mercoledì 12 dicembre 2007

Carfagna vs Brambilla. Radio Boville, la par condicio e la presa di Sagunto




«Mi piacciono le minigonne e le indossavo quando facevo spettacolo. Ma c'è un abbigliamento adatto a ogni occasione». La deputata di Forza Italia Mara Carfagna, appena designata, con Sandro Bondi, coordinatore delle commissioni costituenti del nuovo partito del centrodestra, risponde così a una domanda sullo stile di Michela Brambilla, presidente dei Circoli della Libertà. Fin qui la versione ufficiale.
Secondo fonti ufficiose invece, molto vicine all'ex soubrette, pare che a scatenare la reazione piuttosto seccata della moretta berlusconiana sia stata la foto pubblicata su Radio Boville, il nostro blog (post del 4 dicembre), della foto senza veli della Brambilla. Gelosa di tanta notorietà della rivale rossa, la Carfagna è sbottata reclamando la par condicio tanto odiata da Berlusconi. Sperando che le punzecchiature della deputata sbarcata a Montecitorio insieme a Luxuria non inducano la Brambilla a fare ricorso a dosi industriali di stoffa e gonne lunghe, riproponiamo qualche immagine della Carfagna prima che l'impegno politico ne condizionasse il look costringendoci, come i soldati romani nell'assedio di Sagunto, a considerare sexy anche la scapola d'oro Rosy Bindi. Nelle foto, la Carfagna prima e dopo Montecitorio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma è di questo che dobbiamo discutere? Di questo si nutre il complesso ed articolato confronto politico tra i nostri illustri rappresentanti?????
Di scontri titanici (?)a suon di minigonne e di grazie più o meno generosamente esibite all'occhio "indiscreto" della telecamera?
Il problema look che inquieta ed affanna "le due miss" berlusconiane è davvero marginale, per non dire ridicolo.
Ci vogliono idee, progetti seri, soluzioni reali e concrete per un paese sempre più in affanno e stretto nella morsa del precariato. Detto questo, ciò che si decide di indossare e talvolta di non indossare è davvero superfluo.

Ma forse è proprio questo il nodo cruciale dell'intera faccenda… l'assenza pressochè totale e desolante di contenuti su cui confrontarsi. E questa è vera, autentica e generalizzata volgarità.

Anonimo ha detto...

Il problema look non affanna nessuno, non preoccuparti. A volte si può anche scegliere ironia per suscitare la curiosità di tanti dormienti su un mondo politico che per delusione, per pigrizia, non si vuol conoscere! Vorrei inoltre ricordare che si, si può opinare.. ma urlare allo scandalo per ..cotanta volgarità mi sembra eccessivo, un pochino bigotto....il tutto condito con un pizzico di ...invidia femminile...
privo di contenuti

Anonimo ha detto...

Ma qui nessuno si scandalizza per qualche centimetro di pelle esibita e son certa che nel caso delle due belle del regno di Silviolandia è stato ed è senz’altro un belvedere!
Il nudo femminile non sarà mai e poi mai scandoloso. Da sempre è stata semmai celebrata la sua scandalosa bellezza.
Volgare è molto spesso il modo in cui lo si esibisce, perché lo si mortifica anziché esaltarlo. Ma qui apriamo un altro discorso su cui ci si potrebbe confrontare per ore ed ognuno ha giustamente in proposito il suo sacrosanto punto di vista. Quindi punto e a capo.
Punto e a capo per dire che per volgarità generalizzata (lo ribadisco, pechè evidentemente il concetto era stato espresso in modo poco chiaro) intendo altro. E mi riferisco all’atteggiamento di certi, molti, troppi nostri politici.
Volgare è il pressappochismo, le furberie mediocri di chi crede di essere più furbo di te, l’evanescenza e lo sfavillio del jet set salottiero, l’arroganza mista ad ignoranza, il cinguettio ridicolo di chi non ha nulla da dire e da proporre, il disnteresse totale per i problemi del paese ed ... intanto un altro operaio della Thyssen Group muore nel silenzio colpevole di tutti e nell’ipocrisia di tanti.
Forse gli italiani saranno anche dei dormienti, perché non si interessano della cosa pubblica e di politica, ma vogliamo colpevolizzarli oltremodo, considerando chi dovrebbero stare a sentire?
Detto questo, credo che ci voglia ben altro che la contesa all’ultima inquadratura Garfagna -Brambilla, per incuriosire persone che vivono appese a contratti di lavoro, in cui l'unica certezza garantita, scritta nero su bianco, è la scadenza, come con il latte, nelle beghe contrattuali però a differenza di quanto avviene per il prezioso nettare bianco non è prevista la lunga conservazione!! Ed allora in attesa di contratti geneticamente modificati, bisogna prendersi questi, con diritti nulli e soldi pochi. E che non venga in mente a qualcuno di fare progetti. L’orizzonte è limitato... limitato, fino ai tre, forse sei mesi successivi, se si è fortunati fino ad un anno.
Però di cosa si lamentano almeno si lavora tutti, certo!
Ed intanto l’euro che impazzisce fa impazzire il costo della vita, le bollette luce, gas e quant’altro diventano sempre più killer silenziosi, spostarsi in treno diventa un optional per pochi ed un viaggio della speranza (…quella di arrivare) per tanti, il diritto all’assistenza medica e sanitaria diventa sempre più un’utopia (vedi alla voce liste d’attesa per un semplice esame), la scuola pubblica sempre più una cenerentola dimenticata dal suo principe… lo stato e poi … e poi stoppiamoci qui, in fin dei conti è Natale, ci penseremo, ci penseranno (Chi???) dopo Natale, a baldoria finita.
Del resto abbiamo tutto un anno per fare i conti con i conti che non tornano.
Ah già ma stavamo parlando della Garfagna e della Brambilla… eh già dimenticavo che loro fanno politica. E chi fa politica può e deve intervenire, avanzare soluzioni, progetti, esporre idee concrete.
Ed allora cosa dire?
... Ma che la Garfagna abbandoni pure sin da ora il suo nuovo stile da educanda e la Brambilla continui pure a mostrare le sue grazie… purchè abbiano qualcosa da dire!! e se verbo proferiranno, nessuno griderà allo scandalo, giuro, croce sul cuore!!!

Anonimo ha detto...

Desidero ringraziare Alice per la capacità e la precisione con cui ci ha ricordato che sebben si viva nella ipocrisia più dilaniante ed assordante,ogni tanto bisogna scendere dall'Aventino e indignarsi un poco di più...agendo. Il punto del contendere, cara Signorina Eleonora, non è se si veda o meno un micro centimetro di pelle nuda, bensì l'assoluta assenza di un pensiero critico che sia capace...ogni tanto...di farci andare ben oltre il perbene qualunquismo ed innestare una seria riflessione su ciò che quotidianamente viviamo e che molto spesso, per non dire sempre, sono conseguenza di azioni piccole e vuote la cui maternità non ci può certo sfuggire!