È strano per un politico che si richiama al cattolicesimo parlare di oscurantismo. Quel periodo storico, fatto di Inquisizioni e dinieghi, donne bruciate al rogo e Galileo Galilei costretto a rimangiarsi a denti stretti le sue scoperte scientifiche è stato uno dei peggiori della storia. Ci volle l'Etá dei lumi a spazzare via il pensiero che aveva dominato quell'epoca.
Immaginiamo, ovviamente, che nel suo appassionato discorso di presentazione del progetto di acquisizione della torre adiacente al parco pubblico il presidente del consiglio comunale Anthony Astolfi non volesse fare riferimento a quegli anni ma all'oscurantismo, vero o presunto, dei cinque anni trascorsi da Rotondi sullo scranno più alto di Palazzo Simoncelli. Un quinquennio a suo dire buio per la promozione della cultura.
Beh, ci sia concesso di dissentire. Non c'è niente di più falso. Certo, se paragonato al predecessore Mastrantoni che diede grande impulso alle attività culturali il lavoro di Rotondi non ha brillato di luce propria. Eppure le iniziative messe in campo da quella giunta, che pure aveva un budget che era la metà del predecessore, sono state tra le più fertili e preziose nella storia recente di Boville. Un esempio su tutti, la Pasqua con Giotto. Pochi sanno, o fanno finta di non ricordare che l'intuizione di sposare la Pasqua con la promozione del capolavoro di Giotto fu proprio della giunta Rotondi che fin dal primo anno di attività mise in campo questa manifestazione cresciuta nel tempo fino a diventare un appuntamento di rilievo in tutto il Lazio.
Oltre alla Pasqua però l'immagine dell'artista toscano fu associata anche al premio che porta il suo nome, il Premio Giotto appunto. Riveduto e corretto negli anni successivi, quasi "istituzionalizzato" potremmo dire, il premio è diventata un occasione di riflessione e di crescita culturale della cittadinanza tutta.
Entrambe le manifestazioni però hanno avuto un discreto successo tanto che sono state riprese dalla giunta di Piero Fabrizi senza cambiare nemmeno troppo il format. Ma siccome qualcuno potrebbe pensare che questo blog, nel prendere le difese di Michele Rotondi (che abbiamo spesso criticato ..) potrebbe essere di parte, perchè non chiedere al presidente della Pro Loco, Alvaro Piacentini? C'era lui al timone dell'associazione Pro Loco anche in quegli anni e se ancora oggi Piacentini è una delle colonne portanti nell'organizzazione delle manifestazioni, spesso a fianco dello stesso Astolfi .. beh, sotto questo aspetto, tanto male quella giunta Rotondi non deve poi aver fatto .. o no?
Quindi l'adesione all'associazione delle Città dell'Olio e poi al network dei Borghi più belli d'Italia, avvenute all'inizio della consiliatura di Piero Fabrizi sono piuttosto l'ideale completamento di un percorso iniziato, ironia della sorte, proprio con Rotondi. L'amico Anthony Astolfi, che ha raccolto il testimone da Nicola Milani quale presidente del consiglio comunale, non rende certo giustizia alimentando certe polemiche che non aggiungono nulla al dibattito politico locale. Siccome è stato uno dei pochi politici "illuminati" nel comprendere le potenzialità che potrebbe avere il nostro territorio sia sotto il profilo dell'enogastronomia di qualità che in chiave turistica, il presidente del consiglio farebbe un servizio migliore alla cittadinanza mettendo a disposizione di tutti il suo patrimonio di conoscenze (non sono molti i politici capaci di comprendere l'importanza di Trip Advisor, tanto per fare un esempio) e guidare i lavori dell'intero consiglio cercando di colmare proprio quelle lacune che oggi il nostro borgo presenta anche agli occhi del turista meno attento, dalla pavimentazione inadeguata alla meridiana in piazza e, per finire, agli orribili guard rail sistemati nei pressi di porta Santa Maria, quelli si indegni di uno dei Borghi più Belli d'Italia.
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