lunedì 11 febbraio 2008

Quelli che.. fanno gli americani. Venditti, la Iaboni e le primarie sulla East Coast


Cambiano i tempi e, a differenza dei film, stavolta i baucani scendono in campo per soccorrere l’America.
Pietrino Venditti è il tamburino della truppa, da piccolo giocava con i "caubois" e le figurine, poi sostituì le stelle e strisce con la bandiera rossa, gli Stati Uniti incominciarono ad andargli di traverso, quindi si ravvide al cinematografo o con il giradischi, non appena scorge De Niro o ascolta Springsteen, ritorna fanciullo, abbandona l’eskimo e indossa la camicia botton down, diceva «Ai ker», si scrive «I care», e gli spettatori si scioglievano, lo cambia in «Ui kan», si scrive «We can», e la gente di cui sopra capisce che sta dicendo qualcosa di sinistra, o almeno nei paraggi.
Lo slogan, in verità, appartiene a Barack Obama, fa tendenza e soprattutto propaganda elettorale, per la politica vedremo. Cresce quindi il fermento per quello che accade oltre l’Oceano dove se la ridono per quello che accade al di qua, dalle parti di Mister «Bat olso», si scrive «but also" e si traduce Il signor «Maanche». Venditti, in pieno stile Veltroni ha scelto la melodia che accompagnerà le adunate del Pd, testo di Cherubini Lorenzo, al secolo Jovanotti, titolo “Mi fido di te”. In verità non si fida troppo di Anna e degli ex Ds. Ma fa buon viso a cattivo gioco perchè è in tipografia la maglietta con “Venditti’08”.
La Iaboni invece raccoglie voti solo quando critica Il premio Giotto (autentica porcata dell'amministrazione Rotondi), la t-shirt con la sua faccia è introvabile addirittura a Forcella. La semplice Anna invece ha scelto Fratelli d’Italia e qui lo voglio vedere il popolo del «Ui kan», con la mano sul petto e l’elmo di Scipio mentre il Tricolore garrisce al vento. Un colpo alla botte e un altro al cerchio, passato, presente ed il futuro chissà.
Improvvisamente a sinistra torna di moda l'America, la nostalgia del tempo che fu e, come le figurine calciatori ed il mangiadischi, scalda i cuori e le schede elettorali.
Per questo anche Anna Iaboni ha fatto sentire la sua voce «born in iuesei» ma in barba alle quote rose tanto in voga nel suo Partito Democratico, alle primarie ha bocciato la Bindi e scelto Obama, cioè Veltroni.
L’America è da anni coinquilina per noi di Boville. Non ne possiamo fare a meno (chiedere a Renato Genovesi che ha inserito lo Zio D'America nelle commedie delle sue recite). Davanti a una Coca cola o a Paperino ci rendiamo conto che la tentazione è più forte di qualsiasi rancore e allora su che possiamo farcela, «we can», almeno fino al quattordici aprile.
E Barack Obama manderà un sms dalla East Coast : «Game over, try again».

7 commenti:

Anonimo ha detto...

lavoro lavoro forzato per voi

Anonimo ha detto...

questi della sinistra sono talmente stupidi che stanno servendo la vittoria a Michele su un piatto d'argento..

Anonimo ha detto...

Obama vince negli Usa e Pietrino Venditti perde a Boville... le elezioni le vince Michele ahhh ahhh aahhh
Mai piu rossi a Boville

Anonimo ha detto...

l'amministrazione Rotondi ha cambiato il paese ecco perchè lo attaccano tutti

Anonimo ha detto...

vuoi dire che rinvince Michele? Ana Iaboni non capisce niente di politica e non si sa nemmeno come la pensa, cosa vuole, da che parte sta

Anonimo ha detto...

ma Anna fa quello che gli ordina il marito e senza i voti di Gianni Paglia e Mastrantoni a Santa Liberata chi la porta?

giorg clunei ha detto...

Rotondi ha cambiato il paese in peggio, gli scempi sono sotto gli occhi di tutti. E c'è riuscito pure senza una maggioranza. Figuriamoci se ri-vince le elezioni. Non lo fermerebbe più nessuno. Farebbe carne da porco di Boville e dei cittadini.