sabato 17 giugno 2017
Atletico Boville, aperte le preiscrizoni alla scuola calcio
giovedì 25 maggio 2017
Ivanka Trump in visita alla Comunità di Sant'Egidio a Roma
venerdì 19 maggio 2017
Furti nelle abitazioni, tre albanesi arrestati
Tangenti per gli impianti a led nella Marsica, l'inchiesta coinvolge anche la senatrice Pd Stefania Pezzopane
Uomini e caporali
Nella penombra del lavatoio, senza alcun ostacolo che mi impedisse di approcciarlo, ho avuto il pensiero di fermarlo e chiedergli come mai si sia dimesso Anthony Astolfi. Poi è prevalsa l'idea che fosse l'unica occasione possibile per lasciarlo tranquillo, dopo nove anni. Radio Boville, non dimentichiamolo, è nata per rompere le scatole. Insomma, avrei potuto chiedergli tante cose. Il secondo mandato che volge al termine, il suo vecchio sodale Memmo Di Cosimo passato tra i banchi dell'opposizione, il suo primo vice sindaco, Enzo Perciballi, ormai in rampa di lancio per la prossima tornata elettorale. E magari se ha scelto già il suo successore oppure se sta ancora sfogliando la classica margherita oppure la decisione la prenderà semplicemente tirando a sorte. Lui non ammetterebbe mai ma .. se potesse, Piero, avvierebbe molti dei suoi compagni di viaggio, presenti e soprattutto passati, alla carriera di segnalatori del traffico in qualche comune del Viterbese.
Invece, vedendo Piero arrivare così, mi sono bloccato: non ci avrà portato grandi cose, ma basta incrociarlo per strada per capire che comunque vada si è guadagnato sul campo i gradi del sindaco. Certo, troppe chiacchiere, troppe tasse, troppe buche sulle nostre strade. Nonostante tutto però, Piero ha provato a fare del suo meglio. E allora, come disse un cantore sudamericano, l'ho lasciato camminare, "solo, come un fantasma, per un vecchio borgo".
Le mie riflessioni mi hanno portato lontano: vedendo Piero pensieroso ho creduto volesse schiarirsi su quello che gli sta accadendo intorno.
La raccolta differenziata che stenta a decollare ed invece di far risparmiare i baucani ci fa spendere addirittura più che negli altri anni, lampioni della pubblica illuminazione che sono tornati a spuntare qua e là nonostante la drastica scelta di accenderne uno si ed uno di qualche anno fa, l'edilizia che stenta a riprendere fiato, tanti giovani che iniziano a pensare ad un futuro lontano da Boville, la tecnologia che rende economicamente poco redditizi sia l'ufficio postale di Scrima che la filiale bancaria al centro storico, il turismo che non decolla, i finanziamenti da Roma che non arrivano più.
Piero, da buon vecchio socialista, è un uomo che a tratti mette da parte la diplomazia o, forse, la interpreta meglio di tutti: un best-seller in libreria in questi giorni, ci ricorda la battuta del dottor Spock in Star Trek: "A volte, il fine della diplomazia è quello di prolungare le crisi".
A tratti ci sembra strano vedere Piero così pensieroso. Ha fatto il vice sindaco al crepuscolo della Prima Repubblica, è un politico di razza ma non pare conoscere l'essenza del volubile cittadino baucano, vero specchio di un paese che negli anni ha fatto tanto, tantissimo, forse troppo e spesso senza nemmeno chiedersi il perchè.
Diceva un francese che il lutto non deve essere contemplare una fossa, ma guardare una stella.
Il museo che esiste .. solo sulla carta !!
Venerdi 12 maggio un gruppo addirittura da Palermo per visitare soprattutto il sarcofago paleocristiano e la “Domina” di Boville Ernica. Come dicevamo, sono numerose le opere d’arte ed i reperti archeologici finora trascurati e rimasti nell’ombra, che ora stanno incuriosendo e attirando molti visitatori. Il sarcofago paleocristiano è ormai noto in tutt’Italia ed all’estero dopo i tanti convegni svolti in Italia e a Frosinone grazie all’attività della Proloco di Boville ed all’associazione Xenia con l’arch Paola D’Arpino, ma anche in Germania e Francia, e libri pubblicati. Di recente, grazie al finanziamento del comune di Boville Ernica, è stata finalmente restaurata e riportata al suo antico splendore la meravigliosa scultura di testa femminile che la soprintendenza definisce “capolavoro della ritrattistica romana” e che è stata più volte nominata “Domina” (signora) di Boville Ernica. Ma la chiesa di S. Francesco conserva anche un altro gioiello dell’archeologia romana e per vedere uno strumento simile bisogna andare nella Casa del Pistrinum (Fornaio), all’interno del complesso archeologico di Pompei. Si tratta di una antica macina, detta ”tipo pompeiano” fortunatamente conservata in S. Francesco. Di reperti archeologici Boville Ernica ne avrebbe tantissimi, basta considerare quelli esposti nelle vetrine del Museo archeologico di Frosinone, quelli nelle vetrine del Museo di Casamari e quelli non esposti e conservati in vari magazzini e sovrintendenze. Visti i numerosi visitatori sempre in aumento è un vero peccato non poter avere un riconoscimento come sala museale alla chiesa di S. Francesco, riconoscimento che permetterebbe di prevedere un biglietto d’ingresso a persona e relativi incassi che potrebbero essere utilizzati per rendere ancora più fruibile ed attraente la nostra cittadina. Tra l’altro la cosa più “strana” è che la chiesa è già Museo dal 1978 ! Il 29.04.1978 fu affidato un progetto per la realizzazione di un museo a Boville Ernica e con GM n. 404 del 23.10.1978 fu approvato.
I documenti del progetto sono stati ritrovati dalla Soprintendenza proprio in questi giorni . Nel 1978 furono finanziati e realizzati dei lavori per un totale di 78.263.000 milioni di Lire. Peccato che il museo non è mai entrato in funzione a tutti gli effetti ! Proprio all’inizio di quest’anno, alcuni dei palazzi storici della nostra provincia hanno aumentato il biglietto d’ingresso (alcuni che erano a 3,00 euro a persona sono passati a 5,00 euro ) e non per questo c’è stata flessione nelle visite, anzi la migliore musealizzazione ha addirittura aumentato notevolmente il numero d i visitatori. Se davvero il turismo è il settore del futuro è necessario che ci attiviamo per renderlo redditizio.
Nella foto, le pagine del libro di Don Bernardino D’Aversa “Convento di S. Francesco di Bauco dei Minori Conventuali. Inventari – Sec. XVIII” dove vengono riportati i dettagli del progetto approvato ed i lavori finanziati.
mercoledì 10 maggio 2017
La successione di Piero, i Cinque Stelle e la Balena Bianca
Nonostante le dimissioni di Anthony Astolfi, scomparso dai radar della politica, in pole position rimane sempre la maggioranza di Piero Fabrizi o comunque ciò che resta rispetto alla composizione iniziale. Certo, il sindaco dopo aver completato i due mandati non potrà più concorrere alla carica di primo cittadino e questo potrebbe condizionare il cammino futuro della sua squadra che vede in Angelo Fabrizi ed Angelo Reali i possibili successori,Non è chiaro cosa farà Piero; boatos che rimbalzano da Frosinone lo vogliono candidato alla Regione e chissà che il nostro sindaco, approfittando di un consenso personale che va oltre Boville non decida di giocarsi la partita. Quello che è certo però è che Piero, comunque vada, non farà mancare il sostegno alla sua squadra. La calma apparente nella maggioranza comunque è figlia di una sorte di "pace armata" siglata dopo le dimissioni di Astolfi : Piero dovrà scegliere la carta dal mazzo molto presto.
Dalle dinamiche interne alla maggioranza dipenderà molto di quello che faranno le opposizioni. Rispetto alla scorsa campagna elettorale, Angelo Di Rienzo ed il dottor Giuseppe Di Cosimo non saranno quasi certamente della partita. Sta scaldando i motori Enzo Perciballi che forte dell'esperienza della scorsa tornata elettorale avrà sicuramente lavorato per rinforzare la squadra che lo sosterrà tra pochi mesi; sulla stessa lunghezza d'onda anche Memmo Di Cosimo che dopo due anni e mezzo di amministrazione a fianco di Piero Fabrizi è chiamato a confermare il buon risultato ottenuto quattro anni or sono. Nella variegata geografia politica del centrodestra si sta muovendo a fari spenti anche l'ex sindaco Michele Rotondi che dopo due sconfitte consecutive potrebbe decidere di riprovare nuovamente la scalata all'ufficio all'ultimo piano del palazzo comunale. Rispetto al 2003 però, l'anno che lo ha visto trionfare, non spira più quel vento di centrodestra e di quella squadra non è rimasto quasi più nessuno. Difficile infine che si componga la lista di un movimento che invece ha il vento in poppa, quello dei Cinque Stelle. l'entusiasmo iniziale con cui era stato accolto in paese il movimento di Grillo è andato lentamente scemando. Possibili sorprese potrebbero essere una lista formata completamente da giovani, di fatto ai margini delle decisioni che hanno segnato la vita politica cittadina mentre qualche ben informato al centro storico parla di un possibile ritorno in campo di Alberto Paglia come figura capace di raccogliere un consenso ampio in varie zone del territorio comunale, soprattutto tra l'elettorato moderato.
Insomma, se sono rose, fioriranno. Finora, i grandi assenti sono le idee ed i programmi; nella speranza, forse, che il nostro paese saprà scegliere il candidato migliore a prescindere dai giochini della politica.
lunedì 27 febbraio 2017
"La morte di una persona è sempre una sconfitta, per tutti". Monsignor Vincenzo Paglia interviene sul caso Fabo
domenica 19 febbraio 2017
Bernie Sanders, la sinistra baucana e l'Ottocento
giovedì 16 febbraio 2017
Chiude la vecchia Banca della Ciociaria, fine di una storia
giovedì 9 febbraio 2017
The Donald, la torre ed il colpo di testa di Pelè
Gli americani vogliono costruire il muro con il Messico, due anni fa Piero ed i suoi volevano comprare la torre.
Settanta mila euro, centodieci con gli interessi; tanto sarebbe costata la torre della discordia al popolo di Boville mentre, a sentire The Donald, il muro che farà da confine insieme al Rio Grande lo pagheranno i messicani.
Tra nostalgia ed una montagna di sensi di colpa, insomma, sembra che l'amministrazione comunale abbia archiviato l'idea di rilevare la torre.
Peccato perché avremmo potuto usare l'avamposto per gli avvistamenti delle truppe dei Borboni che muovono verso l'amata terra di Bauco. E allora la storia che avremmo potuto raccontare sarebbe stata una mezza truffa, un cocktail sbagliato, un Cuba Libre con troppa cola e troppo poco rum.
Comunque sia, i baucani in America hanno votato in maggioranza per Trump. Sarà per l'affinità con l'immobiliarista del Queens, sarà per il desiderio ancestrale di costruire muri, sempre e comunque. Si sa, sono gente pratica i baucani.
Per i nostri concittadini al di là dell'Atlantico del resto il Messico significa tre cose : immigrati illegali, una bandiera molto simile a quella dell'Italia e la finalissima persa a Città del Messico nel 1970 con Rivera in campo sei minuti, l'Italia contro il Brasile, Valcareggi in panchina e Pelè che sale sulla luna.
E così, mentre i baucani d'America si chiedono se The Donald riuscirà o meno a mantenere gli impegni assunti, i baucani della madrepatria si chiedono quali promesse gli faranno gli aspiranti candidati ad indossare la fascia tricolore oggi saldamente sulle spalle di Piero.
A Boville fortunatamente, non ci servono muri e nemmeno torri. Forse non abbiamo bisogno nemmeno di rivoluzioni.
I cubani ben presto si accorsero che la rivoluzione era una beffa e che Fidel non era diverso da Batista. Basterebbe, semplicemente, non votare più i politici chiacchieroni. Quelli che negli ultimi venti anni non hanno fatto altro che costruire opere inutili e messo continuamente le mani in tasca ai cittadini.
L’arte di sopravvivere in difesa non passa per forza dalle clientele.
lunedì 23 gennaio 2017
Trump, la diaspora socialista e la corsa al dopo Piero
venerdì 18 novembre 2016
La catena, il lucchetto ed il Montorli
Avevamo la squadra, anzi due squadre, la Bovillense ed il Boville e non avevamo un campo. E cosi, dopo l'umiliazione di doverlo chiedere in prestito agli "odiati" cugini di Monte San Giovanni Campano un gruppo di imprenditori in rampa di lancio e di giovani di buone speranze decisero di costruirselo, un campo sportivo. Sul punto più alto di una delle colline più belle, con un panorama mozzafiato e tanto spazio intorno per costruire tribuna, spogliatoi e parcheggi. Pietro Fabrizi, Umberto Mizzoni, Antonio Guglielmi, il direttore didattico Di Mario, Salvatore Botticelli con i suoi mezzi di movimento terra, giovani ed anziani : tutti misero a modo loro una pietra, un granello di sabbia al Montorli.
Erano lungimiranti quegli uomini che avevano visto con i loro occhi, da bambini, la povertà e qualcuno anche la guerra. Un campo sportivo dove fare sport, divertirsi ed andare a tifare ma anche un pochino sognare la domenica, magari con un orecchio alla radiolina per sentire le ultime della serie A. Si giocava tutti di domenica, tutti alla stessa ora, non c'erano anticipi e posticipi, molti non avevano ancora la televisione, figurarsi il satellite. L'Inter era stata da poco ceduta a Fraizzoli da Moratti padre e Berlusconi non era che un minuscolo imprenditore della periferia milanese.
I tempi cambiano, i sogni sono duri a morire.
Stamattina però il sogno di quegli uomini è stato scalfito ma non la loro memoria. Così. dopo aver messo i lucchetti al campo di San Lucio, dopo aver chiuso anche la palestra e fatto fuggire la pallavolo oggi è stato il turno del Montorli.
Politica, ripicche stupide, piccoli uomini a confronto di "giganti" che hanno costruito invece che distrutto e lasciato macerie.
Ci toccherà andare a giocare ancora a Monte San Giovanni? No, il Montorli riaprirà presto. Regalerà ancora emozioni e piccoli sogni. E sarà ancora più bello.
Il sogno di quei ragazzi di allora è più forte di tutto e di tutti. Anche di Piero e dei suoi burocrati.