il grande fair play con cui abbiamo trattato la materia ma allo stesso tempo le interviste tranchant al compagno L'sandrin Paparunc' e soprattutto la temutissima rubrica Pan' e Pr'sutt.
E così, dopo i gloriosi, loculliani giorni della campagna elettorale, ci ritroveremo tutti insieme. A fare il padrone di casa sarà un altro amico di Radio Boville, il buon Domenico Mizzoni il cui cuore, sportivo e non solo, è diviso a metà tra Boville e Strangolagalli. Insieme a lui, il nostro Mario, plenipotenziario del campo.
Gianpiero e Giampiero, Minomo e Minomo invece saranno sulle tribune, nelle vesti di improbabili dirigenti, a fare il tifo per i colori biancocelesti della Bovillense.
E' un derby. Tutti vogliono vincere. Non prendiamoci in giro perchè siamo italiani, carne battezzata, affermare il contrario sarebbe un sacrilegio. Tuttavia, è solo una partita di pallone, una gara vera tra amici vecchi e nuovi. A fine match, qualsiasi sia il risultato, ci aspetta una bella birra. Tutti insieme.
Non importa chi vincerà solo perchè qualcuno ha già vinto. Ed è Radio Boville.
Nella foto Bryan, il pastore tedesco di Mario che sorveglia i lavori al "green" di Strangolagalli, teatro del derby.
Al centro sportivo Rio d'Argento, così ci pare si chiami il campo dei nostri vicini, è di scena il derby tra i padroni di casa dello Strangolagalli e la Bovillense.
Un derby dal sapore antico, un campo da sempre ostico per i colori biancocelesti. Tutto magnificamente antico e tutto così attuale : cugini che viaggiano insieme, due realtà che sono ripartite in queste settimane, dalla terza categoria naturalmente. Buoni propositi, voglia di fare, la leggerezza di giocare come si farebbero due mani di briscola. Divertirsi correndo dietro ad un pallone. E qualcuno che, a turno, lava le divise.
Veniamo alla nostra magnifica redazione ed al derby odierno. Diciamoci la verità, siamo stati noi di Radio Boville e non i candidati sindaco i veri protagonisti della scorsa campagna elettorale. Equilibrati, distaccati, il grande fair play con cui abbiamo trattato la materia ma allo stesso tempo le interviste tranchant al compagno L'sandrin Paparunc' e soprattutto la temutissima rubrica Pan' e Pr'sutt.
E così, dopo i gloriosi, loculliani giorni della campagna elettorale, ci ritroveremo tutti insieme. A fare il padrone di casa sarà un altro amico di Radio Boville, il buon Domenico Mizzoni il cui cuore, sportivo e non solo, è diviso a metà tra Boville e Strangolagalli. Insieme a lui, il nostro Mario, plenipotenziario del campo.
Gianpiero e Giampiero, Minomo e Minomo invece saranno sulle tribune, nelle vesti di improbabili dirigenti, a fare il tifo per i colori biancocelesti della Bovillense.
E' un derby. Tutti vogliono vincere. Non prendiamoci in giro perchè siamo italiani, carne battezzata, affermare il contrario sarebbe un sacrilegio. Tuttavia, è solo una partita di pallone, una gara vera tra amici vecchi e nuovi. A fine match, qualsiasi sia il risultato, ci aspetta una bella birra. Tutti insieme.
Non importa chi vincerà solo perchè qualcuno ha già vinto. Ed è Radio Boville.
Nella foto Bryan, il pastore tedesco di Mario che sorveglia i lavori al "green" di Strangolagalli, teatro del derby.
venerdì 12 ottobre 2018
giovedì 4 ottobre 2018
Da poverello di Assisi a … Povero S. Francesco !
Il 3 ottobre
del 1226 morì S. Francesco, e poiché nel Medioevo,
il nuovo giorno iniziava dopo il tramonto, venne ufficializzata la data
del 4 ottobre, giorno che è divenuto la festa per Assisi, per il
mondo intero e per la pace che il santo rappresenta.
Il giovane Giovanni Bernardone, figlio di Pietro, nacque da ricca ed agiata
famiglia, nel 1182. Sua madre lo chiamò Giovanni ma, quando tornò il padre dal suo viaggio in Francia, cominciò a
chiamare il figlio Francesco. Una volta adulto e cavaliere andò in guerra dove
fu prigioniero per un anno e si ammalò. Durante la malattia stette accanto ai
lebbrosi, ai malati, ai poveri e quel contatto cambiò la sua vita. Tra il 1203
e 1204 pensò di partecipare alla IV Crociata ma si ammalò di nuovo.
Con le
sue semplici ma innovative prediche Francesco stravolse
i valori contemporanei, gettati via i suoi sfarzosi abiti, regalò i
suoi beni e iniziò a pregare la povertà, ad avvicinare le persone
semplici, gli umili, a predicare loro l’amore verso Dio. Lui che visse in
secoli in cui la chiesa era al massimo del suo potere, i papi decidevano i
destini dell’Italia e dell Europa, gli ordini religiosi e le abbazie
accumulavano enormi ricchezze grazie a donazioni di sovrani e nobili, la
sua spiritualità fu un vero colpo di frusta per le autorità religiose
dell’epoca ma, se in un primo momento venne visto in modo negativo, presto l
opinione cambiò. Nel 1209, aveva gà raccolto intorno a sé dodici
compagni, e si recò a Roma per ottenere l'autorizzazione della sua regola da parte del papa anagnino Innocenzo III. Francesco era
proprio l’uomo giusto per far “riguadagnare” stima alla
chiesa anche da parte delle persone più povere e desolate. Di ritorno da Roma
nacquero i primi conventi, Rivotorto, S Maria degli Angeli.
Nel 1219 si recò in Egitto e Palestina durante la V crociata e
arrivò addirittura al campo saraceno a predicare Cristo, il vangelo e
la povertà al sultano musulmano ayyubide al-Malik al-Kāmil, nipote di Saladino. Intorno al 1222 si recò a Subiaco sui luoghi di S Benedetto,
a quanto si narra continuò il suo viaggio per Alatri dove
lasciò un suo mantello e poi ancora in val Comino dove sorse
il convento a lui dedicato.
Soffitto ligneo della chiesa museo di S. Francesco. Boville
Ernica
Dopo la sua morte avvenuta nel 1226 a soli 44 anni,
la basilica di Assisi divenne quel capolavoro di fede,
architettura ed arte che tutto il mondo ci invidia, dove lavorarono artisti
come Cimabue, Giotto, Simone Martini, Jacopo Torriti e tanti altri, che ora
costituiscono un patrimonio culturale e pittorico inestimabile, ben
salvaguardato e protetto. Tra il 1303 ed il
1305 venne realizzata la cappella degli Scrovegni che venne
poi affrescata da Giotto, oggi visitata da circa 300.000 visitatori
l’anno.
Dopo Assisi in tutta Italia furono fondati
monasteri francescani, anche a Boville Ernica, fondato nel 1377 come risulta ancora oggi dagli archivi.
La chiesa di S. Francesco di Boville Ernica, a partire dalla
fondazione è stata arricchita di affreschi in varie fasi, una prima
probabilmente tardo trecentesca ed altre successive.
Una delle rappresentazioni più antiche è quella che si trova
nella parete sinistra dove è ancora salvo un bellissimo volto di
Francescano accanto ad altre figure. Questi affreschi in particolare
sono stati da molti attribuiti a scuola giottesca. Ma purtroppo,
anche se, la chiesa fu alienata alla famiglia Benedetti-Aloisi che nel 1970 la
cedette al comune il quale la trasformò in museo nel 1974, gli
affreschi tutt’oggi non sono adeguatamente protetti, né con
una destinazione d’uso consona alla preziosità delle pitture della
chiesa, né con diaframmi trasparenti di protezione da
urti o graffi, niente di tutto questo, anzi il luogo spesso viene usato per
pubbliche riunioni, comizi, concerti, manifestazioni, senza alcuna specifica
sorveglianza e attenzione per le pareti dipinte anche ad altezze poco distanti
dal pavimenti come proprio il caso del ciclo giottesco più antico di tutti. Per
non parlare dello stato di degrado del meraviglioso soffitto a cassettoni in
legno e rosette con al centro l’immagine di S. Francesco in preghiera che
avrebbero bisogno di restauri e manutenzione.
Povero S. Francesco,
osannato ad Assisi ed in tutta Italia, dimenticato e trascurato a
Boville Ernica !
S. Francesco. Anta dell’organo seicentesco nella chiesa museo
di Boville Ernica
Paola D'Arpino 04.10.2018
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