martedì 17 luglio 2018

Frosinone Calcio, al via la tournèe in Canada

Il Frosinone Calcio mette piede nel nuovo mondo. La truppa ciociara, neopromossa in serie A, guidata da Moreno Longo sbarca in Canada per esportare tutto ciò che può collegarsi al termine "ciociarità" (tanto caro al sindaco del capoluogo, Nicola Ottaviani): la cultura calcistica, linguistica, culinaria e quant'altro. I conquistadores giallazzurri saranno partecipi di un'esperienza unica, con maglie esclusive e visite alle comunità ciociare del luogo. Tra i convocati anche i nuovi acquisti, Sportiello, Crisetig e Molinaro.
Sarà una tournée che si consegnerà ai fasti della storia del club. Ci sarà tanto da vedere e tanto da far vedere: il Frosinone è in Serie A, con uno stadio ultra-moderno in gestione, con una tifoseria calda che punta a una base stabile di 15.000 persone, con un organico che sta cominciando a rafforzarsi, con un gruppo affiatato che ha voglia di conquistare quella salvezza così tanto sperata e sfiorata due anni fa. Ora, però, la musica è diversa. Almeno, si spera.

Vinti due milioni di euro con un gratta e vinci

Diventa milionario con un "Gratta e Vinci" da dieci euro. Due milioni di euro; è questa la straordinaria vincita che un misterioso cliente ha fatto acquistando un tagliando presso l’edicola Mizzoni di Via Rotabile. Un ignaro cliente si è aggiudicato con un biglietto da 10 euro del gratta e vinci “Sfida al Casinò” ben due milioni di euro.
E’ caccia al fortunato nel paese, perché come assicurano dall’edicola “deve essere un cliente abituale. La dea bendata – dice il proprietario Daniele Mizzoni – ha baciato sicuramente un nostro concittadino. Stupore e felicità sono i sentimenti che ci assalgono in questo momento. Sebbene non sappia chi sia il vincitore o la vincitrice, desidero augurargli tanta felicità nella speranza che questa somma possa contribuire a realizzare i suoi sogni". Questi i numeri vincenti: 23-31-33-26-30

domenica 8 luglio 2018

Riapre il parco pubblico

Ufficialmente ripulito e sistemato, il parco pubblico di Boville Ernica torna nella disponibilità dei cittadini. I cancelli verranno riaperti sabato 14 luglio. E per suggellare questo importante risultato ci saranno cinque serate di letture animate a tema con l’iniziativa “Biblioparco”. Un risultato raggiunto grazie al lavoro sinergico del primo cittadino, del vicesindaco e dell’assessore alla Cultura.
"Si tratta di un altro dei tanti obiettivi del nostro programma elettorale centrati a meno di un mese dal nostro insediamento" – spiega il vicesindaco Benvenuto Fabrizi. Per suggellare il risultato è stata già programmata la prima iniziativa. "Si chiama Biblioparco – spiega l’assessore alla Cultura Anna Maria Fratarcangeli – Cinque serate di letture animate a tema in cui abbiamo previsto la rappresentazione della lettura sotto forma di teatro". Il parco rimarrà aperto dalle 8 alle 24 di ogni giorno.

martedì 3 luglio 2018

Parte la "campagna acquisti" di Radio Boville

Molti dei nostri lettori avranno notato dei cambiamenti in Radio Boville. 
Un impatto grafico diverso, diverse penne, una linea editoriale o qualcosa che ci assomiglia ed un pensiero a tratti divergente ma sostanzialmente equilibrato.

Nonostante un percorso travagliato ed un animo zingaro questo sito esiste da più di dieci anni. Siamo qui, in rete, da quando Facebook era talmente poco diffuso tra il pubblico italiano che aveva solo la versione in lingua inglese e Gianni Milani doveva ancora assumere la presidenza del Boville.

Più di dieci anni fa la nostra sfida era portare uno spaccato della vita di Boville sulla rete. E ci siamo riusciti. Oggi, con la rete dominata dai social e dagli influencer, il nostro compito deve essere quello di offrire qualcosa di diverso, qualcosa di maggiore qualità.

E l’unico modo per farlo è costruire una squadra. Una squadra dove i giocatori, nel rispetto dei loro ruoli, abbiamo, tutti, delle caratteristiche in comune.
E se innamorarsi di Boville è piuttosto semplice, avere la voglia e l’entusiasmo di raccontarla, nelle sue sfumature, è qualcosa di più complicato.

Intanto, vogliamo ringraziare gli amici della carta stampata, Maurizio Patrizi ed Alessandra Cinelli, che hanno aiutato Radio Boville ad informarvi nel migliore dei modi in queste ultime settimane. Questi giorni purtroppo segnano la scomparsa de La Provincia dai banconi delle edicole della nostra terra; in un quadro più ampio comprendiamo che c’è poco da girarci intorno, è una sconfitta per tutti.

Ad ogni modo, faremo una campagna acquisti mirata : gli innesti giusti, le pedine mancanti. Tipo l’Inter e purtroppo, anche la Juve, in questo primo scorcio di mercato.

Abbiamo tanti buoni propositi, compreso provare a perdere qualche chilo che abbiamo messo su tra una portata e l’altra durante i memorabili giorni di Pan e Pr’sutt.

Forse anche Radio Boville sta diventando grande. Il tempo passa per tutti. Speriamo più matura, sempre più equilibrata, autorevole. E sempre più bella.

domenica 1 luglio 2018

Boville aderisce ad un bando del Gal per lo sviluppo del turismo mediante le nuove tecnologie

Importante tassello fissato dalla Giunta comunale di Boville Ernica, che si è riunita per la prima volta lunedì scorso. Fra le novità, un progetto per lo sviluppo della filiera turistica con l’adesione a un bando del “Gal Verla” di cui Boville Ernica è socia, denominato “M.a.i.a.@in rete”, e l’istituzione del registro dei trattamenti sanitari che i cittadini saranno chiamati a dichiarare.
Il progetto “M.a.i.a@inrete” (Musei, Archivi, Itinerari, Archeologia in rete) prevede di sostenere la diffusione di tecnologie innovative per la valorizzazione, la conservazione, il recupero, la fruizione e la sostenibilità del patrimonio culturale, per rendere il paese un luogo attrattivo per gli operatori economici e della ricerca. Il bando prevede la presentazione di proposte e soluzioni innovative sotto il profilo tecnologico, finanziario e gestionale in grado di stimolare il rafforzamento delle reti di collaborazione tra le imprese della filiera culturale e gli organismi di ricerca per la diffusione della conoscenza, l’offerta di ricerca applicata e la realizzazione di prototipi mediante due fasi.  “L’adesione al bando – spiega il sindaco Enzo Perciballi – rappresenta il primo tassello per la realizzazione del nostro obiettivo, ampiamente illustrato nel programma elettorale, che prevede il recupero e la valorizzazione dei beni artistici e culturali soprattutto nel centro storico. La naturale conseguenza sarà la realizzazione di una filiera turistica. Intanto, questa prima fase ci permetterà di ricevere i finanziamenti necessari alla realizzazione del progetto”.  

Sant'Egidio, Papa Francesco alla cena con i poveri

In occasione del cardinalato di Konrad Krajewski, la Comunità di Sant'Egidio ha avuto la gioia di partecipare alla festa con i poveri e i senzatetto della città, invitati in Vaticano dal nuovo cardinale. 
Molti di loro sono amici che ogni settimana incontriamo nelle strade o stazioni ferroviarie di Roma. 
Durante la festa, a sorpresa, è arrivato Papa Francesco, il quale si è seduto a tavola ed ha voluto cenare con loro.

sabato 30 giugno 2018

Regione Lazio, presto un bando da due milioni di euro per il credito agevolato alle botteghe storiche

Ammonta a due milioni di euro la somma che la Regione Lazio ha deciso di stanziare per le botteghe storiche del territorio regionale. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato, fanno sapere dagli uffici della Pisana. "Esprimiamo piena soddisfazione per l'approvazione dello schema di deliberazione che permetterà alle botteghe storiche di accedere al fondo rotativo per il piccolo credito gestito da Artigiancassa" ha dichiarato Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo sviluppo economico. In totale il bando fino ad un massimo di due milioni di euro per la concessioni di finanziamenti. Una misura che, nonostante la dotazione economica piuttosto ridotta, tende a valorizzare gli esercizi commerciali e le botteghe artigianali che hanno saputo rendere la manifattura del Lazio apprezzata in Italia e nel mondo.

Risoluzione Acea Ato5, Boville si sfila?

di Alessio Porcu

Ventidue comuni, tutti rappresentati dagli avvocati Valerio Tallini, Claudio Martino e Vincenzo Colalillo, hanno promosso appello davanti al Consiglio di Stato contro la sentenza 638/2017 pronunciata dal Tar Lazio e pubblicata il 27 dicembre dello scorso anno. È la sentenza con cui veniva disposto l’annullamento della delibera della Conferenza dei sindaci dell’Ato 5 adottata il 18 febbraio 2016: disponeva l’avvio delle procedure di risoluzione del rapporto con il gestore del servizio idrico Acea Ato 5 Spa. 

I Comuni del ricorso
I comuni sono quelli di Alatri, Alvito, Casalvieri, Cassino, Castro dei Volsci, Ceccano, Coreno Ausonio, Fiuggi, Frosinone, Guarcino, Monte San Giovanni Campano, Picinisco, Pofi, Pontecorvo, Roccasecca, San Donato Val di Comino, Settefrati, Sora, Strangolagalli, Torre Cajetani, Vallerotonda, Vicalvi.
A questi nei prossimi giorni si aggiungeranno, aderendo all’appello notificato dalle 22 amministrazioni, anche Atina e Pico.
Il dato politico è rilevante visto e considerato che contro Acea ribadiscono la volontà di andare alla chiusura di ogni rapporto i 5 comuni più grandi come numero abitanti (Frosinone, Sora, Cassino, Ceccano e Alatri).
Nonostante la sconfitta al Tar, peraltro agevolata da un parere legale contrario che ha fatto parte integrante della della stessa deliberazione della Consulta, il fronte Comuni è ancora una volta compatto: una vittoria politica di un fronte di sindaci, coordinati -su questa tematica- in particolare dal primo cittadino di Ceccano, Roberto Caligiore.

Nove in più del Tar
Ma non finisce qui, visto e considerato che il fronte è più ampio rispetto al giudizio di primo grado. Infatti, appellano la sentenza anche 9 comuni che non avevano partecipato al primo grado di giudizio (vale a dire Alatri, Castro dei Volsci, Coreno Ausonio, Guarcino, Settefrati, Torre Cajetani, Vallerotonda, San Donato Val di Comino, Sora). Forse 10 se si aggiunge anche Pico.
Mentre sembrerebbero aver rinunciato all’impugnazione Boville Ernica, Rocca d’Arce e Cervaro, che pure avevano partecipato al giudizio di primo grado.
«Crediamo – ha commentato Anselmo Rotondo, sindaco di Pontecorvo – che questa battaglia vada continuata nel solco degli interessi dei cittadini, per cui, in collaborazione con gli altri comuni e a un costo contenuto pari a 900 euro circa, è stato proposto appello al consiglio di stato».
Mario Antonellis, portavoce del Coordinamento provinciale Acqua Pubblica Frosinone, pensa che il problema possa essere risolto alla radice, cambiando la legge nazionale, anche se la situazione provinciale impone di agire legalmente per l’estromissione del gestore: «L’acqua pubblica – spiega – è uno dei punti del contratto di governo. Una dichiarazione d’intenti che ci conforta, ma per tradurre in pratica uno slogan occorrono alcuni passaggi fondamentali. In primo luogo bisogna rivisitare le prerogative della legge Galli e del codice Ambiente dando luogo, senza se e senza ma agli esiti referendari, annullando passo passo tutte le variazioni di legge che di fatto hanno depotenziato, per non dire annullato, sul nascere, il percorso verso la ripubblicizzazione dell’acqua».

venerdì 29 giugno 2018

Pd, il morto che parla

Non possono andare a sinistra. Semplicemente perché non c’è spazio.
Non hanno nemmeno una cultura politica sufficientemente realista per virare verso il centro. Il primo partito a Boville ormai è il Movimento Cinque Stelle, la Lega di Salvini ha il vento in poppa e Berlusconi, almeno stando agli ultimi risultati di marzo, insegue a ruota.

Il Pd a Boville è alle corde, diviso tra la sensazione di nostalgia ed il desiderio di gettare la spugna. La Boville rossa di qualche anno fa insomma è solo uno sbiadito ricordo. Meno male, verrebbe da dire.
Pochi mesi prima della caduta del muro di Berlino e in via di dissolvimento il regime sovietico, a Boville ebbero la geniale idea di mettere in naftalina l’unico sindaco amato dal popolo, Alfredo Verrelli. Parlavano di rinnovamento e finirono per eleggere a primo cittadino, Alfredo Luffarelli, che era persino più anziano di lui, di Verrelli; fu così che, per la prima volta, i rossi persero le elezioni. Sul calendario di una data storica e non solo per la sfortunata spedizione azzurra ad Italia 90, il Mondiale di casa. Le “notti magiche” avevano lasciato tanto amaro in bocca ai tifosi azzurri, tanti soldi nei forzieri delle imprese edili baucane e ci regalarono una Boville diversa.
Scudo crociato e garofano al posto della falce e del martello ma la teoria marxista, per forza di inerzia, resistette per un po’ nelle menti e nei cuori dei militanti.

Defunto il Pci, caduta l’amministrazione democristiana, i rossi tornarono in pista con accordi e manovre di palazzo. Nel 1994 la resa dei conti con Alfredo Verrelli che tornó al centro della scena ma perse di pochissime preferenze contro Mastrantoni che dalla sua aveva il simbolo, Vanga e Stella. Naturalmente rossa, la stella.

Mastrantoni, nonostante le faccende degli abusi presunti o veri che fossero, amministrò con sagacia ma per rivincere fu necessario l’accordo con i Popolari che soffocò gli altri pretendenti e tenne stretto sullo scranno più alto di Palazzo Simoncelli l’allora direttore didattico; cerimonieri dell’accordo, Peppe Onorati e Lino Diana. Il rosso diventò improvvisamente sbiadito.

Poi la vittoria di Rotondi su Cervoni e la gouche nostrana che decide di affidarsi al socialista Piero, un parroco abile e scaltro, per prevalere in un paio di consultazioni.

Improvvisamente, i postcomunisti, orfani del socialismo reale o ideale, si sono trovati in brache di tela. 

Ha vinto le elezioni Enzo Perciballi, tesserato del Pd, direte voi. Ed il vice sindaco è Benvenuto Fabrizi, uomo del
Pd anche lui. Si, soltanto per dare un senso alla loro lista, poveracci, hanno dovuto ripiegare le bandiere del partito fu renziano per recuperare consensi. 

Sono rimasti quattro gatti ad esaltare i luoghi comuni del perbenismo, del politicamente corretto, le prediche moralistiche, l’antifascismo (in assenza di fascismo, pratica ridicola), l’accoglienza dei negri, lo ius soli e roba simile che sta a cuore a una piccola minoranza di fighetti che se la tirano da intellettuali illuminati.

A Boville non li ascolta più nessuno, per fortuna. All’ombra dell’Angelo di Giotto il PD è un morto che parla e di questo passo, a breve non avrà più neanche la voce. 

"Ai cittadini non è arrivato il nostro messaggio". Marta Diana si prepara a fare opposizione




di Alessandra Cinelli
Ciociaria Oggi
Marta Diana, prima donna di Boville candidata sindaco. Eletta consigliere all’opposizione, è pronta a svolgere il suo ruolo per dar voce a quei cittadini che hanno creduto in lei e nelle sue idee.
Poteva andare meglio?
"Sì, sicuramente doveva e poteva andare meglio. Unico errore o rimpianto aver preparato una campagna elettorale in due mesi contro chi ci stava lavorando da 7, 8 e 10 anni. Noi non abbiamo nulla da recriminarci, semmai è Boville che ha già iniziato con i rimpianti. La mia squadra è svincolata da logiche amministrative, la nostra scesa in campo era per aiutare il paese a rialzarsi dopo lunghi anni di vessazioni fiscali e un atteggiamento politico-lavorativo statico. Ma il voto è sovrano e va rispettato. I baucani son caduti dalla padella alla brace per loro volontà".
Cosa non è arrivato agli elettori?
"Agli elettori non è arrivato il programma, non è arrivata la squadra perché quest’anno invece di scegliere il programma, le idee, la parsimonia, la squadra sono emersi altri elementi: hanno votato il menù".
Ti ha forse penalizzato l’aver deciso all’ultimo di candidarti?
"Indubbiamente ci aspettavamo un paese libero di scegliere e libero di saper discernere. Così non è stato. Certo è che se avessimo iniziato un pochino prima, avremmo avuto il tempo necessario per far arrivare diversamente  il nostro messaggio programmatico e sicuramente tanti avrebbero capito che le promesse della campagna elettorale rimarranno solo promesse, mentre i nostri programmi, studiati per ridare alla città la giusta dignità, erano concreti".
Erediti il posto di Rotondi all’opposizione, sei pronta?
"Certo che sono pronta. Eredito il posto che 869 cittadini liberi ci hanno assegnare per rappresentarli “Per un’identità ed un futuro libero”, anche in opposizione. Io ci metto la faccia ma la voce è di tutti i membri della mia lista".
Boville non era pronta ad avere un sindaco donna. Condividi?

"La politica non ha sesso. In politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna. Non fa eccezione per Boville".

giovedì 28 giugno 2018

Chi vince amministra, chi perde rimane a contare

“Chi vince governa e chi perde continua a contare”. Fu con questo manifesto, nell’autunno del 1994, che a Boville si chiuse definitivamente l’era di Alfredo Verrelli. Con questo manifesto, goliardico ed irriverente, i supporters di Ruggero Mastrantoni festeggiarono una vittoria al fotofinish contro colui che per trenta anni era stato sindaco di Boville.

Ci scuseranno per l'improprio accostamento, Ruggero Mastrantoni e Alfredo Verrelli, altra pasta di uomini e politici veri al contrario di tanti, troppi, figuranti di adesso. 

Chi vince amministra e chi perde rimanere a contare; è una vecchia regola del gioco della briscola e della politica. La conoscono bene tutti i nostri paesani; magari è una regola cinica ma sicuramente è vera. Una tornata elettorale ruvida come quella delle comunali, non poteva non riservare qualche nota polemica.
Amarezza e gioia alternate su fronti opposti, in maniera trasversale. Con i candidati sindaco, ben sette, impegnati a spiegare, tutti, che avrebbero vinto comunque. Chissà per quali bizzarre interpretazioni astrali.

La verità è che ci sono stati vincitori e vinti. Ha vinto Enzo Perciballi. Sette anni all’opposizione, la mobilitazione delle primarie, la sconfitta di cinque anni fa ed ora cinquecento voti di vantaggio sul secondo che, in una competizione a sette liste, sono numeri importanti.

Poi c’è l’elenco degli sconfitti e sono veramente tanti. Tutti gli altri, in realtà. Da Memmo Di Cosimo a Fabio Genovesi, da Orlando Cervoni a Marta Diana passando per Piero Fabrizi.

Stasera ci sarà il primo consiglio comunale, il neo sindaco proseguirà la "luna di miele" con gli elettori, l’ordine del giorno è pieno zeppo di formalità. Ci sarà l'elezione del presidente del comunale che sarà ancora appannaggio della maggioranza e poco altro. 


La campagna elettorale è finita, bisogna semplicemente guardare avanti. E tornando alla briscola, quando gli avversari hanno il "carico" bisogna avere l'intelligenza di giocare il "liscio".

mercoledì 27 giugno 2018

Birra Peroni produrrà una birra a Montecassino

Birra Peroni mette radici intorno a Montecassino. Nascerà lì la sua prima birra d’abbazia dal 1846. Lo farà usando una delle più antiche ricette. Quella che – giurano alcuni – è stata all’origine di tutte le altre poi andate in giro nel mondo con il diffondersi del monachesimo.
La birra di Montecassino nascerà in un piccolo birrificio artigianale: usando l’orzo coltivato sui terreni dell’Albaneta, la tenuta che fino agli anni Ottanta ha prodotto gli ortaggi ed i pascoli per il bestiame destinati a sfamare la comunità dei monaci.
Ad annunciarlo, nella Sala degli Angeli di Montecassino, è stato Federico Sannella, direttore delle relazioni esterne ed affari istituzionali di Birra Peroni.

lunedì 25 giugno 2018

Ci ha lasciato Angelo Compagnoni

di Orlando Cervoni

Domani pomeriggio, in piazza Municipio di Ceccano si terranno i funerali di Angelo Compagnoni. Scompare con lui una delle figure più importanti della sinistra della nostra provincia. Di umili origine contadine, fu autodidatta; nel 1944 si iscrisse al PCI, assumendo ruoli di guida nella CGIL e nella Alleanza Nazionale dei Contadini. E' stato Consigliere Comunale, Consigliere Provinciale, Sindaco di Ceccano. Fu Deputato dal 1953 al 1963 e primo Senatore del PCI della Provincia di Frosinone dal 1963 al 1972. Il suo nome è legato alle lotte e alle proposte di legge  per "dare la terra a chi la lavora", lotte che furono vinte anche grazie alla grande credibilità personale di Angelo Compagnoni. Da giovanissimo ascoltavo con attenzione i tanti aneddoti che ci raccontavano e ci raccontava egli stesso sulle tante iniziative intraprese per convincere tanti braccianti a votare PCI. Uno di questi aneddoti, in particolare, rappresenta il suo modo di essere: durante un giro per la campagna elettorale, parlando ad alcuni contadini delle lotte da fare per la terra,  alcuni non lo ascoltavano, con l'aria di chi pensa che le "parole sono un mestiere leggero". Allora Angelo prese la vanga e dimostrò che sapeva vangare meglio di loro e che le sue parole venivano dal sudore e non dalla facile retorica, arte nella quale anche era maestro. I suoi racconti si dipanavano con semplicità, senza vanto, come chi dice: guardate che le cose si possono fare anche bene e si possono dire le cose giuste nel giusto modo e per farlo bisogna essere personalmente credibili. Aver conosciuto Angelo Compagnoni ed aver potuto parlare con lui, per me, resta una delle cose più belle della mia partecipazione alla vita politica. 

Addio Angelo Compagnoni, la terrà ti sarà lieve, perchè l'hai data a chi la lavora.