di Maurizio Patrizi
La Provincia Quotidiano
La passerella del Renarone è finita al centro dell’acceso dibattito che si è scatenato durante l’ultimo Consiglio comunale di Boville Ernica. A portarcela mercoledì scorso, in occasione della discussione per l’approvazione del bilancio previsionale e programmatico 2018-2020, è stato il consigliere comunale di minoranza Memmo Di Cosimo. Duro il suo attacco all’amministrazione uscente del sindaco Piero Fabrizi, accusata di sperpero di soldi pubblici per il degrado in cui è stata lasciata la struttura.
L’opera fa parte di un più ampio progetto che avrebbe dovuto agevolare lo sviluppo turistico ed era stata terminata nel 2014 ma nel frattempo aveva subito dei danneggiamenti a causa dei massi caduti dalla sommità della grotta, detta appunto del “Renarone” che sarebbe dovuta diventare visitabile proprio grazie alla passerella in legno.
"Penso che non sia opportuno – ha attaccato duramente Di Cosimo durante l’assise di mercoledì scorso – che un’opera pubblica, realizzata con soldi pubblici, sia stata lasciata nel più completo abbandono da parte di questa Amministrazione ormai dal lontano 2014 (ben quattro anni), periodo in cui era stata annunciata la fine dei lavori. Un’opera diventata ormai ostaggio di erbacce e arbusti che la fanno da padrone ovunque".
L’intero progetto prevedeva anche la ristrutturazione della chiesetta della Madonna del Latte, di un antico fontanile a valle, ma anche la realizzazione di un percorso turistico con pista ciclabile, per un totale di circa 100 mila euro, comprese le spese di progettazione e direzione dei lavori.
"Quella stessa passerella – incalza il consigliere di opposizione Memmo Di Cosimo – era stata già danneggiata gravemente dopo essere stata installata, a causa della caduta di alcuni sassi che si erano staccati dalla sommità della grotta a seguito di cedimenti e crolli. Da allora però nessuno se ne cura nonostante io lo abbia più volte sollecitato". E incalza: "Il degrado attira altro degrado e quindi logicamente quel luogo tanto tenuto in considerazione nella fase progettuale è ora diventato una pattumiera al punto tale che si rischia un vero e proprio allarme igienico. L’amministrazione Fabrizi – conclude Di Cosimo – è l’amministrazione del “Ecco stiamo partendo, ecco parte l’appalto, ecco parte il bando, ecco abbiamo fatto…” e poi si assiste all’indegno spettacolo della passerella del Renarone, quello hanno fatto! E’ una delle cose fatte. Per carità, non vogliamo insinuare che sono tutte così quelle poche cose fatte. Ma li da anni nessuno interviene per rimediare al grave danno fatto".
Pesanti le accuse che l’ex vicesindaco della seconda amministrazione Fabrizi ha mosso ai suoi ex compagni di cordata, anche su altri fronti dell’azione amministrativa in merito al bilancio previsionale. Ma quella verso questa opera pubblica ha destato molto scalpore in quanto già durante la fase dei lavori era finita alla ribalta della cronaca proprio a causa della friabilità delle rocce attorno alla grotta che praticamente non l’hanno più resa praticabile.
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