giovedì 4 ottobre 2018

Da poverello di Assisi a … Povero S. Francesco !


 S Francesco. Basilica inferiore di Assisi. Cimabue                                    S. Francesco (?). Chiesa Museo di Boville Ernica. Scuola giottesca

Il 3 ottobre del 1226 morì S. Francesco, e poiché nel Medioevo, il nuovo giorno iniziava dopo il tramonto, venne ufficializzata la data del 4 ottobre, giorno che è divenuto la festa per Assisi, per il mondo intero e per la pace che il santo rappresenta.
Il giovane Giovanni Bernardone, figlio di Pietro, nacque da ricca ed agiata famiglia, nel 1182. Sua madre lo chiamò Giovanni  ma, quando tornò il padre dal suo viaggio in Francia, cominciò a chiamare il figlio Francesco. Una volta adulto e cavaliere andò in guerra dove fu prigioniero per un anno e si ammalò. Durante la malattia stette accanto ai lebbrosi, ai malati, ai poveri e quel contatto cambiò la sua vita. Tra il 1203 e 1204 pensò di partecipare alla IV Crociata ma si ammalò di nuovo.   
Con le sue semplici ma innovative prediche Francesco stravolse i valori contemporanei,  gettati via i suoi sfarzosi abiti, regalò i suoi  beni e iniziò a pregare la povertà, ad avvicinare le persone semplici, gli umili, a predicare loro l’amore verso Dio. Lui che visse in secoli in cui la chiesa era al massimo del suo potere, i papi decidevano i destini dell’Italia e dell Europa, gli ordini religiosi e le abbazie accumulavano enormi ricchezze grazie a donazioni di sovrani e nobili, la sua spiritualità fu un vero colpo di frusta per le autorità religiose dell’epoca ma, se in un primo momento venne visto in modo negativo, presto l opinione cambiò.   Nel 1209, aveva gà raccolto intorno a sé dodici compagni, e si recò a Roma per ottenere l'autorizzazione della sua regola da parte del papa anagnino Innocenzo III. Francesco era proprio l’uomo giusto per far “riguadagnare” stima alla chiesa anche da parte delle persone più povere e desolate. Di ritorno da Roma nacquero i primi conventi, Rivotorto, S Maria degli Angeli. 
Nel 1219 si recò in Egitto e Palestina durante la V crociata e arrivò addirittura al campo saraceno a predicare Cristo, il vangelo e la povertà al sultano musulmano  ayyubide al-Malik al-Kāmil, nipote di Saladino Intorno al 1222 si recò a Subiaco sui luoghi di S Benedetto, a quanto si narra continuò il suo viaggio per Alatri dove lasciò un suo mantello e poi ancora in val Comino dove sorse il convento a lui dedicato.

 Soffitto ligneo della chiesa museo di S. Francesco. Boville Ernica

Dopo la sua morte avvenuta nel 1226 a soli 44 anni, la basilica di Assisi divenne quel capolavoro di fede, architettura ed arte che tutto il mondo ci invidia, dove lavorarono artisti come Cimabue, Giotto, Simone Martini, Jacopo Torriti e tanti altri, che ora costituiscono un patrimonio culturale e pittorico inestimabile, ben salvaguardato e protetto. Tra il 1303 ed il 1305 venne realizzata la cappella degli Scrovegni che venne poi affrescata da Giotto, oggi visitata da circa 300.000 visitatori l’anno 
Dopo Assisi in tutta Italia furono fondati monasteri francescani, anche a Boville Ernica, fondato nel  1377 come risulta ancora oggi dagli archivi. 
La chiesa di S. Francesco di Boville Ernica, a partire dalla fondazione è stata arricchita di affreschi in varie fasi, una prima probabilmente tardo trecentesca ed altre successive. 
Una delle rappresentazioni più antiche è quella che si trova nella parete sinistra dove è ancora salvo un bellissimo volto di Francescano accanto ad altre figure. Questi affreschi in particolare sono stati da molti attribuiti a scuola giottesca. Ma purtroppo, anche se, la chiesa fu alienata alla famiglia Benedetti-Aloisi che nel 1970 la cedette al comune il quale la trasformò in museo nel 1974, gli affreschi tutt’oggi non sono adeguatamente protettiné con una destinazione d’uso consona alla preziosità delle pitture della chiesa, né con diaframmi trasparenti di protezione da urti o graffi, niente di tutto questo, anzi il luogo spesso viene usato per pubbliche riunioni, comizi, concerti, manifestazioni, senza alcuna specifica sorveglianza e attenzione per le pareti dipinte anche ad altezze poco distanti dal pavimenti come proprio il caso del ciclo giottesco più antico di tutti. Per non parlare dello stato di degrado del meraviglioso soffitto a cassettoni in legno e rosette con al centro l’immagine di S. Francesco in preghiera che avrebbero bisogno di restauri e manutenzione. 
Povero S. Francesco, osannato ad Assisi ed in tutta Italia, dimenticato e trascurato a Boville Ernica ! 

S. Francesco. Anta dell’organo seicentesco nella chiesa museo di Boville Ernica



Paola D'Arpino 04.10.2018


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