venerdì 7 marzo 2008

Houston, abbiamo un problema. Noi a Boville, invece, due


Siamo veramente andati sulla Luna oppure lo sbarco della Nasa sul satellite datato 1969 è soltanto un enorme bufala della propaganda americana (che nello staff dell'agenzia spaziale annoverava decine di scienziati nazisti)? Personalmente, me lo sono chiesto almeno un paio di volte, soprattutto dopo l'11 settembre. Ma questo, in fondo, ha poca importanza.
Il centro storico sta morendo e definirlo un malato terminale è poco più che un eufemismo.
Provate ad andare a fare un giro a Boville. La mattina, il pomeriggio e la sera. A parte qualche turista per caso che, sprovvisto di Tom Tom o diavolerie simili, ci chiede informazioni su questa o quella pizzeria del paese ed i residenti che hanno fatto la fortuna del comparto calzature per le miglia percorse nel tappone dolomitico che da Porta San Nicola conduce fino al Lavatoio, non si vede un anima. Peggio ancora se provate a cercare un locale aperto al pubblico che abbia Sky perchè siete costretti a scendere sulla Rotabile oppure a Scrima, in quelle zone che loro, quelli del centro, chiamano “la campagna”. Le cose non vanno meglio se invece di una partita di calcio volete vedere un film : avete l'imbarazzo della scelta. Ma tra Veroli, Monte San Giovanni e Ripi, tre dei cinque comuni confinanti. Per carità di patria sul mercato della domenica, invece, stendiamo un velo pietoso . Insomma, ma è possibile che in un paese di novemila abitanti con circa millecinquecento persone che arrivano da fuori e prendono d'assalto le pizzerie del centro non ci sia nemmeno un pub o un locale? Se poi parliamo del commercio in generale, le cose vanno ancora peggio perchè qui vantiamo una sorta di record italiano. Va bene l'invasione dei centri commerciali ma in venti anni i negozi di Boville hanno soltanto chiuso. Qualcuno magari si è trasferito ma hanno abbassato tutti le serrande e se facciamo un salto dal disponibile ed affabile Giacomino (epica la foto con tanto di scritta “Luatu tiengua fa” sulla macchina da scrivere, una limited edition Hp, arrivata direttamente dalla Silicon Valley) a dare un occhiata alle carte d'identità dei gestori dei negozi esistenti, tra sei, sette anni al massimo, in paese non rimarrebbero che un paio di negozi. “Per colpa di chi” cantava Adelmo Fornaciari, al secolo Zucchero, qualche anno dopo il concerto a Madonna delle Grazie che lo ha portato dritto dritto ai Music Awards? Dell'amministrazione comunale che non investe abbastanza, delle abitudini di noi che viviamo fuori dalle mura a che abbiamo perso l'abitudine di salire al borgo oppure dei negozianti del centro che appena sentono la parola marketing ti scambiano per un marziano, un omino verde come nel film di Spielberg ad inizio anni Ottanta? Se a Houston, nel Texas, hanno un problema noi ne abbiamo due.

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