venerdì 27 aprile 2018
Boville Bene Comune, domenica il taglio del nastro per la sede elettorale di Monte di Fico
Taglio del nastro per la sede elettorale della lista "Boville Bene Comune" del candidato sindaco Memmo Di Cosimo. Dopo aver inaugurato in un primo momento la sede all'interno del centro storico cittadino e poi quella in contrada Scrima, il terzo "hotspot" verrà inaugurato a Monte Di Fico. "In questo particolare periodo storico, dove la disaffezione dei cittadini verso la politica è particolarmente sentita l'iniziativa di aprire delle sedi, ove possibile ovviamente, dimostra attenzione e vicinanza al territorio, favorisce il confronto e garantisce un impegno costante e serio attraverso delle riunioni periodiche" commenta Stefania Venditti, consigliere comunale sui banchi dell'opposizione a cavallo tra la fine degli anni novanta ed il nuovo millennio e candidata nella lista capeggiata proprio da Di Cosimo. "I progetti per la mia contrada sono diversi ma è necessario lavorare bene e nell'interesse di tutto il paese. Penso alla manutenzione delle strade ormai dissestate, la messa in sicurezza di alcuni tratti, l'integrazione di alcuni servizi a costi decisamente bassi per la collettività come bacheche, specchi, manutenzione della rete dell'illuminazione stradale. Il nostro però è un programma ambizioso ed i punti più importanti e significativi sono il completamento delle rete del metano, la rete fognante, la realizzazione di una piccola piazza. Ci vuole tanto impegno, tanta passione e soprattutto la capacità di programmare bene per ottenere fondi pubblici che permettano di lavorare bene senza gravare sulle tasche della cittadinanza". Il taglio del nastro è fissato per il tardo pomeriggio di domenica in via Forcella, località di Monte di Fico.
L'auditorium, il teatro ed il dialetto. L'intervista di Radio Boville con il dottor Renato Genovesi
"Con Piero Fabrizi siamo sulla stessa lunghezza d'onda. E' una persona seria, onesta e trasparente, qualità indispensabili per governare un territorio. Ho accettato di concorrere a sindaco del mio paese, è una sfida impegnativa ma la politica è passione". Inizia così, davanti la macchinetta del caffè nel suo studio medico, la prima intervista di Radio Boville a Renato Genovesi, candidato sindaco della lista "Insieme per Crescere 2.0". E' lui, medico come Piero, ad aver accettato di raccoglierne il testimone; di estrazione post democristiana, Popolari per l'esattezza, poi assessore con Ruggero Mastrantoni tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni zero. Onestà, impegno e dedizione, questi i punti cardinali che segnano il nuovo corso del progetto politico di Genovesi che insieme alla politica unisce la passione per il teatro ma non sembra affatto entusiasta del teatrino della politica nazionale degli ultimi anni. "Per chi come me intende la politica come passione e servizio alla collettività, come mettersi al servizio degli altri, il trasformismo degli ultimi anni a che vediamo nella politica nazionale è uno spettacolo davvero poco edificante. Tuttavia, in politica ormai si viaggia al ritmo dei cambiamenti del mondo".
Incalzato sui tanti competitor che si presentano al via di questa competizione elettorale, Genovesi raccoglie la sfida con stile e con un tocco di fair play che non guasta mai.
Incalzato sui tanti competitor che si presentano al via di questa competizione elettorale, Genovesi raccoglie la sfida con stile e con un tocco di fair play che non guasta mai.
"Vedo con piacere che tanti giovani di Boville sono candidati nelle diverse liste. E' bello vedere che hanno a cuore la politica. Spero che il paese abbia un futuro con più partecipazione, non vorrei che fosse solo una ventata. Tuttavia, abbiamo davanti un quadro politico piuttosto confuso ma sono convinto che i nostri concittadini sapranno premiare il progetto politico più concreto ed interessante".
Non si sbilancia sull'operato dell'amministrazione uscente, il "comedian" nostrano anche se "il giudizio sull'amministrazione uscente è positivo. Rispetto a quello che è stato fatto finora e poi dobbiamo ricordare che amministrare non è semplice. Non ci si improvvisa, bisogna programmare. Ritengo che ci sia la necessità di potenziare le manifestazioni culturali anche se le risorse a disposizione non sono particolarmente ampie. Tuttavia, il bilancio che ci lascia Piero Fabrizi è quello di un comune sano e questo consente di programmare al meglio il futuro".
Tanti i progetti e le idee per il futuro del borgo ernico, una "lista dei desideri" in equilibrio tra il sogno di un paese migliore ed i piedi ben ancorati a terra. Il tutto, condito da un pizzico di pragmatismo e saggezza popolare, la stessa che Genovesi ha rappresentato nei palchi di tutta la Ciociaria in questi decenni.
"Se Dio vuole ho intenzione di rimboccarmi le maniche. Scommetteremo sul rilancio dell'artigianato, vorrei creare un marchio che permetta a tutti di conoscere Boville attraverso un oggetto di artigianato oppure un prodotto enogastronomico, una delle nostre eccellenze : inutile dire che il pensiero va al nostro fantastico olio d'oliva. L'economia in tante parti del mondo si sta trasformando in economia circolare e sono convinto che ci sia lo spazio per sviluppare la nostra microeconomia.
Non possiamo fare grossi passaggi o grandi promesse. Cercheremo di fare il massimo anche per fare in modo di rendere i nostri ragazzi sempre più partecipi alla vita del paese. Continueremo a dare impulso alle attività sportive con l'ammodernamento del centro sportivo di Montorli e personalmente ho davvero a cuore la riqualificazione del campo sportivo di San Lucio che verrà riaperto quanto prima. Ovviamente, la realizzazione di un auditorium è l'aspirazione più alta. La scuola deve essere al primo posto, ci vuole più attenzione per la cultura e per il turismo, un argomento del quale tutti parlano senza che nessuno sappia davvero come intervenire".
Dopo un buon caffè ed una piacevole chiacchierata, il tempo stringe ed alla porta di "Renat' Sampacorta" bussano i suoi pazienti. C'è ancora il tempo per un'ultima domanda, quasi alla Marzullo; e quando gli porgiamo un foglio bianco e gli chiediamo, da uomo di teatro, cosa immagina e cosa vuole per Boville i suoi occhi per un attimo diventando sognanti, per una frazione di secondo quasi assenti.
"Mi auguro che il nostro dialetto, che è bellissimo, non scompaia. Realizzare l'auditorium sia per la musica che per le opere teatrali è un sogno che ho nel cassetto ma soprattutto un modo per conservare la cultura e le tradizioni di Boville".
In sala d'attesa arrivano altri pazienti, è ora di andare. Radio Boville tornerà ad intervistare presto Renato e le domande saranno più piccanti. Per ora, è stato bello ritrovare uno dei protagonisti della politica baucana.
giovedì 26 aprile 2018
Investimenti, riduzione delle tasse e turismo. La ricetta di Enzo Perciballi per il centro storico
"Stiamo studiando un programma per dare degli incentivi ad imprenditori e commercianti che decideranno di tornare a investire nel centro storico di Boville Ernica.
Mancano i servizi, mancano addirittura le marche da bollo e non c’è più una banca". E' questo uno dei primi provvedimenti che Enzo Perciballi, candidato a sindaco per la lista “Tu Protagonista” intende adottare per risollevare il centro storico cittadino.
"Ci sono tanti locali commerciali sfitti - incalza ancora Perciballi - negli ultimi tempi tuttavia si assiste con sempre maggiore frequenza a fughe, spesso dovute a canoni di affitto troppo alti rispetto al reale giro di affari che si riesce a concretizzare dentro le mura cittadine. Questo fenomeno sta purtroppo trasformando il borgo in qualcosa che somiglia più a un “dormitorio” che a un luogo di aggregazione. Per questo stiamo studiando una forma di agevolazione fiscale per incentivare i commercianti che già ci sono a rimanere, oppure altri ad aprire nuove attività. Partiremo da un censimento dei locali disponibili per poi contattare i proprietari che si rendono disponibili e li agevoleremo nelle forme consentite dalla legge. Studieremo forme di sgravi sulle tasse comunali a vantaggio di chi deciderà di investire. La situazione che si registra, infatti, è sempre più grave. Basti pensare che per i cittadini non è possibile nemmeno acquistare una marca da bollo perché non esiste più una rivendita. Troppo volte si è costretti a prendere l’automobile e a percorrere diversi chilometri. Per non parlare delle banche. Ne avevamo ben due, ora sono andate via entrambi. Ci adopereremo per riportarne almeno una: si tratta di servizi indispensabili in assenza dei quali si limita la circolazione delle persone. Se facciamo in modo che l’economia torni a girare ne beneficeranno tutti. Ovviamente questa iniziativa è strettamente legata all’altra di più ampio respiro che riguarda lo sviluppo di un piano turistico ben articolato, di cui abbiamo già parlato abbondantemente e che sostanzialmente prevede la nascita di una vera e propria filiera che permetterà al visitatore di rimanere da noi qualche giorno. Insomma, faremo una serie mirata di vere e proprie “iniezioni” per stimolare la ripresa".
Investimenti e meno tasse, la strada che vuole percorrere Perciballi è sicuramente quella giusta.
Mancano i servizi, mancano addirittura le marche da bollo e non c’è più una banca". E' questo uno dei primi provvedimenti che Enzo Perciballi, candidato a sindaco per la lista “Tu Protagonista” intende adottare per risollevare il centro storico cittadino.
"Ci sono tanti locali commerciali sfitti - incalza ancora Perciballi - negli ultimi tempi tuttavia si assiste con sempre maggiore frequenza a fughe, spesso dovute a canoni di affitto troppo alti rispetto al reale giro di affari che si riesce a concretizzare dentro le mura cittadine. Questo fenomeno sta purtroppo trasformando il borgo in qualcosa che somiglia più a un “dormitorio” che a un luogo di aggregazione. Per questo stiamo studiando una forma di agevolazione fiscale per incentivare i commercianti che già ci sono a rimanere, oppure altri ad aprire nuove attività. Partiremo da un censimento dei locali disponibili per poi contattare i proprietari che si rendono disponibili e li agevoleremo nelle forme consentite dalla legge. Studieremo forme di sgravi sulle tasse comunali a vantaggio di chi deciderà di investire. La situazione che si registra, infatti, è sempre più grave. Basti pensare che per i cittadini non è possibile nemmeno acquistare una marca da bollo perché non esiste più una rivendita. Troppo volte si è costretti a prendere l’automobile e a percorrere diversi chilometri. Per non parlare delle banche. Ne avevamo ben due, ora sono andate via entrambi. Ci adopereremo per riportarne almeno una: si tratta di servizi indispensabili in assenza dei quali si limita la circolazione delle persone. Se facciamo in modo che l’economia torni a girare ne beneficeranno tutti. Ovviamente questa iniziativa è strettamente legata all’altra di più ampio respiro che riguarda lo sviluppo di un piano turistico ben articolato, di cui abbiamo già parlato abbondantemente e che sostanzialmente prevede la nascita di una vera e propria filiera che permetterà al visitatore di rimanere da noi qualche giorno. Insomma, faremo una serie mirata di vere e proprie “iniezioni” per stimolare la ripresa".
Investimenti e meno tasse, la strada che vuole percorrere Perciballi è sicuramente quella giusta.
Memmo Di Cosimo attacca l'amministrazione di Piero Fabrizi sulla passerella del Renarone
di Maurizio Patrizi
La Provincia Quotidiano
La passerella del Renarone è finita al centro dell’acceso dibattito che si è scatenato durante l’ultimo Consiglio comunale di Boville Ernica. A portarcela mercoledì scorso, in occasione della discussione per l’approvazione del bilancio previsionale e programmatico 2018-2020, è stato il consigliere comunale di minoranza Memmo Di Cosimo. Duro il suo attacco all’amministrazione uscente del sindaco Piero Fabrizi, accusata di sperpero di soldi pubblici per il degrado in cui è stata lasciata la struttura.
L’opera fa parte di un più ampio progetto che avrebbe dovuto agevolare lo sviluppo turistico ed era stata terminata nel 2014 ma nel frattempo aveva subito dei danneggiamenti a causa dei massi caduti dalla sommità della grotta, detta appunto del “Renarone” che sarebbe dovuta diventare visitabile proprio grazie alla passerella in legno.
"Penso che non sia opportuno – ha attaccato duramente Di Cosimo durante l’assise di mercoledì scorso – che un’opera pubblica, realizzata con soldi pubblici, sia stata lasciata nel più completo abbandono da parte di questa Amministrazione ormai dal lontano 2014 (ben quattro anni), periodo in cui era stata annunciata la fine dei lavori. Un’opera diventata ormai ostaggio di erbacce e arbusti che la fanno da padrone ovunque".
L’intero progetto prevedeva anche la ristrutturazione della chiesetta della Madonna del Latte, di un antico fontanile a valle, ma anche la realizzazione di un percorso turistico con pista ciclabile, per un totale di circa 100 mila euro, comprese le spese di progettazione e direzione dei lavori.
"Quella stessa passerella – incalza il consigliere di opposizione Memmo Di Cosimo – era stata già danneggiata gravemente dopo essere stata installata, a causa della caduta di alcuni sassi che si erano staccati dalla sommità della grotta a seguito di cedimenti e crolli. Da allora però nessuno se ne cura nonostante io lo abbia più volte sollecitato". E incalza: "Il degrado attira altro degrado e quindi logicamente quel luogo tanto tenuto in considerazione nella fase progettuale è ora diventato una pattumiera al punto tale che si rischia un vero e proprio allarme igienico. L’amministrazione Fabrizi – conclude Di Cosimo – è l’amministrazione del “Ecco stiamo partendo, ecco parte l’appalto, ecco parte il bando, ecco abbiamo fatto…” e poi si assiste all’indegno spettacolo della passerella del Renarone, quello hanno fatto! E’ una delle cose fatte. Per carità, non vogliamo insinuare che sono tutte così quelle poche cose fatte. Ma li da anni nessuno interviene per rimediare al grave danno fatto".
Pesanti le accuse che l’ex vicesindaco della seconda amministrazione Fabrizi ha mosso ai suoi ex compagni di cordata, anche su altri fronti dell’azione amministrativa in merito al bilancio previsionale. Ma quella verso questa opera pubblica ha destato molto scalpore in quanto già durante la fase dei lavori era finita alla ribalta della cronaca proprio a causa della friabilità delle rocce attorno alla grotta che praticamente non l’hanno più resa praticabile.
La Provincia Quotidiano
La passerella del Renarone è finita al centro dell’acceso dibattito che si è scatenato durante l’ultimo Consiglio comunale di Boville Ernica. A portarcela mercoledì scorso, in occasione della discussione per l’approvazione del bilancio previsionale e programmatico 2018-2020, è stato il consigliere comunale di minoranza Memmo Di Cosimo. Duro il suo attacco all’amministrazione uscente del sindaco Piero Fabrizi, accusata di sperpero di soldi pubblici per il degrado in cui è stata lasciata la struttura.
L’opera fa parte di un più ampio progetto che avrebbe dovuto agevolare lo sviluppo turistico ed era stata terminata nel 2014 ma nel frattempo aveva subito dei danneggiamenti a causa dei massi caduti dalla sommità della grotta, detta appunto del “Renarone” che sarebbe dovuta diventare visitabile proprio grazie alla passerella in legno.
"Penso che non sia opportuno – ha attaccato duramente Di Cosimo durante l’assise di mercoledì scorso – che un’opera pubblica, realizzata con soldi pubblici, sia stata lasciata nel più completo abbandono da parte di questa Amministrazione ormai dal lontano 2014 (ben quattro anni), periodo in cui era stata annunciata la fine dei lavori. Un’opera diventata ormai ostaggio di erbacce e arbusti che la fanno da padrone ovunque".
L’intero progetto prevedeva anche la ristrutturazione della chiesetta della Madonna del Latte, di un antico fontanile a valle, ma anche la realizzazione di un percorso turistico con pista ciclabile, per un totale di circa 100 mila euro, comprese le spese di progettazione e direzione dei lavori.
"Quella stessa passerella – incalza il consigliere di opposizione Memmo Di Cosimo – era stata già danneggiata gravemente dopo essere stata installata, a causa della caduta di alcuni sassi che si erano staccati dalla sommità della grotta a seguito di cedimenti e crolli. Da allora però nessuno se ne cura nonostante io lo abbia più volte sollecitato". E incalza: "Il degrado attira altro degrado e quindi logicamente quel luogo tanto tenuto in considerazione nella fase progettuale è ora diventato una pattumiera al punto tale che si rischia un vero e proprio allarme igienico. L’amministrazione Fabrizi – conclude Di Cosimo – è l’amministrazione del “Ecco stiamo partendo, ecco parte l’appalto, ecco parte il bando, ecco abbiamo fatto…” e poi si assiste all’indegno spettacolo della passerella del Renarone, quello hanno fatto! E’ una delle cose fatte. Per carità, non vogliamo insinuare che sono tutte così quelle poche cose fatte. Ma li da anni nessuno interviene per rimediare al grave danno fatto".
Pesanti le accuse che l’ex vicesindaco della seconda amministrazione Fabrizi ha mosso ai suoi ex compagni di cordata, anche su altri fronti dell’azione amministrativa in merito al bilancio previsionale. Ma quella verso questa opera pubblica ha destato molto scalpore in quanto già durante la fase dei lavori era finita alla ribalta della cronaca proprio a causa della friabilità delle rocce attorno alla grotta che praticamente non l’hanno più resa praticabile.
Piero Fabrizi schiera il tridente lungo via Rotabile. Intanto, Zio Alfredo è sempre in gol
Tre punte, un cannoniere, tanti assist, il "gioco di squadra". Piero Fabrizi, dopo aver ringraziato i cittadini di Boville per i dieci anni trascorsi a Palazzo Simoncelli, si prepara all'appuntamento del dieci giugno prendendo in prestito linguaggi e soprattutto schemi del calcio. Ed è con il tridente tra Rotabile e Colle San Paolo che ha deciso di giocarsi questa partita. Del resto, gioca in casa e perfino la filosofia catenacciara dell'Italia pallonara vuole che si giochi all'attacco davanti al pubblico amico, su un terreno di cui conosce ogni zolla, ogni piccola pendenza, ogni segreto.
Certo, restano da stabilire i ruoli delle punte in campagna elettorale ma la tattica messa in campo dal primo cittadino è piuttosto chiara : lui, Piero, al centro dell'attacco. L'uomo che farà salire la squadra, in grado di farti guadagnare chili, centimetri e metri di campo, pronto ad andare in pressing sugli avversari quando provano ad impostare il gioco, pronto ad insaccare qualsiasi pallone si presenti dalle sue parti.
Sulle corsie esterne, pronti per scodellare in mezzo cross e traversoni invitanti ci saranno Marcello Dalmazia ed Angelo Fabrizi. Il primo, Dalmazia, tatticamente anarchico ma onesto terzino quando a calcio ci giocava davvero, è pronto per rientrare in copertura, magari con qualche fallo tattico quando serve per spezzare il gioco. Angelo Fabrizi invece presidia il fortino di Colle San Paolo, mai come ora sotto assedio per i tanti, troppi candidati, arriva a questo appuntamento con la preziosa esperienza maturata in questi anni da amministratore proprio accanto a Piero.
E non è finita qui: il dispiegamento dell'artiglieria pesante da parte della lista di Renato Genovesi che ha raccolto il testimone proprio da Fabrizi vede in campo il riconfermato Ivan Savone, originario di Colle Piscioso ma che lungo la "Mother Road" baucana ha parenti e tanti amici.
Il compito di rifornire di palloni questa nutrita batteria di attaccanti stavolta potrebbe essere affidato a Tonino De Paulis, anche lui assessore negli anni d'oro del Garofano. Qualcuno potrebbe ribattezzarla Unità Socialista, per la prima volta dopo la diaspora dei primi anni novanta. Piero e Tonino, socialdemocratico il primo e socialista il secondo. Mancano soltanto i garofani rossi nel taschino della giacca e chissà che Piero non ne conservi qualcuno sottobanco da portare nottetempo nella sede del suo comitato elettorale. Un garofano ci sta sempre bene. Meno male che a supervisionare il tutto ci sarà Renato Genovesi che, da bravo medico e soprattutto da uomo di teatro, a certe debolezze dell'animo umano è abituato.
Marcello, Piero, Tonino. I suoi ragazzi, i ragazzi di Zio Alfredo. Una stella, burbera e sorridente, vi sta a guardare.
Certo, restano da stabilire i ruoli delle punte in campagna elettorale ma la tattica messa in campo dal primo cittadino è piuttosto chiara : lui, Piero, al centro dell'attacco. L'uomo che farà salire la squadra, in grado di farti guadagnare chili, centimetri e metri di campo, pronto ad andare in pressing sugli avversari quando provano ad impostare il gioco, pronto ad insaccare qualsiasi pallone si presenti dalle sue parti.
Sulle corsie esterne, pronti per scodellare in mezzo cross e traversoni invitanti ci saranno Marcello Dalmazia ed Angelo Fabrizi. Il primo, Dalmazia, tatticamente anarchico ma onesto terzino quando a calcio ci giocava davvero, è pronto per rientrare in copertura, magari con qualche fallo tattico quando serve per spezzare il gioco. Angelo Fabrizi invece presidia il fortino di Colle San Paolo, mai come ora sotto assedio per i tanti, troppi candidati, arriva a questo appuntamento con la preziosa esperienza maturata in questi anni da amministratore proprio accanto a Piero.
E non è finita qui: il dispiegamento dell'artiglieria pesante da parte della lista di Renato Genovesi che ha raccolto il testimone proprio da Fabrizi vede in campo il riconfermato Ivan Savone, originario di Colle Piscioso ma che lungo la "Mother Road" baucana ha parenti e tanti amici.
Il compito di rifornire di palloni questa nutrita batteria di attaccanti stavolta potrebbe essere affidato a Tonino De Paulis, anche lui assessore negli anni d'oro del Garofano. Qualcuno potrebbe ribattezzarla Unità Socialista, per la prima volta dopo la diaspora dei primi anni novanta. Piero e Tonino, socialdemocratico il primo e socialista il secondo. Mancano soltanto i garofani rossi nel taschino della giacca e chissà che Piero non ne conservi qualcuno sottobanco da portare nottetempo nella sede del suo comitato elettorale. Un garofano ci sta sempre bene. Meno male che a supervisionare il tutto ci sarà Renato Genovesi che, da bravo medico e soprattutto da uomo di teatro, a certe debolezze dell'animo umano è abituato.
Marcello, Piero, Tonino. I suoi ragazzi, i ragazzi di Zio Alfredo. Una stella, burbera e sorridente, vi sta a guardare.
mercoledì 25 aprile 2018
Boville sconfitto in casa dalla Virtus Tecchiena
Brutta sconfitta per il Boville Ernica nel gara disputata nella mattinata di oggi sul tappeto sintetico del Montorli. I rossoblu cadono tra le mura di casa e vengono battuti dalla Virtus Tecchiena con il risultato di due a uno. Un risultato che arriva dopo una prestazione opaca, con poche idee sul piano del gioco; nella prima frazione del gioco erano gli ospiti a passare in vantaggio sfruttando una disattenzione della difesa rossoblu. Gli ospiti erano bravi a trovare il raddoppio e nella seconda parte della gara era Nayden Valev ad accorciare le distanze dal dischetto. Il forcing finale della squadra di mister Di Rienzo, in inferiorità numerica per le espulsioni di Fabrizi e Lozza, non riusciva a regalare il pareggio ai padroni di casa. Stavolta non è bastata la prodezza di Valev a togliere le castagne dal fuoco al Boville. La salvezza comunque, nonostante un calendario tutt'altro che semplice, è ancora a portata di mano. Domenica prossima, in riva al Liri, il derby con i neroverdi dell'Anitrella.
Uniti per Boville, Diana presenta il suo simbolo
Se il nome scelto da Orlando Cervoni per la propria lista è sicuramente il più originale, il logo di Marta Diana è senza dubbio il più bello. Un tocco di buon gusto femminile che non guasta mai, soprattutto per la prima candidata sindaco donna nella storia della nostra cittadina.
Semplice e pulito, con la Collegiata di San Michele Arcangelo e l'orologio in piazza che campeggiano sullo sfondo di un cielo luminoso, quasi ad indicare il sole che torna a splendere su Boville. In basso, un tricolore simbolo di unità la cui presenza però "tradisce" le simpatie per il centrodestra di una formazione che risulta essere comunque di ispirazione civica. Azzecata anche la scelta del nome della lista, "Uniti per Boville" e mai come adesso, con sette candidati sindaco in campo, Boville ha bisogno di unità e di coesione.
Non abbiamo ancora avuto modo di leggere il programma elettorale ma la presenza nel logo dell'orologio che campeggia su piazza Sant'Angelo lascia pensare che una delle priorità sarà la sistemazione della meridiana posto proprio sotto l'orologio, dono dell'astronomo Giuseppe Armellini alla nostra cittadina. Che sia arrivata l'ora di Marta Diana?
"La Liberazione è la festa più bella"
Dal "compagno" Orlando Cervoni riceviamo e pubblichiamo un breve commento in occasione dell'anniversario della Liberazione.
"La Liberazione è la Festa più bella per tutti gli Italiani, perchè da quel giorno parte il processo che ci porta alla realizzazione di un'opera fondamentale: la Costituzione. Penso che possiamo dirci fortunati per essere nati dopo il 1945. Ora si tratta di applicare quei sani principi e rifiutare ogni idea di discriminazione e di esclusione fra persone che appartengono alla stessa Nazione. Viva il venticinque aprile !!"
"La Liberazione è la Festa più bella per tutti gli Italiani, perchè da quel giorno parte il processo che ci porta alla realizzazione di un'opera fondamentale: la Costituzione. Penso che possiamo dirci fortunati per essere nati dopo il 1945. Ora si tratta di applicare quei sani principi e rifiutare ogni idea di discriminazione e di esclusione fra persone che appartengono alla stessa Nazione. Viva il venticinque aprile !!"
I magnifici sette .. copioni
La tentazione c’è ed è inutile girarci intorno. Non hanno fatto i compiti a casa; la politica è come la matematica, non la impari a memoria e non la impari in un giorno.
Avendo pochi soldi in cassa, poche idee e sostanzialmente poco o nulla da dire, copiano. Copiano tutti i "magnifici sette", copiano gli uni dagli altri. Copiano, la brutta e la bella come si faceva sui banchi del liceo anche se qui, c’è da crederci, sembra di essere alle elementari. Copiano tutto, idee buone e meno buone, copiano da quelli bravi e pure dai compagni di banco ciucci.
Il turismo, l’auditorium, le iniziative culturali, la scuola e perfino gli interventi in consiglio comunale.
Chi vince governa, chi perde fa opposizione, è questa la regola della democrazia ma per i “magnifici sette” che si sono candidati per giocarsi la partita elettorale questo confine è labile. Tutti contro tutti in un meraviglioso gioco di incastri sempre più sfumati, conditi da legami e parentele.
Chiunque vincerà avrà la maggioranza in consiglio comunale ma sarà minoranza tra la gente. A maggior ragione, il copia ed incolla non serve a nessuno.
Non ci sono soldi, questo è il punto. Le finanze pubbliche soffrono e senza qualcuno capace di ribaltare il tavolo, ora che i banchieri hanno messo il guinzaglio a Salvini e Di Maio, le sorti italiche sono legate ad un alito di vento. Quello che soffia sullo spread. Ma questa è un altra storia. E non deve confonderci con i temi che caratterizzano questa campagna elettorale.
Prendiamo il turismo. Parlano tutti del turismo, la panacea di tutti i mali. Fortunatamente, gli americani a Boville non ci vengono. E meno male. Non avremmo dove alloggiarli e loro avrebbero serie difficoltà a comprare un pacco di sigarette visto che manca perfino un distributore automatico. Personale che parla un discreto inglese poi è merce rara.
E le critiche all’amministrazione Fabrizi, a proposito del turismo, somigliano tanto ai discorsi di chi ha poco da dire. Con Piero, su intuizione di Nicola Milani, siamo entrati nel club dei Borghi più Belli d’Italia e nelle Città dell’Olio, non dimentichiamolo. E siamo entrati tra le destinazioni turistiche indicate dalla diplomazia a stelle e strisce di stanza a villa Taverna. Per quel che può valere, ovviamente.
Certo, di cose da mettere a posto ce sono pure troppe, dallo scempio dei guard rail intorno alla passeggiata che sembra di essere sull’Autosole alla meridiana in piazza fino al piazzale del lavatoio ridotto in pessime condizioni. Alberto Paglia, assessore nei primi anni duemila, aveva preparato tutti gli incartamenti per eliminare quella cabina; nessuno di quelli che sono venuti dopo, compreso Piero, ha ritenuto di dover proseguire quel lavoro.
Certe volte è meglio consegnare il compito in classe in bianco piuttosto che copiare da un somaro; si fa più bella figura.
Avendo pochi soldi in cassa, poche idee e sostanzialmente poco o nulla da dire, copiano. Copiano tutti i "magnifici sette", copiano gli uni dagli altri. Copiano, la brutta e la bella come si faceva sui banchi del liceo anche se qui, c’è da crederci, sembra di essere alle elementari. Copiano tutto, idee buone e meno buone, copiano da quelli bravi e pure dai compagni di banco ciucci.
Il turismo, l’auditorium, le iniziative culturali, la scuola e perfino gli interventi in consiglio comunale.
Chi vince governa, chi perde fa opposizione, è questa la regola della democrazia ma per i “magnifici sette” che si sono candidati per giocarsi la partita elettorale questo confine è labile. Tutti contro tutti in un meraviglioso gioco di incastri sempre più sfumati, conditi da legami e parentele.
Chiunque vincerà avrà la maggioranza in consiglio comunale ma sarà minoranza tra la gente. A maggior ragione, il copia ed incolla non serve a nessuno.
Non ci sono soldi, questo è il punto. Le finanze pubbliche soffrono e senza qualcuno capace di ribaltare il tavolo, ora che i banchieri hanno messo il guinzaglio a Salvini e Di Maio, le sorti italiche sono legate ad un alito di vento. Quello che soffia sullo spread. Ma questa è un altra storia. E non deve confonderci con i temi che caratterizzano questa campagna elettorale.
Prendiamo il turismo. Parlano tutti del turismo, la panacea di tutti i mali. Fortunatamente, gli americani a Boville non ci vengono. E meno male. Non avremmo dove alloggiarli e loro avrebbero serie difficoltà a comprare un pacco di sigarette visto che manca perfino un distributore automatico. Personale che parla un discreto inglese poi è merce rara.
E le critiche all’amministrazione Fabrizi, a proposito del turismo, somigliano tanto ai discorsi di chi ha poco da dire. Con Piero, su intuizione di Nicola Milani, siamo entrati nel club dei Borghi più Belli d’Italia e nelle Città dell’Olio, non dimentichiamolo. E siamo entrati tra le destinazioni turistiche indicate dalla diplomazia a stelle e strisce di stanza a villa Taverna. Per quel che può valere, ovviamente.
Certo, di cose da mettere a posto ce sono pure troppe, dallo scempio dei guard rail intorno alla passeggiata che sembra di essere sull’Autosole alla meridiana in piazza fino al piazzale del lavatoio ridotto in pessime condizioni. Alberto Paglia, assessore nei primi anni duemila, aveva preparato tutti gli incartamenti per eliminare quella cabina; nessuno di quelli che sono venuti dopo, compreso Piero, ha ritenuto di dover proseguire quel lavoro.
Certe volte è meglio consegnare il compito in classe in bianco piuttosto che copiare da un somaro; si fa più bella figura.
"SiAmo Boville", Cervoni presenta il simbolo
“SiAmo Boville Ernica”. Cuore, tricolore e gioco di parole per Orlando Cervoni, storico esponente della sinistra nostrana. Praticamente chiusa la lista degli aspiranti consiglieri, Cervoni ha presentato il simbolo con il quale correrà in questa tornata. “Il logo rappresenta la nostra città, la nostra gente e la nostra voglia di fare – ha commentato, entusiasta, lo stesso Orlando Cervoni – sono tanti i problemi del nostro paese e tanti i servizi da migliorare. Tra le nostra priorità ci sono i trasporti, la scuola, la tutela dell’ambiente, la riduzione delle tasse e l’ampliamento della rete metano. Poi occorre riqualificare il centro storico di Boville e investire seriamente sul turismo. Abbiamo raccolto già numerose adesioni. Tanti cittadini, comitati e associazioni sostengono il nostro progetto di sviluppo economico e di crescita culturale”.
martedì 24 aprile 2018
Valanga di gol nel derby con il Torrice
Finisce quattro a quattro il derby tra Boville e Torrice. Gol e spettacolo sul tappeto sintetico del Montorli quindi in un match molto importante per entrambe le formazioni, impegnate nella corsa salvezza. Ad aprire le danze erano i padroni di casa che nella prima parte del match sembravano avere in mano il comando delle operazioni e passavano in vantaggio con le reti di Flavio Lozza e Nayden Valev ma poi subivano la rimonta dei biancorossi i quali, approfittando di alcuni svarioni della difesa rossoblu realizzavano ben quattro reti ribaltando clamorosamente il parziale della gara. Nel finale però Fabrizi e compagni si rifacevano sotto e riuscivano a strappare un insperato pareggio ancora con due reti di pregevole fattura griffate sempre da Lozza e Valev. Punteggio diverso ma stesso risultato dell'andata quando, sul campo "Alberto Sordi" di Torrice finì pari e patta, stavolta con il Torrice bravo a trovare il pareggio in piena zona Cesarini.
Vittoria abbastanza agevole invece per la formazione under 18 che batte a domicilio il Fontana Liri, ultimo della classe, con due ottime prestazioni di Lorenzo Paglia e Francesco Giona.
venerdì 20 aprile 2018
Marta Diana attacca l'amministrazione per i lavori di rifacimento della strada a colle Verre
"E’ solo fumo, nient’altro. E' iniziata la campagna elettorale". E' questo il commento, sarcastico, di Marta Diana, candidato sindaco alle prossime elezioni dopo che l'amministrazione ha fatto partire i lavori di rifacimento della strada rurale di Colle Verre, nella zona di Scrima. Un tratto di viabilità rurale importante per i residenti della contrada che da attendeva di essere sistemato. E, nella migliore tradizione italica, quale migliore occasione delle elezioni per gettare una passata di cemento? "Parliamo della strada che da Colle Verre dovrebbe portare in via Cona Carlantonio – spiega ancora Diana - una strada rurale che l’amministrazione u scente aveva promesso ai residenti di sistemare. Era stata tra l’altro inserita nell’elenco dei lavori di questo quinquennio. Di fatto non è stata mai rifatta. Visto però che i cittadini si sono risentiti, l’amministrazione ha pensato bene di buttare sei metri cubi di cemento a toppe. Davvero pensavano di potersela cavare con un contentino? Adesso esistono anche le toppe di cemento preelettorale? Ritengo vergognoso questo modo di fare politica prendendo in giro i cittadini. Questa strada è l’ennesima illusione che Fabrizi ha dato alla fine dei cinque anni".
Consiglio, via libera al bilancio
Abbiamo approvato il bilancio. Uno dei più magri nella storia del nostro comune. Si, è in equilibrio ma i numeri sono tristi ed assomigliano alle statistiche del possesso palla quando giocavi contro il Barcellona di Guardiola.
Potevi vincere o perdere ma la palla non te la facevano vedere mai.
È vero, l’indebitamento è sceso ma siamo poveri. Poco più di seimila euro per la manutenzione ordinaria delle strada di cui la metà, circa tremila, già impiegati. Questi i numeri di cui si è discusso in consiglio comunale, il penultimo di Piero al centro della scena. Lui, il sindaco, ha fatto un pochino il resoconto dell’attività amministrativa e degli investimenti su scuola, campo sportivo e cimitero che arrivano in piena zona Cesarini. Forse saranno una delle leve sulle quali l’amministrazione tornerà a chiedere il consenso ai cittadini, forse è troppo tardi. Chissà.
Veniamo comunque alla cronaca. Assenti Michele Rotondi e Benvenuto Fabrizi le prime scintille si sono registrate tra Memmo Di Cosimo e Piero sul canone di locazione del vecchio palazzo del Fascio, oggi destinato alla Asl ma il pubblico nella sala si poteva contare sulle dita di una mano e nessuno voleva prendersi la scena. Poi si è parlato delle opere, di quelle fatte e di quelle da realizzare, il cimitero, la scuola ed il tappeto sintetico del campo Montorli.
Ed è qui che Piero Fabrizi ha segnato il primo gol, in contropiede. L’ampliamento della rete della fognatura a Casavitola, problema annoso che si trascinava avanti da qualche tempo e la copertura in fibra ottica del nostro territorio. Ottantadue chilometri di rete e solo Radio Boville che in passato si è battuta per anni sul tema dell’adsl, che oggi sembra preistoria, può comprendere appieno cosa significhi.
Poi, il bilancio. I nostri hanno rinfoderato il fioretto e sguainato la sciabola con Piero che ha proseguito nell’elenco delle opere realizzate in questi anni e presentato la riduzione dell’indebitamento, sceso ora a quattro milioni e mezzo di euro, come uno dei principali successi della sua amministrazione. Nell’Italia post Monti non ha tutti i torti.
E così, mentre Piero ed i suoi provavano a guadagnare metri facendo salire le seconde linee, ecco che entrava in tackle Memmo Di Cosimo.
“Un bilancio austero come questo non lo abbiamo mai avuto - ha sparato subito a zero l’ex vice sindaco - alcuni comuni anche vicini a noi hanno racimolato finanziamenti importanti per milioni di euro. Cinque milioni nei primi cinque anni , poco più di un milione nel corso dell’ultima consiliatura, numeri che ci fanno comprendere che troppe cose non hanno funzionato e soprattutto che i cittadini di Boville pagano le tasse senza avere indietro i servizi. Basta fare un giro nelle strade del territorio, con la breccia usata al posto dell’asfalto per rattoppare le buche”.
Più sarcastico Perciballi che al tackle ha preferito quei contrasti spalla a spalla, con il pallone che corre lungo la linea laterale. “Bisogna dire che i conti quadrano, è sicuramente difficile oggi farli quadrare ma basta ridurre spese ed investimenti, come è stata fatto da questa amministrazione. Bisogna lavorare per intercettare i finanziamenti ed incrementare l'incasso degli oneri concessori. Questo bilancio fotografa la mancata programmazione che va avanti da sei o sette anni. Il nostro sindaco si è fidato troppo di chi gli ha promesso tanto impegno ma poi non è stato così; tuttavia sono contento di sentire che nei primi anni, quando ero in giunta, arrivavano tanti soldi, vuol dire che si lavorava bene”.
Nelle battute finali, prima di votare il bilancio poi approvato, a prendere il pallone è stato Angelo Reali, al penultimo consiglio di questa sua esperienza politica che lo ha visto districarsi con umiltà e passo felpato nei meandri della politica.
“Non sarò protagonista della prossima campagna elettorale e questo mi permette di vedere con più serenità tante cose. Ho imparato tanto in questi anni, occorre riconoscere che di errori ne sono stati fatti tanti ma credo che le cose buone che abbiamo fatto siano largamente superiori agli errori commessi.
Bisogna riconoscere quanto di positivo è stato fatto ed alle difficoltà con cui abbiamo operato e penso a tanti politici che sono venuti a Boville a prendere voti e poi ci hanno voltato le spalle. Faccio un augurio a tutti affinché la prossima campagna elettorale sia un momento di confronto tra i nostri cittadini”. Una perdita, quella di Reali, che con il tempo si farà sentire.
Bilancio approvato quindi e vuoi per la fame che iniziava a farsi sentire, vuoi per la voglia di una sigaretta, il presidente dell’assise Angelo Fabrizi ordinava il rompete le righe. Tutti lungo corso Umberto a parlare di questa o quella candidatura; la campagna elettorale è iniziata.
Potevi vincere o perdere ma la palla non te la facevano vedere mai.
È vero, l’indebitamento è sceso ma siamo poveri. Poco più di seimila euro per la manutenzione ordinaria delle strada di cui la metà, circa tremila, già impiegati. Questi i numeri di cui si è discusso in consiglio comunale, il penultimo di Piero al centro della scena. Lui, il sindaco, ha fatto un pochino il resoconto dell’attività amministrativa e degli investimenti su scuola, campo sportivo e cimitero che arrivano in piena zona Cesarini. Forse saranno una delle leve sulle quali l’amministrazione tornerà a chiedere il consenso ai cittadini, forse è troppo tardi. Chissà.
Veniamo comunque alla cronaca. Assenti Michele Rotondi e Benvenuto Fabrizi le prime scintille si sono registrate tra Memmo Di Cosimo e Piero sul canone di locazione del vecchio palazzo del Fascio, oggi destinato alla Asl ma il pubblico nella sala si poteva contare sulle dita di una mano e nessuno voleva prendersi la scena. Poi si è parlato delle opere, di quelle fatte e di quelle da realizzare, il cimitero, la scuola ed il tappeto sintetico del campo Montorli.
Ed è qui che Piero Fabrizi ha segnato il primo gol, in contropiede. L’ampliamento della rete della fognatura a Casavitola, problema annoso che si trascinava avanti da qualche tempo e la copertura in fibra ottica del nostro territorio. Ottantadue chilometri di rete e solo Radio Boville che in passato si è battuta per anni sul tema dell’adsl, che oggi sembra preistoria, può comprendere appieno cosa significhi.
Poi, il bilancio. I nostri hanno rinfoderato il fioretto e sguainato la sciabola con Piero che ha proseguito nell’elenco delle opere realizzate in questi anni e presentato la riduzione dell’indebitamento, sceso ora a quattro milioni e mezzo di euro, come uno dei principali successi della sua amministrazione. Nell’Italia post Monti non ha tutti i torti.
E così, mentre Piero ed i suoi provavano a guadagnare metri facendo salire le seconde linee, ecco che entrava in tackle Memmo Di Cosimo.
“Un bilancio austero come questo non lo abbiamo mai avuto - ha sparato subito a zero l’ex vice sindaco - alcuni comuni anche vicini a noi hanno racimolato finanziamenti importanti per milioni di euro. Cinque milioni nei primi cinque anni , poco più di un milione nel corso dell’ultima consiliatura, numeri che ci fanno comprendere che troppe cose non hanno funzionato e soprattutto che i cittadini di Boville pagano le tasse senza avere indietro i servizi. Basta fare un giro nelle strade del territorio, con la breccia usata al posto dell’asfalto per rattoppare le buche”.
Più sarcastico Perciballi che al tackle ha preferito quei contrasti spalla a spalla, con il pallone che corre lungo la linea laterale. “Bisogna dire che i conti quadrano, è sicuramente difficile oggi farli quadrare ma basta ridurre spese ed investimenti, come è stata fatto da questa amministrazione. Bisogna lavorare per intercettare i finanziamenti ed incrementare l'incasso degli oneri concessori. Questo bilancio fotografa la mancata programmazione che va avanti da sei o sette anni. Il nostro sindaco si è fidato troppo di chi gli ha promesso tanto impegno ma poi non è stato così; tuttavia sono contento di sentire che nei primi anni, quando ero in giunta, arrivavano tanti soldi, vuol dire che si lavorava bene”.
Nelle battute finali, prima di votare il bilancio poi approvato, a prendere il pallone è stato Angelo Reali, al penultimo consiglio di questa sua esperienza politica che lo ha visto districarsi con umiltà e passo felpato nei meandri della politica.
“Non sarò protagonista della prossima campagna elettorale e questo mi permette di vedere con più serenità tante cose. Ho imparato tanto in questi anni, occorre riconoscere che di errori ne sono stati fatti tanti ma credo che le cose buone che abbiamo fatto siano largamente superiori agli errori commessi.
Bisogna riconoscere quanto di positivo è stato fatto ed alle difficoltà con cui abbiamo operato e penso a tanti politici che sono venuti a Boville a prendere voti e poi ci hanno voltato le spalle. Faccio un augurio a tutti affinché la prossima campagna elettorale sia un momento di confronto tra i nostri cittadini”. Una perdita, quella di Reali, che con il tempo si farà sentire.
Bilancio approvato quindi e vuoi per la fame che iniziava a farsi sentire, vuoi per la voglia di una sigaretta, il presidente dell’assise Angelo Fabrizi ordinava il rompete le righe. Tutti lungo corso Umberto a parlare di questa o quella candidatura; la campagna elettorale è iniziata.
Iscriviti a:
Post (Atom)