
Finalmente. I nostri problemi sono finiti. La cooperativa Progresso Sociale, il centro storico deserto, il turismo, gli altri paesi che crescono piu di noi. Nemmeno la crisi economica ci spaventa.
Presto avremo la soluzione a tutto questo. E lo splendore di Boville supererà quello dei giardini di Babilonia. Perfino Montecarlo, presto, sarà niente in confronto a noi. D'altronde loro hanno solo la monarchia più vecchia e più capace d'Europa. A Boville invece, presto, molto presto perchè non possiamo perdere tempo, istituiremo la presidenza del consiglio comunale.
Ovvero, mettere a libro paga un altro consigliere comunale dopo aver sistemato tutto lo stato maggiore del PCI-PDS-DS nei vari enti pubblici. Pagati dai cittadini. Che lavorano.
Il tutto orchestrato dalla sinistra con la compiacenza del sindaco Rotondi a cui manca il coraggio (non usiamo altri termini per rispetto alle signore che hanno la sfortuna di visitare RB) di andarsene.
Un presidente del consiglio. Con l'indennità pagata da chi si alza la mattina alle quattro e va a Roma. E di chi, tra tanti sacrifici, a Roma paga l'affitto al figlio per dargli l'opportunità di fare, domani, un altro lavoro.
Altro che paesi di muratori, carpentieri e zero laureati, noi a Boville abbiamo la ricetta per risolvere tutti i problemi. E non è la creazione di una microeconomia locale basata sul commercio che aiuti i giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro. E nemmeno l'assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori della raccolta immondizia, tutti con figli e famiglie a carico.
E Pericle (chiedete ad Orlando Cervoni che ha studiato il greco e saprà dirvi qualcosa sul padre della democrazia) ci fa un baffo.
Noi mettiamo a libro paga, stipendiato dalla gente, un altro consiglio comunale. E poi, che importa delle mense che aumentano e delle famiglie che non ce la fanno?
Ci torna in mente una battuta sul comunismo del mai troppo rimpianto Ronald Reegan, presidente degli Stati Uniti. La falce la usano i contadini, il martello i muratori. Ed a Boville ci sono entrambi. E non paga Antonio, Antonio La Trippa. Paghiamo noi.
Chapeau.