lunedì 18 febbraio 2008
Boville ci ama (ma a noi i baucani non piacciono)
Qualche anno fa nell'Inter giocava un terzino, tale Grigorios Georgatos in patria conosciuto anche come il Roberto Carlos del Peloponneso. Era l'anno della breve dittatura del senor Lippi Marcello da Viareggio ed i nerazzurri uscivano da uno dei tanti annus horribilis della loro storia con il Quadrumvirato Simoni-Lucescu-Castellini-Hodgson. Erano anni di secca tanto per intenderci, uno di quei periodi in cui anche un anonimo terzino sinistro greco sembrava destinato a raccogliere l'eredità di Facchetti. Per questo, quando Grigorios dichiarò alla stampa che aveva nostalgia della Grecia, i tifosi dell'Inter fecero comparire a San Siro uno striscione in greco con la scritta "Milano ti ama".
Il particolare, all'epoca, deve aver sicuramente catturato l'attenzione di patron Milani che ha pensato di riproporlo a nove anni di distanza copiando la scritta sulle magliette rossoblu. Boville ci ama, insomma.
Negli stessi giorni però lasciava il Boville anche Danilo Capogna, l'Ultimo dei Baucani rimasti in squadra. L'ultimo perchè Marco Micheli, titolare lo scorso anno con Pecoraro prima e Gori poi, aveva lasciato già il Boville da un pezzo, ad agosto. Periodo in cui lasciava il Boville anche Alessandro Fratarcangeli, per gli amici Furia. Stessa sorte toccata qualche mesetto dopo a Davide Fratarcangeli che si arrangia a Strangolagalli in prima categoria e Michele Mizzoni che ora difende i colori de La Lucca. Insomma, Boville ci ama ma a quanto pare a Milani e soci i baucani non piacciono. Forse perchè non sanno veramente giocare a calcio, forse perchè non chiedono cifre astronomiche per dare quattro calci al pallone nel paese in cui sono cresciuti, forse perchè non vanno in televisione in questa squadra dove tutto deve essere per forza, sempre e comunque, spettacolo.
Ma Boville ci ama, scrivono loro sulle magliette. Siamo sicuri che è davvero cosi?
No, perchè in questo spettacolo mediatico, nell'euforia collettiva di affrontare Gaeta e Latina, qualche nostro concittadino ha osato chiedersi (ebbene, qualcuno pensa ancora con la propria testa, ci scusi per questo presidente) a cosa serve una squadra di calcio dilettante se nemmeno un ragazzo di Boville veste quella maglia.
Beh no, a pensarci bene ci dovrebbe essere anche Gentili, il secondo portiere. Ma la società si fidava talmente tanto delle qualità dei nostri ragazzi che, appena si è fermato Paduano, ha richiamato in servizio Della Torre, trentottenne portiere, da una vita nei dilettanti. Forse, caro presidente che ci segui sempre da queste pagine, Boville ci ama. Ma siamo sicuri che la società ami i ragazzi del paese?
Forse ingaggiare star con ingaggi milionari vi fa sentire realizzati come imprenditori, ma vincere con qualche ragazzo del paese in campo, come ci ricorda un famoso spot in tv, non ha prezzo.
A Morolo lo hanno capito. Spendono un quarto del budget del Boville e sono a metà classifica. In serie D. Ed anche l'Inter, partito Georgatos (e sparito Moggi), ha iniziato a vincere.
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7 commenti:
Complimenti per l'articolo...almeno qualcuno si sta accorgendo che non è tutt'oro quel che luccica e che la megalomania di Milani ha stufato...A Boville anche i Baucani...
In questo articolo c' è tutto quello che pensa il 99,00% di Boville...Caro Milani la tua squadra chiamala semplicemente "A.C. MILANI" perchè rappresenta solo te e la tua megalomania...
invece di prendervela con il sig. milani dite alle punte milionare di mettersi a disposizione della squadra tutta.
ma questo Milani dove pensa di essere, in Champions League?
tra un po verra la D'Amico e Sky a fare un servizio ma per quanto siete un paese di grandi cafoni!
GiglioForEver
sottoscrivo in pieno quanto scritto su questo post.
Beh...complimenti per l'articolo...
ma ci sarebbe l'opportunità di poter scrivere per il blog?
sono un ragazzo di boville
si, inviami i tuoi contatti via mail
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