lunedì 29 ottobre 2007

Come siamo, come eravamo. Giotto, il turismo e la lettera ai Romani

Boville sta vivendo in questi giorni l'ennesima crisi dell'amministrazione cittadina. L'ombra del commissario prefettizio si fa sempre più minacciosa e presto potrebbe materializzarsi in carne ed ossa all'interno del palazzo comunale. Alberto Paglia, Amerigo Picarazzi, Arcangelo Salsiri e Clindo Fabrizi, nell'ordine, hanno abbandonato i banchi della maggioranza per passare all'opposizione. Era con loro che Michele Rotondi aveva stretto un patto che aveva permesso di battere la sinistra di stanza a Palazzo Simoncelli dal lontano '58 ed è con loro, anzi contro di loro che Rotondi dovrà confrontarsi nella prossima tornata amministrativa. Ora i Quattro Moschettieri vogliono mandare a casa Rotondi. Dopo essere riusciti nell'impresa di mandare in vacanza la sinistra ed in viaggio premio Ruggero Mastrantoni. Come siamo e, parafrasando un film d'annata, come eravamo. Intanto Boville continua a vivere in quel lungo stato comatoso in cui è caduta da qualche anno. Centro storico abbandonato a sè stesso, poche le manifestazioni sportive ed ancora meno quelle culturali, commercio praticamente inesistente. Ed un record forse unico al mondo. Le nostre amministrazioni infatti vantano un primato da far invidia : custodire tra le proprie mura un mosaico di Giotto e non essere riusciti a portare a Boville nemmeno un turista. Sono mai stati i nostri assessori a San Gimignano, tra le colline della Toscana? Quando si dice che la cultura è per pochi eletti. Si, ma non quelli del consiglio comunale!
Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente. Questo scriveva Paolo di Tarso in una delle sue epistole ai Romani.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma questi non cambieranno mai idea!!