martedì 20 maggio 2008

Warren Buffett vota Obama. A Boville quanto conta il voto dei Paperoni?


Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del pianeta, si è schierato in favore di Barack Obama per le prossime elezioni americane. Finora “l'oracolo di Ohama”, come è soprannominato tra gli investitori di Wall Street, aveva sostenuto entrambe le candidature democratiche, Hillary Clinton compresa. Negli Stati Uniti, sa qualche giorno, non si fa che parlare del peso dei miliardari nelle elezioni politiche. Ma quanto contano davvero, nel segreto delle urne, i Paperon de Paperoni?
Ed a Boville, insieme agli endorsement di Alessandrino Paparungi, quanto hanno inciso i Bill Gates baucani nell'elezione di Piero Fabrizi? Molto, stando alle analisi del sindaco Rotondi che ha parlato di poteri forti che hanno lavorato contro di lui alle ultime elezioni. Probabile che l'ex sindaco di riferisse ai presunti poteri forti della politica ciociara, capace soltanto di creare una sorta di oligarchia in provincia e di mettersi a novanta gradi nei confronti della politica romana. E siccome uno più uno spesso fa due è probabile che qualche costruttore che ha interessi a Roma, dove governava Veltroni, abbia preferito la gouche anche alle comunali baucane. E le candidature di Egidio Capogna ed Angelo Fabrizi con la sinistra, in questo senso, potrebbero essere sibilline. Dall'altro lato del Rubicone invece sono molti quelli che pensano che contino davvero poco, anche perchè sono state diverse le imprese edili vicine a Rotondi. E questo non gli ha impedito di evitare una cocente sconfitta. E'un problema complesso e spesso le varianti in gioco sono tantissime ma è un dato di fatto che i rapporti professionali e tra i vari soggetti economici si trasformano, talvolta, in consenso nel segreto delle urne, talvolta no. L'importante è che i politici a caccia di consensi gli imprenditori interessati a buone possibilità di investimento non superino mai quel confine dettato dal buon senso.

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