venerdì 13 aprile 2018

Piero Fabrizi e Gianluigi Buffon, larger than life

Un filo di inevitabile imbarazzo c’è, ci si sente un po’ Ronald Reagan quando ha maramaldeggiato su un esanime Walter Mondale, nel dover rendere il dovuto a Gigi Buffon e Piero Fabrizi. 

Entrambi sono al finale di carriera. Entrambi concludono con un tuffo dentro a una piscina vuota. L’ultimo atto di un grande atleta e di un politico, una vita da campioni, le stimmate del talento che nessuno mai gli toglierà, ma anche di una vita da personaggio pubblico scalfita dal crepuscolo. 
Il personaggio pubblico, sia chiaro perché l’uomo è una altra cosa. E nel caso di Piero è larger than life, come dicono gli americani. E poi, unica cosa intelligente detta da Papa Francesco in cinque anni, “chi siamo noi giudicare?”

Buffon ha sbroccato. E può capitare. Non dovrebbe capitare ad un veterano di quaranta anni, campione del mondo a ventotto, capitano della Nazionale italiana che oggi è fuori dai Mondiali eppure una delle più vincenti della storia della pedata.

Il rigore, c’era o non c’era? Il tifo fa bene al cuore e male alla coscienza.

Piero Fabrizi, con Gigi Buffon, condivide le stimmate del campione. Era l’anno di Italia 90, tanto per restare in tema football.
Lui, Piero, vice sindaco di Nicola Milani nell’anno della storica cacciata dei comunisti dal Palazzo d’Inverno. Astro nascente del Garofano, quello vero, quello di Craxi, non l’insipida emulazione odierna. I comunisti tornano a palazzo in breve tempo e lui, Piero, andò a sedersi sui banchi dell’opposizione. 
Michele Rotondi, cacciato da Mastrantoni in malo modo, gli rubò la scena e lui decise di passare la mano alle comunali del 2003 e mettere tutte le sue fiches sulla tornata delle provinciali l’anno successivo. Mentre le nuvole coprivano la galassia dei berlusconiani, la stella di Piero tornò a brillare. 
Più sperduto di Oliver Twist alla Whitechapel, un pezzo di centrodestra baucano brancolava nel buio; Piero ci fece l’accordo e completò il mosaico dell’ultima tessera, quella che mancava per vincere. 

“Non puoi avere il cinismo di distruggere il sogno di una squadra” ripeteva Gigi Buffon al Bernabeu l’altra sera, riferendosi all’arbitro. E Piero, che pure arbitro è stato, ai baucani un sogno voleva regalarlo. Davvero. Il tempo però ha finito per renderlo più simile alla Fornero. 
Giusto, sbagliato, umano. E anche quella cosa di vedere il suo volto scavato da qualche lacrima, del resto, ha reso il nostro sindaco più simile a noi. Lui. E Buffon con lui.
Lacrime da coccodrillo, forse. Si perché per entrambi, per Piero e per Buffon, valgono le regole e la forca ma solo finché sono per gli avversari. Piero Fabrizi finisce il mandato e passerà alla storia per quello che è stato: il Casaleggio della politica baucana. 

Piero, perché vogliamo ancora chiamarlo così, ha avuto un amico che gli ha voluto bene : Radio Boville. Nonostante le critiche di questi dieci anni. Se non altro siamo stati sempre diretti, leali e sinceri. E scevri da interessi particolari, dal desiderio di cadreghe.

Se credi, ci stringeremo la mano.
Le standing ovation si meritano una sola volta, nella vita.
Solo che stavolta era rigore.

giovedì 12 aprile 2018

Sfida al vertice, sabato pomeriggio la juniores del Boville Ernica ospita la capolista Paliano

"C'è un limite nella vita di uno sportivo, un muro che divide la normalità dall'eccellenza. Può essere un momento o una partita come questa. Se hai la forza di superarlo puoi alzare gli occhi, guardare la luce e pensare di non avere più confini!". Fabio Caressa iniziava la telecronaca del match tra Italia ed Ucraina, andato in scena ad Amburgo nella trionfale cavalcata degli azzurri nel mondiale di Germania 2006. Parole che potremmo prendere in prestito per la juniores del Boville che sabato pomeriggio, sul tappeto sintetico del Montorli, affronta il Paliano. Quattro i punti che dividono le due squadra in classica, un match importante che a poche giornate dal termine potrà dirci molto sulla classifica finale del campionato. 

Quattro anche i gol subiti all'andata dai ragazzi di mister Alessandro Santopadre, nonostante un discreto primo tempo in cui gli ernici erano addirittura passati in vantaggio con una rete di Giona. I rossoblu  sono desiderosi di vendicare la sconfitta subita in terra lepina e riaprire i giochi per la vittoria finale. Andrea Fiormonte e compagni si presentano a questo appuntamento forti del poker servito sul campo del Casalvieri, uno squillo di tromba a cui ha prontamente replicato il Paliano che ha battuto in casa il Vico nel Lazio. 

Sara partita vera insomma, tra due formazioni che hanno dimostrato di avere l'entusiasmo, i numeri e la continuità necessari per fare un campionato di vertice.



mercoledì 11 aprile 2018

Controllo delle tariffe e più investimenti sulla rete idrica, le proposte di Orlando Cervoni

E' stato uno dei suoi cavalli di battaglia, la difesa dell'acqua pubblica. Un argomento che intende riproporre in campagna elettorale. Orlando Cervoni, leader della sinistra baucana, è stato uno dei promotori, a livello locale, dello storico referendum di qualche anno fa, quando oltre ventisei milioni e mezzo di italiani hanno votato per tornare alla vecchia gestione del servizio idrico.
"Il comune sarà al fianco dei cittadini - attacca subito Cervoni in una nota - bisogna impegnarsi a cominciare dalla difesa dei beni comuni. Sappiamo tutti quanto incida pesantemente sui bilanci delle famiglie il costo del servizio idrico, che oggi supera, mediamente il costo della corrente.  Quello che i cittadini versano deve essere  reinvestito sul nostro territorio, attraverso il potenziamento  ed ammodernamento della rete idrica e della rete  fognaria. Lo sanno tutti che la gestione diretta, come stabilito dal referendum, è quella che preferisco. Intanto bisogna avere con il gestore privato un rapporto chiaro: quello che si incassa sul nostro territorio, deve essere reinvestito sul nostro territori. Perchè ci sono molte zone senza rete fognaria e che devono essere fatte. Altro aspetto sarà di ridefinire le tariffe: paghiamo troppo, perchè la parte di acqua a prezzo "sociale" è troppo bassa e subito scattano le aliquote troppo alte. Saremo al fianco dei cittadini per le loro giuste rivendicazioni e sosterremo ogni iniziativa, giusta, delle associazioni che si battano per il miglior servizio per i cittadini".

Ciociaria, ancora giù il mercato immobiliare

Continuano a svalutarsi le case degli italiani, i cui valori hanno segnato un nuovo calo pari all'1,2% nel primo trimestre del 2018, a una media di 1.799 euro/m². A soffrire maggiormente, però, sono i proprietari di immobili di Frosinone, considerato che il capolugo, secondo l'indagine statistica condotta dal portale specializzato "idealista", fa registrare la prestazione peggiore in Italia con -9,2%. Nel computo interannuale del Paese il calo è stato del 3,8%. Tra i 61 capoluoghi in saldo negativo, Frosinone (-9,2%) segna la performance peggiore, davanti a Teramo (-7,9%) e Vercelli (-6%). A Frosinone il ribasso in un anno è stato del 10,3%: a marzo 2017 il prezzo medio in euro per metro quadrato era di 1.263 euro, mentre dodici mesi dopo la quotazione è scesa a 1.133 euro. La variazione su base trimestrale è stata del 9,2%: da 1.248 euro di dicembre 2017 a 1.133 di marzo 2018.
Su base provinciale i numeri parlano di una discesa del 6,4% in un anno (da 953 euro di media a mq a 892 euro). Pesante la perdita a Fiuggi dove il prezzo del mattone è sceso in dodici mesi da 1.031 euro a mq a 822 euro con un poco incoraggiante -20,3%.

Boville, è Valev l'uomo salvezza

È il bulgaro Nayden Valev l’arma in più del Boville Ernica in questo finale di stagione. È stata una sua doppietta, domenica scorsa, a stendere il San Giovanni Incarico, formazione neopromossa e diretta concorrente per la salvezza. La gara è stata praticamente a senso unico con gli ernici bravi a controllare la manovra nelle zone nevralgiche del campo. Da incorniciare poi l'assist di Gianfranco Fabrizi, entrato nel secondo tempo e bravissimo a servire Valev in occasione del raddoppio.
L’allungo dei blugranata potrebbe essere decisivo per centrare con discreto anticipo l’obiettivo stagionale, la permanenza nel campionato di Prima categoria. Lui, l’asso ex Arpino, arrivato dalle parti del Montorli nelle battute finali del mercato, si sta rivelando decisivo ; anche quindici giorni fa infatti era stata sempre una sua doppietta a stendere il Real Piedimonte in zona Cesarini. Da qui al termine della stagione poi, il calendario non sembra essere proibitivo anche se il match di domenica prossima contro il Ceccano, con i fabreterni a caccia di punti per il medesimo obiettivo, non sembra essere tra i più semplici. Anzi.

Il dubbio amletico del comitato di Colle Martino

To be or not to be. Il problema, lo sappiamo tutti, è sempre lo stesso: la collocazione del comitato di Colle Martino. 

Una zona relativamente piccola del territorio tiene in scacco due delle liste candidate, quella di Enzo Perciballi e quella di Memmo Di Cosimo. 
Con Piero, cinque anni fa, il neonato comitato aveva trovato un intesa naturale ma a giudicare da quello che è successo in questo lustro in tanti, all'interno del comitato, hanno avviato una profonda riflessione. Il candidato di allora, Angelo Reali, ha fatto un passo indietro, forse stanco delle dinamiche e dei tempi della politica. Poco male perchè in cinque anni Reali si è dimostrato un amministratore attento e capace di comprendere in pieno il valore del confronto. Un confronto che, soprattutto in un comitato di zona che basa sull'aggregazione delle persone la ragione ultima della sua esistenza, dovrebbe essere alla base di ogni iniziativa. Intendiamoci, il comitato di Colle Martino è una mosca bianca in un paese dove tutti, da sempre, sono abituati a pensare da solisti. Fantastici.
Stavolta, però, il confronto c'è stato a metà. Hanno parlato con gran parte dei candidati ma non hanno parlato con tutti. Hanno ascoltato Fabio Genovesi ed Orlando Cervoni, Enzo Perciballi e Memmo Di Cosimo. E stando ai bene informati, hanno fatto una short list tra gli ultimi due. 
All'appello mancano Renato Genovesi e Marta Diana. 

In realtà, sembra che l'incontro con Genovesi fosse stato inserito nel calendario e poi rinviato su richiesta di quest'ultimo. A Boville dove i nostri imprenditori aspettavano anche centoventi giorni per ricevere un pagamento, in barba alle direttive di Bruxelles che ne prevedevano sessanta, non siamo più in grado di rimandare gli appuntamenti?  
Da osservatori ci corre l'obbligo di sottolineare però che conta più la qualità del confronto, il più ampio e democratico possibile, che un approdo sicuro. Sono liberi di scegliere chi vogliono, intendiamoci. E' giusto però che concedano udienza a tutti.
To be or not to be, scriveva William Shakespheare nel suo Amleto : lo stesso dubbio amletico del comitato di Colle Martino. 

martedì 10 aprile 2018

Di Cosimo, taglio del nastro della sede elettorale

 “Sono soddisfatto della riposta dei miei concittadini in un momento in cui la politica sembra essere distante dai cittadini stessi”. Ha inaugurato così la sua sede elettorale Memmo Di Cosimo, candidato sindaco della lista Boville Bene Comune; pubblico delle grandi occasioni per il taglio del nastro, avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica vicino Porta San Nicola, all’ingresso del centro storico.
Tanti gli argomenti toccati, dalle motivazioni che hanno portato lo stesso Di Cosimo ad abbandonare l’amministrazione di Piero Fabrizi fino alla presentazione dei singoli candidati. In attesa del comitato di Colle Martino che a breve scioglierà le riserve, si apre ufficialmente la campagna elettorale.

Tanti gli argomenti toccati da Memmo Di Cosimo, nel suo discorso, dalla gestione della macchina amministrativa alla gestione dei servizi. “Vogliamo un comune diverso, un amministrazione a servizio del cittadino, con tutti gli uffici aperti ed operativi di sabato e due consigli comunali aperti al pubblico, sul modello del question time, momenti preziosi per confrontarsi e per ascoltare i cittadini. Dobbiamo tornare ad occuparci seriamente del centro storico e la nostra idea è quella di incrementare il numero e far crescere la qualità delle manifestazioni culturali; vorremmo arrivare ad organizzarne dieci l’anno, tutte di ottimo livello. Un’altra priorità dell’amministrazione sarà l’apertura di sportello bancario e della casa della salute, la riqualificazione della ex palestra della scuola media Armellini dove vorremmo realizzare una sala teatrale da mettere disposizione della scuola e delle associazioni del territorio. Le opere pubbliche più importanti che vogliamo realizzare inoltre sono l’ampliamento della circonvallazione e di uno snodo strategico come quello di via Paolini oltre alla sistemazione delle strade comunali che hanno urgente bisogno di manutenzione”. Tanti altri i punti toccati, dalla realizzazione di una variante Prg fino alla gestione del servizio della raccolta dei rifiuti dove la priorità sarà la riduzione delle tariffe, possibile con la costruzione di una o due isole ecologiche ed il miglioramento della raccolta differenziata che coinvolga i cittadini chiedendo la loro collaborazione. “Rimetteremo mano anche alla pianta organica dei dipendenti del comune - ha concluso Di Cosimo - con meno responsabili, meno burocrazia ed un risparmio per i cittadini.
Vogliamo cambiare verso al modo di amministrare. Obama diceva yes we can .. noi a Boville diciamo che si, s’pò fà !!”

Piero, i lampioni e la caduta del fortino socialista

E' difficile stabilire quali siano i veri equilibri ed i rapporta di forza sul territorio in questa tornata elettorale. Raccontano che sia un pochino la stessa situazione del 1994 dove la competizione ha avuto un passaggio di consegne, simbolico e dopo una conta all'ultimo voto, da Alfredo Verrelli a Ruggero Mastrantoni. Cambiarono gli equilibri interni al centrosinistra ed il corso degli eventi negli anni a venire.
Stavolta la situazione sarà diversa. E' il dopo Piero, una fase politica durata dieci anni. Una decade in cui il Pd si è frantumato ancora prima delle primarie tra Enzo e Memmo ed il centrodestra ha navigato a vista, anni in cui abbiamo registrato i primi vagiti dei Cinque Stelle e la loro spettacolare affermazione, una decade in cui Socialisti che sono sempre più a margini nella politica nazionale, a Boville erano il gruppo forte nell'amministrazione. Un'anomalia che piaceva tanto a Gianfranco Schietroma, una buona pedina da muovere nello scacchiere provinciale.
Eppure, Boville è cambiata e nessuno di questi signori ha avuto la bontà di accorgersene. Salvini e la Lega hanno superato il Partito Democratico a Santa Liberata e Colle Piscioso, due vecchi feudi rossi.

Tornado alle cose più terrene, molti criticano Piero, rimproverandogli di non essere stato all'altezza del primo mandato. Ed è vero. Un esempio su tutti, nessuna opera realizzata sul territorio. Certo, la crisi economica con il tempo ha mandato in sofferenza anche le casse pubbliche ma a Palazzo Simoncelli non c'è stato uno straccio di programmazione. Purtroppo, per chi verrà dopo di lui, lo spartito che sentirà suonare in Regione non sarà molto diverso.
Un tempo potevamo permetterci di investire un miliardo e mezzo di lire al Montorli per renderlo uno degli impianti più belli della Ciociaria. Ed appena due anni prima l'amministrazione aveva completato dei lampioni praticamente tutte le contrade del territorio, una spesa tutt'altro che indifferente. 
Le luci dei lampioni abbiamo dovuto spegnerle, il tappeto sintetico è usurato e va sostituito con uno più moderno. Abbiamo bisogno di inventarci qualcosa di diverso. Per il momento, tiriamo a campare.