
Sono passati dieci mesi ed esattamente di questi tempi stava per entrare nel vivo la campagna elettorale per comunali, l'uscente Michele Rotondi contro Piero Fabrizi. Sapete tutti come è andata a finire : negli Usa, popolo che ha dato i natali a Thomas Jefferson, bianchi, neri ed ispanici si sono innamorati di Obama, la crisi mondiale si è acuita al punto da far sembrare un dilettante perfino il paperone Warren Buffett. Tornando alle questioni baucane, Rotondi chiede a Fabrizi di dimettersi dal momento che in dieci mesi non ha fatto quasi niente. A parte aumentare le tasse, ovviamente.
La verità, ammesso che ci siano ancora verità dopo il Codice da Vinci, Calciopoli e la premiata ditta formata da Tanzi e Cragnotti, sta nel mezzo, come sempre accade. In dieci mesi l'amministrazione Fabrizi, che ha ereditato una situazione pesante anche sul piano finanziario, ha risistemato la frana a Madonna del Latte, le tribune del Montorli e riportato a Boville qualche anima rispolverando BovillEtnica. A dirla tutta hanno rispolverato anche il gemellaggio ma stanno cercando di "cammuffare" i costi della spedizione in terra francese rovistando tra le varie voci del bilancio. Segno che nemmeno loro ci credono.
Il resto è stato soltanto un continuo arrampicarsi sugli specchi: qualche assessore è svogliato, qualcun altro proprio incompetente. Il caso di Nicola Milani poi è ancora senza soluzione e pare che sia lui sia la sua maggioranza abbiano in tasca due di picche che cercano di rifilarsi a vicenda lasciando all'altro la prima mossa. Si sono fatti imporre nomi ed incarichi dall'apparato di quel che resta del Pd ciociaro. E questa non è poi una gran bella cosa, considerando che questo e quello sponsor elettorale iniziano a salire le scale di Palazzo Simoncelli. Dicevamo delle dimissioni di Rotondi, una provocazione ovviamente. Ma Piero Fabrizi riuscirà a tenere a bada la sua armata Brancaleone?
Nessun commento:
Posta un commento