sabato 30 giugno 2018

Regione Lazio, presto un bando da due milioni di euro per il credito agevolato alle botteghe storiche

Ammonta a due milioni di euro la somma che la Regione Lazio ha deciso di stanziare per le botteghe storiche del territorio regionale. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato, fanno sapere dagli uffici della Pisana. "Esprimiamo piena soddisfazione per l'approvazione dello schema di deliberazione che permetterà alle botteghe storiche di accedere al fondo rotativo per il piccolo credito gestito da Artigiancassa" ha dichiarato Gian Paolo Manzella, assessore regionale allo sviluppo economico. In totale il bando fino ad un massimo di due milioni di euro per la concessioni di finanziamenti. Una misura che, nonostante la dotazione economica piuttosto ridotta, tende a valorizzare gli esercizi commerciali e le botteghe artigianali che hanno saputo rendere la manifattura del Lazio apprezzata in Italia e nel mondo.

Risoluzione Acea Ato5, Boville si sfila?

di Alessio Porcu

Ventidue comuni, tutti rappresentati dagli avvocati Valerio Tallini, Claudio Martino e Vincenzo Colalillo, hanno promosso appello davanti al Consiglio di Stato contro la sentenza 638/2017 pronunciata dal Tar Lazio e pubblicata il 27 dicembre dello scorso anno. È la sentenza con cui veniva disposto l’annullamento della delibera della Conferenza dei sindaci dell’Ato 5 adottata il 18 febbraio 2016: disponeva l’avvio delle procedure di risoluzione del rapporto con il gestore del servizio idrico Acea Ato 5 Spa. 

I Comuni del ricorso
I comuni sono quelli di Alatri, Alvito, Casalvieri, Cassino, Castro dei Volsci, Ceccano, Coreno Ausonio, Fiuggi, Frosinone, Guarcino, Monte San Giovanni Campano, Picinisco, Pofi, Pontecorvo, Roccasecca, San Donato Val di Comino, Settefrati, Sora, Strangolagalli, Torre Cajetani, Vallerotonda, Vicalvi.
A questi nei prossimi giorni si aggiungeranno, aderendo all’appello notificato dalle 22 amministrazioni, anche Atina e Pico.
Il dato politico è rilevante visto e considerato che contro Acea ribadiscono la volontà di andare alla chiusura di ogni rapporto i 5 comuni più grandi come numero abitanti (Frosinone, Sora, Cassino, Ceccano e Alatri).
Nonostante la sconfitta al Tar, peraltro agevolata da un parere legale contrario che ha fatto parte integrante della della stessa deliberazione della Consulta, il fronte Comuni è ancora una volta compatto: una vittoria politica di un fronte di sindaci, coordinati -su questa tematica- in particolare dal primo cittadino di Ceccano, Roberto Caligiore.

Nove in più del Tar
Ma non finisce qui, visto e considerato che il fronte è più ampio rispetto al giudizio di primo grado. Infatti, appellano la sentenza anche 9 comuni che non avevano partecipato al primo grado di giudizio (vale a dire Alatri, Castro dei Volsci, Coreno Ausonio, Guarcino, Settefrati, Torre Cajetani, Vallerotonda, San Donato Val di Comino, Sora). Forse 10 se si aggiunge anche Pico.
Mentre sembrerebbero aver rinunciato all’impugnazione Boville Ernica, Rocca d’Arce e Cervaro, che pure avevano partecipato al giudizio di primo grado.
«Crediamo – ha commentato Anselmo Rotondo, sindaco di Pontecorvo – che questa battaglia vada continuata nel solco degli interessi dei cittadini, per cui, in collaborazione con gli altri comuni e a un costo contenuto pari a 900 euro circa, è stato proposto appello al consiglio di stato».
Mario Antonellis, portavoce del Coordinamento provinciale Acqua Pubblica Frosinone, pensa che il problema possa essere risolto alla radice, cambiando la legge nazionale, anche se la situazione provinciale impone di agire legalmente per l’estromissione del gestore: «L’acqua pubblica – spiega – è uno dei punti del contratto di governo. Una dichiarazione d’intenti che ci conforta, ma per tradurre in pratica uno slogan occorrono alcuni passaggi fondamentali. In primo luogo bisogna rivisitare le prerogative della legge Galli e del codice Ambiente dando luogo, senza se e senza ma agli esiti referendari, annullando passo passo tutte le variazioni di legge che di fatto hanno depotenziato, per non dire annullato, sul nascere, il percorso verso la ripubblicizzazione dell’acqua».

venerdì 29 giugno 2018

Pd, il morto che parla

Non possono andare a sinistra. Semplicemente perché non c’è spazio.
Non hanno nemmeno una cultura politica sufficientemente realista per virare verso il centro. Il primo partito a Boville ormai è il Movimento Cinque Stelle, la Lega di Salvini ha il vento in poppa e Berlusconi, almeno stando agli ultimi risultati di marzo, insegue a ruota.

Il Pd a Boville è alle corde, diviso tra la sensazione di nostalgia ed il desiderio di gettare la spugna. La Boville rossa di qualche anno fa insomma è solo uno sbiadito ricordo. Meno male, verrebbe da dire.
Pochi mesi prima della caduta del muro di Berlino e in via di dissolvimento il regime sovietico, a Boville ebbero la geniale idea di mettere in naftalina l’unico sindaco amato dal popolo, Alfredo Verrelli. Parlavano di rinnovamento e finirono per eleggere a primo cittadino, Alfredo Luffarelli, che era persino più anziano di lui, di Verrelli; fu così che, per la prima volta, i rossi persero le elezioni. Sul calendario di una data storica e non solo per la sfortunata spedizione azzurra ad Italia 90, il Mondiale di casa. Le “notti magiche” avevano lasciato tanto amaro in bocca ai tifosi azzurri, tanti soldi nei forzieri delle imprese edili baucane e ci regalarono una Boville diversa.
Scudo crociato e garofano al posto della falce e del martello ma la teoria marxista, per forza di inerzia, resistette per un po’ nelle menti e nei cuori dei militanti.

Defunto il Pci, caduta l’amministrazione democristiana, i rossi tornarono in pista con accordi e manovre di palazzo. Nel 1994 la resa dei conti con Alfredo Verrelli che tornó al centro della scena ma perse di pochissime preferenze contro Mastrantoni che dalla sua aveva il simbolo, Vanga e Stella. Naturalmente rossa, la stella.

Mastrantoni, nonostante le faccende degli abusi presunti o veri che fossero, amministrò con sagacia ma per rivincere fu necessario l’accordo con i Popolari che soffocò gli altri pretendenti e tenne stretto sullo scranno più alto di Palazzo Simoncelli l’allora direttore didattico; cerimonieri dell’accordo, Peppe Onorati e Lino Diana. Il rosso diventò improvvisamente sbiadito.

Poi la vittoria di Rotondi su Cervoni e la gouche nostrana che decide di affidarsi al socialista Piero, un parroco abile e scaltro, per prevalere in un paio di consultazioni.

Improvvisamente, i postcomunisti, orfani del socialismo reale o ideale, si sono trovati in brache di tela. 

Ha vinto le elezioni Enzo Perciballi, tesserato del Pd, direte voi. Ed il vice sindaco è Benvenuto Fabrizi, uomo del
Pd anche lui. Si, soltanto per dare un senso alla loro lista, poveracci, hanno dovuto ripiegare le bandiere del partito fu renziano per recuperare consensi. 

Sono rimasti quattro gatti ad esaltare i luoghi comuni del perbenismo, del politicamente corretto, le prediche moralistiche, l’antifascismo (in assenza di fascismo, pratica ridicola), l’accoglienza dei negri, lo ius soli e roba simile che sta a cuore a una piccola minoranza di fighetti che se la tirano da intellettuali illuminati.

A Boville non li ascolta più nessuno, per fortuna. All’ombra dell’Angelo di Giotto il PD è un morto che parla e di questo passo, a breve non avrà più neanche la voce. 

"Ai cittadini non è arrivato il nostro messaggio". Marta Diana si prepara a fare opposizione




di Alessandra Cinelli
Ciociaria Oggi
Marta Diana, prima donna di Boville candidata sindaco. Eletta consigliere all’opposizione, è pronta a svolgere il suo ruolo per dar voce a quei cittadini che hanno creduto in lei e nelle sue idee.
Poteva andare meglio?
"Sì, sicuramente doveva e poteva andare meglio. Unico errore o rimpianto aver preparato una campagna elettorale in due mesi contro chi ci stava lavorando da 7, 8 e 10 anni. Noi non abbiamo nulla da recriminarci, semmai è Boville che ha già iniziato con i rimpianti. La mia squadra è svincolata da logiche amministrative, la nostra scesa in campo era per aiutare il paese a rialzarsi dopo lunghi anni di vessazioni fiscali e un atteggiamento politico-lavorativo statico. Ma il voto è sovrano e va rispettato. I baucani son caduti dalla padella alla brace per loro volontà".
Cosa non è arrivato agli elettori?
"Agli elettori non è arrivato il programma, non è arrivata la squadra perché quest’anno invece di scegliere il programma, le idee, la parsimonia, la squadra sono emersi altri elementi: hanno votato il menù".
Ti ha forse penalizzato l’aver deciso all’ultimo di candidarti?
"Indubbiamente ci aspettavamo un paese libero di scegliere e libero di saper discernere. Così non è stato. Certo è che se avessimo iniziato un pochino prima, avremmo avuto il tempo necessario per far arrivare diversamente  il nostro messaggio programmatico e sicuramente tanti avrebbero capito che le promesse della campagna elettorale rimarranno solo promesse, mentre i nostri programmi, studiati per ridare alla città la giusta dignità, erano concreti".
Erediti il posto di Rotondi all’opposizione, sei pronta?
"Certo che sono pronta. Eredito il posto che 869 cittadini liberi ci hanno assegnare per rappresentarli “Per un’identità ed un futuro libero”, anche in opposizione. Io ci metto la faccia ma la voce è di tutti i membri della mia lista".
Boville non era pronta ad avere un sindaco donna. Condividi?

"La politica non ha sesso. In politica se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi ad un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna. Non fa eccezione per Boville".

giovedì 28 giugno 2018

Chi vince amministra, chi perde rimane a contare

“Chi vince governa e chi perde continua a contare”. Fu con questo manifesto, nell’autunno del 1994, che a Boville si chiuse definitivamente l’era di Alfredo Verrelli. Con questo manifesto, goliardico ed irriverente, i supporters di Ruggero Mastrantoni festeggiarono una vittoria al fotofinish contro colui che per trenta anni era stato sindaco di Boville.

Ci scuseranno per l'improprio accostamento, Ruggero Mastrantoni e Alfredo Verrelli, altra pasta di uomini e politici veri al contrario di tanti, troppi, figuranti di adesso. 

Chi vince amministra e chi perde rimanere a contare; è una vecchia regola del gioco della briscola e della politica. La conoscono bene tutti i nostri paesani; magari è una regola cinica ma sicuramente è vera. Una tornata elettorale ruvida come quella delle comunali, non poteva non riservare qualche nota polemica.
Amarezza e gioia alternate su fronti opposti, in maniera trasversale. Con i candidati sindaco, ben sette, impegnati a spiegare, tutti, che avrebbero vinto comunque. Chissà per quali bizzarre interpretazioni astrali.

La verità è che ci sono stati vincitori e vinti. Ha vinto Enzo Perciballi. Sette anni all’opposizione, la mobilitazione delle primarie, la sconfitta di cinque anni fa ed ora cinquecento voti di vantaggio sul secondo che, in una competizione a sette liste, sono numeri importanti.

Poi c’è l’elenco degli sconfitti e sono veramente tanti. Tutti gli altri, in realtà. Da Memmo Di Cosimo a Fabio Genovesi, da Orlando Cervoni a Marta Diana passando per Piero Fabrizi.

Stasera ci sarà il primo consiglio comunale, il neo sindaco proseguirà la "luna di miele" con gli elettori, l’ordine del giorno è pieno zeppo di formalità. Ci sarà l'elezione del presidente del comunale che sarà ancora appannaggio della maggioranza e poco altro. 


La campagna elettorale è finita, bisogna semplicemente guardare avanti. E tornando alla briscola, quando gli avversari hanno il "carico" bisogna avere l'intelligenza di giocare il "liscio".

mercoledì 27 giugno 2018

Birra Peroni produrrà una birra a Montecassino

Birra Peroni mette radici intorno a Montecassino. Nascerà lì la sua prima birra d’abbazia dal 1846. Lo farà usando una delle più antiche ricette. Quella che – giurano alcuni – è stata all’origine di tutte le altre poi andate in giro nel mondo con il diffondersi del monachesimo.
La birra di Montecassino nascerà in un piccolo birrificio artigianale: usando l’orzo coltivato sui terreni dell’Albaneta, la tenuta che fino agli anni Ottanta ha prodotto gli ortaggi ed i pascoli per il bestiame destinati a sfamare la comunità dei monaci.
Ad annunciarlo, nella Sala degli Angeli di Montecassino, è stato Federico Sannella, direttore delle relazioni esterne ed affari istituzionali di Birra Peroni.

lunedì 25 giugno 2018

Ci ha lasciato Angelo Compagnoni

di Orlando Cervoni

Domani pomeriggio, in piazza Municipio di Ceccano si terranno i funerali di Angelo Compagnoni. Scompare con lui una delle figure più importanti della sinistra della nostra provincia. Di umili origine contadine, fu autodidatta; nel 1944 si iscrisse al PCI, assumendo ruoli di guida nella CGIL e nella Alleanza Nazionale dei Contadini. E' stato Consigliere Comunale, Consigliere Provinciale, Sindaco di Ceccano. Fu Deputato dal 1953 al 1963 e primo Senatore del PCI della Provincia di Frosinone dal 1963 al 1972. Il suo nome è legato alle lotte e alle proposte di legge  per "dare la terra a chi la lavora", lotte che furono vinte anche grazie alla grande credibilità personale di Angelo Compagnoni. Da giovanissimo ascoltavo con attenzione i tanti aneddoti che ci raccontavano e ci raccontava egli stesso sulle tante iniziative intraprese per convincere tanti braccianti a votare PCI. Uno di questi aneddoti, in particolare, rappresenta il suo modo di essere: durante un giro per la campagna elettorale, parlando ad alcuni contadini delle lotte da fare per la terra,  alcuni non lo ascoltavano, con l'aria di chi pensa che le "parole sono un mestiere leggero". Allora Angelo prese la vanga e dimostrò che sapeva vangare meglio di loro e che le sue parole venivano dal sudore e non dalla facile retorica, arte nella quale anche era maestro. I suoi racconti si dipanavano con semplicità, senza vanto, come chi dice: guardate che le cose si possono fare anche bene e si possono dire le cose giuste nel giusto modo e per farlo bisogna essere personalmente credibili. Aver conosciuto Angelo Compagnoni ed aver potuto parlare con lui, per me, resta una delle cose più belle della mia partecipazione alla vita politica. 

Addio Angelo Compagnoni, la terrà ti sarà lieve, perchè l'hai data a chi la lavora.

venerdì 22 giugno 2018

Chiude il quotidiano La Provincia

Il souvenir di solito è quell'oggetto che nasconde milioni di momenti. E di ricordi.

Qualche volta è un colpo al cuore, qualche volta soltanto un illusione. 

E' di oggi la notizia : uno dei giornali protagonisti dell'informazione locale, "La Provincia" chiuderà il suo percorso editoriale.
Certo, non è la prima volta che viene annunciata la chiusura della testata editoriale negli ultimi anni. Finora, tutte le persone interessate hanno sempre potuto tirare un sospiro di sollievo per il falso allarme. Sarà così anche stavolta?

La crisi economica morde. Ed il modello di business dell'editoria attuale, inutile girarci intorno, è superato. 
Il Washington Post è stato salvato da uno che con il web ha costruito la sua enorme fortuna, Jeff Bezos ed il New York Times è ancora in edicola grazie al salvataggio del magnate Carlos Slim.

Radio Boville, inutile dirlo, è vicina a tutti i "colleghi" che in questo momento vedono le sorti del loro foglio e della loro azienda in pericolo. Un giornale, sempre molto apprezzato come è stato per anni La Provincia, è garanzia di pluralità di informazione per un territorio. 
Chi improvvisa queste poche righe, ha avuto il piacere di scrivere e di firmare il primo di tanti articoli proprio sulle pagine di quel foglio. 
All'epoca l'Italia non mancava mai la qualificazione ai Mondiali, Amazon vendeva soltanto libri e l'Inter aveva ancora Ronaldo, quello vero. E raccontare i primi consigli comunali, le prime partite di calcio, con gli occhi di un diciottenne che era ancora sui banchi del liceo, era una bella emozione.

C'è una vecchia canzone di Luciano Ligabue nella quale il rocker emiliano racconta "di un'altra luna, un'altra strada, un altro bar che chiude, un'altra voglia di fortuna .. sarà un bel souvenir ..".

Salgono le spese per la raccolta rifiuti, Perciballi annuncia controlli e multe ai trasgressori

Troppi rifiuti conferiti in discarica fanno lievitare la spesa del Comune, il sindaco Enzo Perciballi annuncia controlli da parte della Polizia locale e sanzioni a chi non pratica correttamente la raccolta differenziata.
Lievitano in modo esponenziale le tonnellate di rifiuti conferiti nella discarica di Colfelice e di conseguenza anche le fatture della Saf. E’ quanto emerso da alcuni controlli contabili effettuati dagli uffici competenti del Comune di Boville Ernica. L’amministrazione del sindaco Enzo Perciballi, ancora in fase di insediamento, annuncia controlli sulla corretta differenziazione e sanzioni per i trasgressori.
“Si invita la cittadinanza ad eseguire la differenziata in modo corretto al fine di evitare sanzioni – ha affermato Perciballi – A breve disporremo controlli da parte della Polizia locale che seguirà gli automezzi adibiti alla raccolta. Chi non avrà rispettato le procedure di conferimento praticando la corretta differenziazione verrà multato”. Gli uffici comunali competenti stanno già provvedendo alla campagna informativa attraverso il sito internet istituzionale del Comune, ma anche con avvisi cartacei che verranno affissi su tutto il territorio, nei luoghi di aggregazione e presso le attività commerciali. “Questo provvedimento si è reso necessario dopo l’accertamento, da parte degli uffici, che negli ultimi cinque o sei mesi c’è stato un notevole incremento di rifiuti indifferenziati conferiti presso la discarica di Colfelice, con esorbitanti aumenti delle fatture emesse dalla Saf – ha aggiunto Perciballi – Pertanto invito i miei concittadini ad essere ligi nell’effettuare la raccolta differenziata in modo corretto”.

Varata la nuova giunta, inizia l'era Perciballi

Benvenuto Fabrizi vicesindaco e assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici, Anna Maria Fratarcangeli alla cultura, alla scuola e alla biblioteca, Anna Verrelli ai servizi sociali e al personale, Rocco Picarazzi al bilancio. 

E' questa la nuova giunta del sindaco Enzo Perciballi che dopo aver proceduto ad espletare le prime pratiche burocratiche successive all'elezione a primo cittadino ha ufficializzato la squadra che lo accompagnerà in questa avventura.

Oltre ai quattro assessori, faranno parte della squadra gli altri consiglieri comunali sono andate le seguenti deleghe : a Giacomo Iozzi lo sport, a Martina Bocconi il turismo, a Luigi Onorati l'agricoltura, ad Elisa Palombi l'artigianato e le piccole attività commerciali.
Il sindaco ha trattenuto per sè le deleghe all'ambiente, alla polizia locale, alla viabilità ed all'innovazione tecnologica

Convocato anche il primo Consiglio comunale per venerdì ventotto giugno. L'assise, dopo aver  esaminato delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità del sindaco e dei consiglieri assisterà al giuramento del primo cittadino e successivamente verrà eletto il presidente del consiglio comunale. Nella foto, la giovanissima Anna Maria Fratarcangeli.

Tremila e quattrocento euro, Piero Fabrizi rinuncia all'indennità di fine mandato

Piero Fabrizi non è certo nuovo a gesti di grande signorilità e generosità.

Il risultato elettorale di due settimane fa ci ha raccontato che forse il suo progetto politico e quanto fatto dalla sua amministrazione non erano in linea con le aspettative della cittadinanza. Tuttavia, dopo aver passato il testimone al suo successore Enzo Perciballi, Piero ha voluto chiudere la sua parentesi politica con quello slancio di altruismo che gli appartiene rinunciando all'indennità di fine mandato. Oltre tremila e quattrocento euro, tanto avrebbe dovuto percepire l'ormai ex sindaco Fabrizi dall'ente di palazzo Simoncelli; Piero però ha inteso rinunciarci, chiedendo all'amministrazione comunale da poco insediata di destinare tale somma all'acquisto di defibrillatori per l'Istituto Comprensivo di Boville. 

Forse è stato questo il suo modo per ringraziare la popolazione di Boville, un gesto di generosità e di stile.

Fabio Genovesi : "Proseguiremo con l'attività politica in maniera costruttiva e propositiva"

di Alessandra Cinelli
Ciociaria Oggi

Il Movimento 5 Stelle non supera lo scoglio e resta a casa. I 508 voti non hanno permesso al candidato sindaco Fabio Genovesi di entrare in Consiglio. Doverosi gli auguri alla nuova amministrazione, ma la squadra guarda avanti pronta a raccogliere le sfide future.
Una sconfitta la vostra?
"Ci siamo guadagnati il 9% dei consensi, 508 cittadini si sentono rappresentati dal Movimento e con orgoglio e soddisfazione da questo dato e da questa responsabilità ripartiamo! Per soli 55 voti c’è sfuggito il seggio che ci avrebbe consentito di svolgere un’attività politica differente dall’interno, ma i risultati democratici non si contestano, si analizzano. Saremo comunque presenti e faremo un’opposizione dall’esterno costruttiva e propositiva, cercando di rendere ancora più consapevole e partecipe la popolazione".
Rimpianti?
"Probabilmente i consensi sarebbero potuti essere di più se avessimo iniziato subito a fare campagna elettorale senza preoccuparci di individuare problemi e proposte concrete nell’interesse del paese. Alla fine però non ci saremmo distinti dagli altri che pur essendo spariti da anni dalla politica o averne fatto parte più o meno indirettamente, si sono improvvisamente destati dal torpore generale scoprendo di avere a cuore un paese dimenticato anche da loro".
C’era voglia di cambiamento, ma è forse mancato il coraggio?
"Qualcuno ci ha fatto giustamente notare che alla necessità di cambiamento gli elettori hanno preferito liste che hanno contribuito al degrado o ne sono stati la causa. Questa lucida e responsabile analisi ci deve far riflettere. Nel caos di sette liste, chi ci ha rimesso siamo stati noi e ciò per l’evidente dispersione di consensi per logici motivi di conflitti personali e parentali, in un sistema di liste civiche che è certamente fatto per raccogliere il maggior consenso personale, superando le barriere ideologiche che dovrebbero porre al centro dell’attività politica i cittadini e gli interessi della comunità".
Prossimi appuntamenti?

"Mercoledì sera ricominceremo con i meetup itineranti in zona Scrima e discuteremo anche di alcune proposte che faremo all’amministrazione Perciballi sempre nell’interesse della popolazione".

mercoledì 20 giugno 2018

Illuminazione pubblica, Perciballi corre ai ripari

Illuminazione pubblica spenta durante la notte anziché all’alba per problemi di bilancio, la nuova amministrazione del sindaco Enzo Perciballi corre ai ripari: "Per arrecare ai cittadini minori disagi possibili e ottimizzare il servizio, compatibilmente con la situazione già in essere al momento dell’insediamento, abbiamo spostato l’orario di accensione alle 21.30 e posticipato quello di spegnimento alle due di notte". Inutile ricordare che la decisione di spegnere i lampioni era stata presa già diverse settimane fa, in piena campagna elettorale, salvo poi attuarla concretamente la sera stessa dell’insediamento del nuovo sindaco, a urne chiuse. 
Spiegata anche la situazione di ieri sera nella contrada di San Lucio, dove i lampioni erano già spenti alle 22. "Comprendiamo giustamente l’allarmismo che si è generato fra la popolazione di quella contrada che è stata erroneamente indotta a pensare che il servizio fosse stato ulteriormente ridotto. In realtà questa mattina l’ufficio patrimonio del Comune mi ha informato che si tratta di un guasto alla centralina Enel. Il gestore di energia elettrica è stato prontamente interessato del problema e sta operando per risolverlo".