mercoledì 12 dicembre 2007

In coda per la benzina, come in Urss ad inizio anni Novanta. Si fermano anche le imprese edili


Sembrava di essere nei giorni del tramonto del comunismo in Unione Sovietica o negli anni dello shock petrolifero delle domeniche a piedi. Lo sciopero dei camionisti, iniziato lunedi sera e che andrà avanti fino a venerdi nonostante la precettazione, inizia a tenere in scacco anche Boville Ernica. Lunghe file ai distributori si sono del resto registrate già a partire dalla prima mattinata nei vari distributori di Santa Liberata, della Scrima e di Casavitola, con gli automobilisti incolonnati in attesa di fare rifornimento per il timore di rimanere a secco. Ferma anche l'attività di alcune imprese edili, molte delle quali non hanno carburante per mandare camion e furgoni a Roma. Le altre, quelle che partiranno, hanno ancora uno oppure due giorni di autonomia al massimo. Il tutto con ripercussioni anche piuttosto importanti sull'economia locale alla vigilia di un Natale dove, sotto l'albero, potremmo trovare qualche sorpresina in meno rispetto agli anni passati. La crisi dei mutui americani, la sindrome della terza settimana del mese, la flessione del mercato immobiliare. Insieme a tutto questo torna alla ribalta uno dei punti deboli del nostro sistema di piccole e piccolissime imprese, impreparate ad affrontare l'emergenza. Mentre la politica italiana, invece di abbassare le tasse e tagliare la spesa, si affanna ed affonda nella lacerante discussione della nuova legge elettorale ormai da due anni, sono tempi duri. Per tutti. Anche per l'edilizia a Boville Ernica.

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