Un protagonista della storia contemporanea del nostro Paese, senza ombra di dubbio Andrea Riccardi, storico e lucido intellettuale, merita di essere considerato tale sia per la profondità degli studi sulla storia del cristianesimo sia per l’impegno sociale, e quindi politico, che ha spiegato nell’arco di mezzo secolo.
Il suo nome è legato alla Comunità di Sant’Egidio, un sodalizio di impegno “maturato nelle periferie umane e urbane del mondo. Di questa storia così densa di impegni, vissuta con profondità di fede cristiana, ci racconta “Tutto può cambiare” un libro intervista ma, piuttosto una conversazione, con un raffinato teologo come don Massimo Naro.
Con garbo e sapienza ne ha illustrato i contenuti lo stesso Andrea Riccardi che, parlando dell’esperienza di Sant’Egidio e dei suoi cinquant’anni dalla fondazione ha ribadito la necessità di essere “consapevoli che il passato c’entra con il presente non meno di quanto il presente c’entri con il passato”.
Riflessione dunque sulle origini ma anche proiezioni sul futuro; un futuro su cui si addensano le paure del cambiamento indotte da una globalizzazione che, troppo spesso, non trova una corretta interpretazione.