giovedì 18 gennaio 2018

Texas? No, Gallarate

"Texas?" domandava Celentano. "Gallarate", rispondeva il cowboy.

I Mondiali alle porte, ma considerata l’assenza dell’Italia a Boville l'argomento principale è diventato la politica. La faccenda delle comunali appare la più spinosa; cinque liste, forse sei, chi più ne ha e più ne metta. Uno sbraca, l'altro ambisce, l’altro concilia. In realtà nessuno conosce effettivamente il valore delle carte in gioco ma tutti pensano a quello delle fiches sul tavolo. 
La Boville che conosciamo oggi è figlia del fatalismo che ci condanna a restare vergini quando tutti trombano: c'è chi se ne gloria e chi ci scrive i libri. 
Alle comunali si presenteranno con tutta probabilità cinque liste, forse pure sei. Questi andamenti così volatili ci dovrebbero preoccupare dal momento che tanti candidati in campo significa anche che la politica cittadina bada più ai personalismi che a progetti seri e credibili. Allo stesso tempo, tanta partecipazione popolare e tanta voglia di fare, almeno a parole, sembrerebbero una garanzia per il futuro, con tinte a tratti fosche, del nostro amato paesello. Certo, il rischio è chiedere alla miriade di candidati che si presenteranno cosa vogliono realmente perchè domande del genere ci farebbero apparire come quei vecchi scemi che ti mettono in mano i blister di medicine e ti dicono "non spenderli tutti", nell'idea di averti affidato dobloni della Rivoluzione Francese. 
Piero Fabrizi pare aver ufficializzato la candidatura di Angelo Fabrizi, con lui in giunta negli ultimi otto anni; impossibile riproporre la squadra in blocco dopo che la maggioranza si è frantumata come un cristallo, più facile che Piero si riproponga lui stesso come candidato consigliere. In questi mesi in tanti hanno suonato il de profundis, politico si intende, per l'attuale primo cittadino ma da politico navigato il buon Piero avrà fatto i suoi calcoli. Enzo Perciballi invece sta cercando di rimpolpare la squadra che l'ha accompagnato nell'ultima campagna elettorale con qualche innesto di qualità che, a prescindere dai colori politici gli potrebbe permettere di fare il grande salto mentre Memmo Di Cosimo, Bill Centriglio per gli amici, dovrà per forza di cose presentarsi con una squadra in cui molti dei candidati saranno per forza di cose alla prima esperienza, caratteristica questa che potrebbe tornare utile in in momento in cui spirano forte i venti dell'antipolitica. Uno spazio, quello della cosidetta antipolitica, già occupato dal Movimento Cinque Stelle che potrebbe presentarsi ai nastri di partenza delle competizione dopo una serie di incontri che si sono svolti su tutto il territorio per raccogliere le proposte della cittadinanza; il candidato sindaco potrebbe essere Fabio Genovesi, portabandiera dei pentastellati da qualche anno. Rispetto allo scenario di qualche settimana fa, la novità più importante potrebbe arrivare dalla vecchia squadra di Michele Rotondi : l'ex sindaco sembrerebbe aver fatto un passo indietro ed a raccoglierne il testimone nella squadra che per anni ha spaziato nella galassia del centrodestra potrebbe essere Marta Diana che diventerebbe in questo modo la prima candidata sindaco donna nella nostra cittadina. E' vero che in questa partita non ci sarà spazio per troppa galanteria ma Marta ha l'esperienza ed il piglio giusto per giocare ad armi pari con tutti. 

Gli unici assenti in questa partita sembrano essere i programmi. A meno che non li abbiano tenuti nascosti così come facevano i tedeschi dell'Est nel baule della Trabant attraverso il Check Point Charlie a Berlino durante la Guerra Fredda, nessuno sa realmente cosa fare. Ed i soldi, nei forzieri di Palazzo Simoncelli, sono davvero pochi. 

"Texas?" domandava Celentano. "Gallarate", rispondeva il cowboy.

sabato 13 gennaio 2018

Mons. Vincenzo Paglia nominato membro della Congregazione delle Cause dei Santi

Papa Francesco, nei giorni scorsi, ha nominato membri della Congregazione delle Cause dei Santi gli eccellentissimi Monsignori Vincenzo Paglia, arcivescovo-vescovo emerito della Diocesi di Terni Narni Amelia (Italia), presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e Demetrio Fernández González,vescovo di Córdoba (Spagna).
La Congregazione delle cause dei santi (Congregatio de causis sanctorum) è una delle nove congregazioni della Curia romana ed è stata istituita da papa Paolo VI con la costituzione apostolica dell'8 maggio 1969È il dicastero che ha competenza per tutto quello che riguarda la procedura che porta alla beatificazione e alla canonizzazione dei "Servi di Dio": inoltre, sentito il parere della Congregazione per la dottrina della fede, ottiene dal Papa l'attribuzione ai santi del titolo di dottore della Chiesa; essa ha inoltre il compito di verificare anche l'autenticità delle reliquie

giovedì 4 gennaio 2018

L'insostenibile leggerezza dell'essere

“Più Europa”,  ha voluto chiamare il suo partitino, annesso al PD, Emma Bonino.  "Insieme per Crescere", sulla falsariga delle ultime due tornate elettorali; con ogni probabilità si chiamerà ancora così la lista che sarà guidata dal successore di Piero Fabrizi.
Verrebbe da dire: ma non sono stanchi? La Bonino di sostenere la causa di un Europa che è il buco nero della crescita mondiale da quindici anni, i baucani di proseguire in un progetto politico che negli ultimi anni ha registrato più abbandoni che altro. E l'aumento di cinquecento milioni di vecchie lire del servizio per la raccolta dei rifiuti non è che l'ultimo regalo che questi tizi hanno fatto alla cittadinanza.
L'Europa che ci ha dato la UE è il regresso: a Boville Piero ed i suoi non hanno fatto altro che tassare, tassare ed ancora tassare. Non hanno saputo fare altro e se nei primi cinque anni qualche soldino dalla Regione Lazio è arrivato negli ultimi cinque anni per le casse di Palazzo Simoncelli è stato buio pesto. E manco a farlo apposta, alla Pisana ha governato Zingaretti, la sinistra.
Ora, è un dato di fatto che gli idioti che dominano l’oligarchia europea hanno finto di non vedere nulla, dallo sconvolgimento del Brexit, all’avvento di Trump, passando per lla presa del potere di Xi Jinping fino alle mutazioni in Medio Oriente. Non hanno ancora capito che  conducono una battaglia di retroguardia, e  di adattamento a un  mondo che sta per schiattare;  che è stata girata la pagina di  una certa forma di globalizzazione, di cooperazione e di organizzazione del mondo.
A Boville, la stessa cosa. Nonostante la Pisana in mano alla sinistra, complice una progettualità inesistente, i baucani non si sono fatti finanziare praticamente niente. Le spese le hanno fatte però i cittadini che hanno visto la manutenzione ordinaria diventare sempre più carente, nessuna opera sul territorio degna di rilievo e tasse e servizi che sono aumentati sempre di più, seguendo la strana traiettoria, peraltro comune a tutta la Ciociaria dove le tariffe per la raccolta rifiuti aumentano mentre in gran parte d'Italia diminuiscono o rimangono comunque stabili.
In compenso, abbiamo visto il sindaco di Monte San Giovanni Campano, Veronesi, fare il pieno di finanziamenti per la sistemazione delle scuole e Simone Cretaro, sindaco di Veroli, completare il Palasport e racimolare finanziamenti quà a là, magari non stratosferisci ma comunque utili per migliorare il territorio. 
La colpa, in tutto questo, non possiamo darla tutta a Piero. Lui ci ha messo del suo, senza dubbio ma senza una squadra con idee, passione e progettualità non si va da nessuna parte. L'augurio è che questa esperienza possa essere da monito per tutti, soprattutto per i tanti protagonisti che intendono concorrere per lo scranno più alto di Palazzo Simoncelli. L'insostenibile leggerezza dell'essere, avrebbe commentato Milan Kundera.

giovedì 28 dicembre 2017

Babbo Natale ed il mezzo miliardo del vecchio conio

Cinquecento milioni del vecchio conio. C'è poco da fare, il pranzo di Natale è andato di traverso ai baucani che nell’anno che sta per iniziare dovranno far fronte ad un aumento dalle proporzioni mostruose del servizio della raccolta dei rifiuti. 
No, non c’è differenziata o compostiera che tenga; mentre le dinamiche dei prezzi della raccolta dei rifiuti, su scala nazionale, tendono a rimanere stabili a Boville Babbo Natale ha fatto registrare uno degli aumenti più significativi nella storia del nostro comune.

Del resto, Piero si era presentato così dieci anni fa. Un aumento delle tasse sulla raccolta dei rifiuti del dieci per cento, al primo consiglio comunale. A dispetto delle promesse fatte in campagna elettorale, ovviamente.

A pochi mesi dalla scadenza del mandato elettorale, l’amministrazione dopo aver effettuato una variazione al bilancio di ben 267 mila euro si appresta a bandire una gara il cui servizio entrerà nel vivo quando si insedierà la prossima amministrazione. Tutto regolare intendiamoci ma politicamente sconveniente; non sarebbe più corretto che a gestire uno dei servizi principali erogati dall’ente di Palazzo Simoncelli possa essere l’amministrazione che poi andrà a programmare il servizio stesso?

Nemmeno il decisionista Ruggero Mastrantoni arrivó a tanto, nell’ormai lontano 2003. Provó a forzare la mano sulla proposta di adesione di Boville al consorzio Gaia e soltanto la benevolenza degli Dei evitò alla comunità baucana un salasso di proporzioni gigantesche come invece avvenuto in realtà vicine a noi.

E' prassi che le amministrazioni a fine mandato garantiscano i servizi alla cittadinanza con delle proroghe lasciando a chi verrà dopo il compito di decidere per il futuro. È una regola non scritta, è sempre stato così.
Mezzo miliardo di lire di aumenti. A Boville nessuno ne sentiva il bisogno. Sarebbe interessante fare un raffronto sulle tariffe del 2008 e quelle che abbiamo oggi, dopo dieci anni.

Seppur tardivi, cari compaesani, tanti auguri a tutti voi.

domenica 26 novembre 2017

Le dimissioni di Angelo Reali, la Brexit e Maria la Sanguinaria

Se in Inghilterra, il giorno della morte di Maria la Sanguinaria è stato festeggiato per due secoli come festa nazionale, a Boville la permanenza di un vice sindaco per cinque anni sarà onorata con lo stesso entusiasmo. Le analogie tra l'emotiva regina ed i nostri amministratori potrebbero fermarsi qui: d'altronde lei era figlia di Enrico VIII mentre i nostri eroi, con rispetto parlando, dichiarano ascendenze ben più modeste.Enzo Perciballi, Egidio Capogna, Memmo Di Cosimo, Anthony Astolfi, Angelo Reali. No, non è l’elenco di tutti gli allenatori che ha cambiato Massimo Moratti in diciotto anni all’Inter. È l’elenco dei vice sindaco di Piero. Ben cinque in nove anni. Ed il mandato che scade a primavera. Dovendo sostituire il dimissionario Angelo Reali, il traguardo della mezza dozzina appare decisamente alla portata.

Intanto alla finestra iniziano ad affacciarsi i pretendenti allo scranno più alto di Palazzo Simoncelli; lavorano tutti sottotraccia per la paura di sbagliare la più piccola mossa. Enzo Perciballi è alla finestra, combattuto ed allo stesso tempo divertito dall’idea di confermare in blocco la squadra che lo ha accompagnato nell’ultima tornata oppure “pescare” nel mazzo pedine più collaudate, Michele Rotondi che spera ancora di dispiegare le vele nel tentativo di agganciare il vento di bonaccia che spira sul centrodestra, l’architetto Memmo Di Cosimo che sta componendo il dodici di partenza pescando tra i suoi fedelissimi, l’avvocato Rodolfo Luffarelli che spariglia le carte e converge su alcuni posizioni del movimento di Beppe Grillo. Nel frattempo, si sta muovendo anche un gruppo di giovani, i millennials o la generazione Erasmus fate voi, che punta sulle idee e sui programmi ed Alberto Paglia riceve telefonate da Roma, pardon da Bruxelles sede del Parlamento Europeo, con una certa insistenza. Alla rosa dei possibili pretendenti bisogna aggiungere Orlando Cervoni, candidato in pectore della sinistra nostrana. Tanti nomi e poche idee, la minestra è sempre la stessa.I Borbone napoletani sostenevano che il popolo dovesse essere governato con le tre effe, feste, farina e forca. Reazionari e privi di fantasia, non immaginavano che, nel progredito evo postmoderno, i detentori del potere potessero direttamente guadagnare sulla fedeltà dei sudditi, felici di vedere il politico di turno o presunto tale rendere omaggio al funerale di un familiare, fingere di interessarsi per il ricovero in ospedale oppure riservare un attenzione particolare per una certa pratica da presentare all’ufficio tecnico.Viviamo tempi strani. Votare, perlomeno a livello nazionale, significa consegnare il portafogli per ostentare, ancora, la parvenza di buoni cittadini di quella piccola borghesia che ormai non esiste più, fiaccata dalle tasse, dai contratti atipici, da salari in continua discesa. Gli inglesi, un popolo a cui non manca certo l'ironia, intitolarono alla loro regina un ottimo cocktail a base di succo di pomodoro, il Bloody Mary. 

“Populus vult decipi, ergo decipiatur “ .. il popolo vuole essere ingannato, dunque, che sia ingannato. 

venerdì 3 novembre 2017

Comunali, la grande scommessa


Energie rinnovabili, ambiente, wifi gratuito su tutto il territorio comunale, attenzione all’ambiente, sviluppo dell’agricoltura e del turismo. Sono questi i punti cardinali del programma che sta abbozzando un gruppo di giovani del nostro amato borgo. L’obiettivo è presentarsi per le comunali della primavera prossima, nel 2018.
Nessuna collocazione politica nello scacchiere nazionale, nessun riferimento con i vecchi partiti, niente destra o sinistra per intenderci; l’idea è quella di presentarsi alle urne con idee e persone nuove. “Boville ha bisogno di strutture e di servizi, di sviluppare la propria economia. Ci sono tanti bandi a livello regionale ed europeo che non vengono sfruttati in maniera adeguata perché manca una progettualità seria - si legge in una nota dei promotori - la vecchia politica, lo abbiamo visto in questi anni, è capace di fare tante chiacchiere ma pochi fatti. Negli ultimi cinque anni l’amministrazione comunale si è distinta per aver fatto poco o nulla sul territorio nonostante si siano alternati ben tre vice sindaco ed assessori vari ed eventuali.
L’opposizione, nello stesso arco di tempo, non ha saputo far nascere progettualità o proposte da condividere con i cittadini.
C’è una parte molto importante della comunità di Boville Ernica che non si sente rappresentata da tutti questi signori”. 
Il progetto, per il momento, è ancora nella fase iniziale ma stando ai bene informati avrebbe avuto anche il sostegno di piccolo gruppo di imprenditori e commercianti del territorio.
“Non possiamo pensare ad un futuro importante per la nostra comunità senza pensare ad una serie di misure per ravvivare il commercio. Puntiamo molto sulle rinnovabili, sull’energia verde, sull’attenzione all’ambiente e vogliamo puntare sull’idea dei prodotti a chilometro zero. Pensiamo anche all’impatto che possono avere le nuove tecnologie sulle abitazioni o sulle strutture pubbliche : ci farebbero risparmiare tantissimo e sarebbero meno invadenti per l’ambiente. Ci stiamo organizzando per formare un comitato promotore, naturalmente composto in maggioranza da giovani e per scegliere il candidato sindaco. In venti anni questi signori, tutti,  non hanno saputo combinable nulla di buono per la cittá tranne provare a coltivare il proprio orticello di voti; noi crediamo che le persone debbano essere libere di scegliere i loro rappresentanti”. I nomi dei probabili candidati non sono ancora trapelati ma a sentire i bene informati, il candidato sindaco che sembra capace di mettere tutti d’accordo è un professionista della zona di Scrima. Naturalmente, come si dice in questi casi, se sono rose fioriranno. Buona fortuna.

domenica 15 ottobre 2017

Boville "bestia nera" del Castro dei Volsci

Fine settimana che sorride al Boville Ernica. La società rossoblù, dopo la delusione per la sconfitta di misura nel derby contro Veroli di domenica scorsa, ritrova il sorriso con due successi che fanno ben sperare per il futuro. All'esordio stagionale tra le mura amiche del Montorli infatti la formazione under 18 supera brillantemente il Castro dei Volsci di mister Pullo, vecchia conoscenza del calcio baucano. Una tripletta di Lorenzo Paglia che porta il pallone a casa come nella migliore tradizione del calcio d'Oltremanica, una doppietta di Francesco Giona ed un rete di pregevole fattura di Francesco Scarsella permettono ai babies blugranata di iniziare nel migliore dei modi il loro campionato. A voler cercare il pelo nell'uovo, i due gol presi su due sbavature difensive, segnale evidente che Lorenzo Mastrantoni e compagni dovranno continuare a lavorare per perfezionare al meglio i meccanismi difensivi. Tanti gol ed uno spettacolo gradevole che però non deve trarre in inganno i giovani del Boville che da lunedi inizeranno a preparare al meglio il prossimo incontro sul campo dei vicini di casa del Torrice.
Successo anche per la prima squadra allenata da mister Massimo Caldaroni, sempre contro il Castro dei Volsci. In un curioso incrocio dei calendari anche la prima squadra rossoblu impone a Drogheo e compagni la dura legge del Montorli al termine di un match giocato a ritmi intensi e spettacolari. E' il Boville a fare la partita fin dalle prime battute con Gianfranco Fabrizi e compagni desiderosi di riscattare davanti al pubblico amico la sconfitta contro il Veroli di sette giorni prima. A rompere l'equilibrio del match ci pensa Manuel Maura sugli sviluppi di un calcio piazzato al decimo minuto della ripresa anche se Valev e compagni si erano affacciati più volte dalle parti di Olini colpendo anche una traversa. Alla mezz'ora però la reazione degli ospiti veniva premiata da una sbavatura in fase difensiva del Boville e Drogheo poteva infilare Nardozzi regalando ai suoi il pareggio. Nel frattempo però mister Massimo Caldaroni aveva già mischiato le carte inserendo dalla panchina sia Alessandro Santopadre che Flavio Lozza ed era proprio quest'ultimo, a dieci minuti dalla fine a colpire il palo alla sinistra di Olini al termine di un azione manovrata. Ed era sempre Lozza, ormai in zona Cesarini, a regalare il successo ai suoi al termine di un azione corale che ha visto protagonisti Verrelli e Valev.
Due successi importanti che quindi permettono ai rossoblu di guardare al proseguo della stagione con rinnovata fiducia. Certo, a Castro dei Volsci non l'avranno presa troppo bene ....

sabato 7 ottobre 2017

Boville, un itinerario fatto di arte ed ulivi

Migliaia di persone alla scoperta della cultura dell’olio domenica 29 ottobre in tutta Italia, e anche nel Lazio, grazie alla Camminata tra gli olivi, la prima giornata nazionale promossa dall’associazione Città dell’olio per valorizzare territorio e produzioni.
Boville Ernica propone un itinerario alla scoperta del territorio fra la valle del Sacco e quella del Liri. Dal colle dove sorge il centro storico si osserva infatti un vasto panorama e il borgo d’arte conserva il prezioso complesso architettonico di palazzo Filonardi.
Per saperne di più e scegliere l’itinerario più adatto basta un click. www.camminatatragliolivi.it è il sito con una miniera di informazioni e la possibilità di scaricare subito il programma della giornata, trovare notizie sul territorio, il paesaggio, la storia e le altre attrattive. E c’è anche la fan page su Facebook e i canali Instagram e Twitter con l’hashtag #camminatatragliolivi da utilizzare per postare foto dei luoghi e degli eventi e creare una vera e propria community della giornata.
L’associazione nazionale città dell’Olio, con i suoi 332 soci tutti enti pubblici (comuni, province, Cciaa, Parchi e Gal) è da sempre impegnata nella tutela del territorio olivicolo e nella programmazione territoriale. Da tempo si batte per la valorizzazione dei paesaggi olivicoli e per l’inserimento di aree territoriali olivicole delle città dell’olio nel prestigioso registro nazionale dei paesaggi rurali storici del ministero delle politiche agricole.

giovedì 6 luglio 2017

Metti una sera a cena .. e nel centrosinistra in subbuglio spunta la candidatura di Marcello Dalmazia

L'incontro si sarebbe svolto in un noto locale, a Frosinone. Lontano, ma nemmeno poi tanto a pensarci bene, da occhi ed orecchie indiscrete. Un paio di bottiglie di vino bianco, tanti bicchieri sul tavolo, crudo di pesce ad accompagnare quello che nell'antichità veniva considerato il nettare degli dei. L'argomento principale della serata era la composizione della giunta di Nicola Ottaviani ed essendoci diversi esponenti del Pd seduti al tavolo era inevitabile non rivoltare il coltello nella piaga e non discutere della recente, bruciante, sconfitta elettorale. Della situazione di Boville si è parlato nella seconda parte della serata, un pò perchè nella città dell'Angelo di Giotto si andrà al voto tra meno di un anno, un pò perchè seduti al tavolo c'erano diversi baucani. Sei per l'esattezza. Un ex assessore della giunta di Mastrantoni, due imprenditori, un giovane professionista accompagnato dalla consorte, seduta però ad un tavolo poco distante, un commerciante ed un altro rappresentante della sinistra locale. La recente intervista rilasciata da Benvenuto Fabrizi circa una sua eventuale candidatura a sindaco in quota Pd non ha certo scalfito l'appetito dei commensali; quasi dieci anni in amministrazione, seppur la maggior parte trascorsi sui banchi dell'opposizione, fanno di Benvenuto un candidato credibile e con i numeri giusti per poter ambire ad un futuro importante. Ma non è ora, ancora. "La proposta di una candidatura a sindaco è qualcosa che deve venire sempre da altri. Se ti candidi da solo, non funziona. Benvenuto è ancora giovane, avrà tempo per crescere". E' stato questo il commento di uno dei commensali, uno degli "azionisti di maggioranza" del Pd a livello provinciale. Il partito di Renzi a Boville è spaccato ormai da tempo, vittima di divisioni interne; la ventata di antipolitica nazionale ha fatto il resto e la sezione baucana è ormai ridotta a poco più di un circolo di bridge. Tante chiacchiere a vuoto e poco altro. Il dominus della sinistra baucana, l'hanno imparato anche i sassi, è il sindaco socialista, Piero Fabrizi.

Tra i commensali però, insieme ad un ex assessore della giunta di Ruggero Mastrantoni, c'era anche un imprenditore con evidenti per Forza Italia, di tutt'altro umore nel commentare i risultati che hanno visto il plebiscito a favore di Nicola Ottaviani. 
"A Boville anche il centrodestra è diviso. Non credo che Michele Rotondi, che pure è stato un buon sindaco, abbia intenzione di candidarsi nuovamente dopo due sconfitte consecutive" lo ha rassicurato uno dei uno dei "pesi massimi" del partito di Berlusconi in Ciociaria. E mentre uno dei commensali chiedeva all'oste una terza bottiglia, stavolta di passito di Pantelleria per chiudere l'abbondante apertivo ed andare a cena in un noto locale appena fuori Frosinone è stato sempre l'imprenditore di Boville, con trascorsi di prestigio anche nel mondo del calcio, a lanciare la provocazione ad uno degli amici del centrosinistra. "Dovreste candidare Marcello Dalmazia. Enzo Perciballi e Memmo Di Cosimo hanno passato più tempo a fare la guerra che a costruire qualcosa di buono. Entrambi sono stati legati a Piero Fabrizi, soprattutto Memmo Di Cosimo ed i risultati dei dieci anni sono stati piuttosto deludenti. Marcello è un cane sciolto ma è sempre stato un uomo vicino al partito. Ha contribuito alla vittoria di Piero ma è stato anche uno dei primi a contestare con fermezza l'operato del sindaco. La sua candidatura potrebbe mettere tutti d'accordo, dal dottor Di Cosimo a Ruggero Mastrantoni fino ad una parte importante del centrodestra". Provocazione subito raccolta da uno dei big del partito a livello provinciale. "E' una possibilità ma se gli amici di Boville seduti al tavolo sono tutti d'accordo, ed il diretto interessato anche, potremmo lavorarci seriamente. Certo, a Boville c'è la folla per la successione a Piero Fabrizi". 
E dal portone d'ingresso al locale, ecco spuntare il sindaco, Nicola Ottaviani che, nemmeno a farlo apposta, è andato a stringere per primo la mano ad uno dei commensali di Boville seduti al tavolo chiedendo subito  ... "Allora, a Boville che avete intenzione di fare l'anno prossimo?" 

sabato 17 giugno 2017

Atletico Boville, aperte le preiscrizoni alla scuola calcio

Dopo la brillante seconda parte di stagione che ha visto l'Atletico Boville risalire numerosi posizioni in classifica nel campionato di Prima Categoria fino a raggiungere il piazzamento in coppa Lazio ed un brillante quinto posto della juniores provinciale, l'Atletico Boville sta iniziando a programmare il futuro. 
Il sodalizio rossoblu, dopo qualche anno di assenza nelle categorie giovanili dettate da problemi societari e di disponibilità degli impianti sportivi ha deciso di farvi ritorno ed in grande stile come del resto è sempre stata abitudine della società negli anni.   
Piccoli amici, pulcini, esordienti, giovanissimi oltre agli allievi ed alla juniores torneranno a calcare il tappeto sintetico del Montorli, da sempre simbolo del calcio bovillense. La scelta di ripartire dalla formazione dei giovani calciatori è senza dubbio lungimirante per una società come quella del Boville che può vantare un grande blasone per un importante passato ma soprattutto un radioso futuro nel quale, si spera, saranno i nostri giovani i veri protagonisti. Considerato il difficile momento economico che la comunità baucana sta vivendo, la società ha deciso di promuovere l'attività formativa ad un prezzo speciale per tutti i ragazzi che si iscriveranno entro la fine del mese di luglio, duecentocinquanta euro di retta annua con preiscrizione gratuita. 
Istruttori qualificati e con un passato da calciatore in importanti categorie, nutrizionisti e medici sportivi, preparatori atletici e stage con società di serie A e B .. tutto per ripartire alla grande e dare a tutti, ragazzi, famiglie e tifosi la possibilità di tornare a vincere e divertirsi.

giovedì 25 maggio 2017

Ivanka Trump in visita alla Comunità di Sant'Egidio a Roma

Nel corso della visita romana del padre Donald, Ivanka Trump, la figlia del presidente degli Stati Uniti, si è recata in visita alla Comunità di Sant'Egidio. 
Attiva ormai da decenni, la Comunità vede tra i suoi rappresentati di spicco oltre che tra i fondatori il nostro concittadino Mons. Vincenzo Paglia.
A Trastevere ha incontrato i responsabili della comunità ed al termine dell'incontro ha avuto un colloquio privato con un gruppo di donne africane strappate al traffico di esseri umani e allo sfruttamento.  Ivanka è arrivata con il vestito nero indossato per la visita in Vaticano e i capelli raccolti in uno chignon. E' stato accolta dai responsabili della comunità tra cui Andrea Riccardi e Marco Impagliazzo nell'Aula capitolare dell'edificio, dove campeggiano dei dipinti caravaggeschi. "Questa sala è spettacolare', ha detto Ivanka scherzando con i responsabili che le hanno risposto "Sì, ma non è la Cappella Sistina", strappandole un sorriso. "E' tutto molto bello", ha aggiunto, portandosi la mano sul cuore.
"Papa Francesco - ha detto Ivanka - è il vostro sponsor e un grande avvocato delle vostre storie".  Il colloquio si è svolto rigorosamente a porte chiuse perché le vittime dello sfruttamento sono sotto protezione. "E' stato un incontro molto intenso, ascoltando alcune storie ci siamo tutte commosse, anche Ivanka", ha raccontato Daniela Pompei, una delle responsabili di Sant'Egidio che ha partecipato al faccia a faccia:" Lei ascoltava molto profondamente e ha voluto condividere con noi anche la riflessione sulle soluzioni, anche legislative, per sconfiggere il traffico di esseri umani". Ivanka Trump, a quanto si apprende, ha assicurato l'impegno dell'amministrazione statunitense per debellare questa piaga. 

venerdì 19 maggio 2017

Furti nelle abitazioni, tre albanesi arrestati

Torna il problema dei furti a Boville Ernica. Inseguiti e bloccati dai carabinieri, sono finiti nei guai tre albanesi di 28, 32 e 33 anni, residenti a Frosinone. La banda ha tentato il furto prima i due abitazioni e poi in una terza dove sono stati sorpresi e messi in fuga. Per non far rumore e per non lasciare tracce, hanno agito a piedi nudi e utilizzato i calzini come guanti. È successo l'altra notte in località Sant'Angelo, nella periferia di Boville. Questa mattina la convalida dell'arresto. I tre sono difesi dall'avvocato Marco Maietta.
I militari dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Alatri, insieme a quelli della locale Stazione, nel corso di servizi finalizzati a prevenire e reprimere reati contro il patrimonio hanno sorpreso in flagranza di reato i tre cittadini albanesi, già noti alle forze dell'ordine per reati contro la persona e in materia di stupefacenti. Erano intenti a perpetrare un furto nell'abitazione di una donna che attualmente risiede negli Stati Uniti. A lanciare l'allarme sono stati alcuni cittadini, svegliati nel cuore della notte dai movimenti dei tre ladri. Questi ultimi, scoperti, sono fuggiti con un'Audi di colore grigio in direzione Giglio di Veroli, ma sono stati prontamente inseguiti e bloccati dai militari operanti che li hanno arrestati per tentato furto in abitazione in concorso. Durante la perquisizione, gli uomini dell'Arma hanno trovato all'interno della macchina anche gli indumenti utilizzati dai tre per coprirsi il volto durante i colpi. Oltre all'arresto, nei confronti degli albanesi è stata avanzata la proposta per la misura del rimpatrio con foglio di via obbligatorio. L'uomo alla guida dell'auto, tra l'altro, è risultato anche privo di patente. Questa mattina, dunque, la convalida nel tribunale di Frosinone.

Tangenti per gli impianti a led nella Marsica, l'inchiesta coinvolge anche la senatrice Pd Stefania Pezzopane

Un'inchiesta che parte da Boville Ernica, arriva in Abruzzo e prosegue fino a Roma, al Senato. L'indagine sui lavori per la trasformazione degli impianti pubblici della Marsica al led, per i quali sarebbero state pagate delle tangenti, diventa un caso nazionale. L'inchiesta, nata dalle denunce dell'imprenditore Angelo Capogna della Saridue (società poi fallita) e che, nei giorni scorsi, ha portato la procura di Avezzano a notificare 37 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, nei confronti di amministratori locali, imprenditori e tecnici di diversi centri dell'Abruzzo, fa un ulteriore salto di qualità. Secondo quanto emerso nella giornata di ieri, con tanto di ribalta mediatica nei principali tg e quotidiani nazionali, dalle dichiarazioni rese da Capogna è stata aperta un'altra indagine. Dal filone principale è stato effettuato uno stralcio che riguarderebbe la senatrice del Partito democratico Stefania Pezzopane e per questo è stato trasferito per competenza alla procura dell'Aquila.
Quest'ultima, 57 anni, senatrice dal 2013, è stata assessore e presidente del consiglio comunale dell'Aquila, presidente della Provincia e assessore e vice presidente del consiglio regionale dell'Abruzzo. Alla parlamentare è contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti. Lei, dal canto suo, ostenta tranquillità, dice di non aver ricevuto ancora nulla e di essere sicura che tutto si chiarirà. «La magistratura - ha dichiarato - vada in fondo e scopra la verità: so come faccio le campagne elettorali e come agisce il mio tesoriere».
Secondo le dichiarazioni di Capogna, che hanno portato anche all'apertura di un analogo procedimento per gli appalti di Monte San Giovanni Campano e Castro dei Volsci, l'imprenditore sarebbe stato costretto a pagare tangenti, nonché effettuare lavori gratis, regali, sponsorizzazioni di squadre di calcio della Marsica, perfino la porchetta per la rielezione di un sindaco abruzzese ed assunzioni di parenti e conoscenti dei politici pur di lavorare. Capogna, che è assistito dall'avvocato Giuseppe Dell'Aversano, dopo la sua denuncia è stato più volte ascoltato dagli investigatori della procura di Avezzano e dalla squadra mobile dell'Aquila. Ha ricostruito come otteneva le commesse per l'installazione del led e quanto gli chiedevano i vari intermediari, che, a un certo punto, lo avrebbero minacciato di stoppare i lavori. Per questo Capogna si trova nella duplice veste di indagato, per corruzione e associazione a delinquere, ma anche di parte lesa per i reati di estorsione e usura.
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Uomini e caporali

Qualche sera fa, verso mezzanotte, ho incrociato Piero Fabrizi che camminava da solo, bavero alzato, per il centro di Boville. Credeteci o no, era lui. Cosa ci facesse in giro, non lo so. Forse tornava a casa dopo aver rivisto la torre, una delle diciotto del nostro amato borgo, che voleva comprare al modico prezzo di centodiecimila euro. Forse, era andato a fare una passeggiata dopo aver mangiato in una delle nostre pizzerie; a stomaco pieno si ragiona meglio.

Nella penombra del lavatoio, senza alcun ostacolo che mi impedisse di approcciarlo, ho avuto il pensiero di fermarlo e chiedergli come mai si sia dimesso Anthony Astolfi. Poi è prevalsa l'idea che fosse l'unica occasione possibile per lasciarlo tranquillo, dopo nove anni. Radio Boville, non dimentichiamolo, è nata per rompere le scatole. Insomma, avrei potuto chiedergli tante cose. Il secondo mandato che volge al termine, il suo vecchio sodale Memmo Di Cosimo passato tra i banchi dell'opposizione, il suo primo vice sindaco, Enzo Perciballi, ormai in rampa di lancio per la prossima tornata elettorale. E magari se ha scelto già il suo successore oppure se sta ancora sfogliando la classica margherita oppure la decisione la prenderà semplicemente tirando a sorte. Lui non ammetterebbe mai ma .. se potesse, Piero, avvierebbe molti dei suoi compagni di viaggio, presenti e soprattutto passati, alla carriera di segnalatori del traffico in qualche comune del Viterbese. 


Invece, vedendo Piero arrivare così, mi sono bloccato: non ci avrà portato grandi cose, ma basta incrociarlo per strada per capire che comunque vada si è guadagnato sul campo i gradi del sindaco. Certo, troppe chiacchiere, troppe tasse, troppe buche sulle nostre strade. Nonostante tutto però, Piero ha provato a fare del suo meglio. E allora, come disse un cantore sudamericano, l'ho lasciato camminare, "solo, come un fantasma, per un vecchio borgo".


Le mie riflessioni mi hanno portato lontano: vedendo Piero pensieroso ho creduto volesse schiarirsi su quello che gli sta accadendo intorno. 
La raccolta differenziata che stenta a decollare ed invece di far risparmiare i baucani ci fa spendere addirittura più che negli altri anni, lampioni della pubblica illuminazione che sono tornati a spuntare qua e là nonostante la drastica scelta di accenderne uno si ed uno di qualche anno fa, l'edilizia che stenta a riprendere fiato, tanti giovani che iniziano a pensare ad un futuro lontano da Boville, la tecnologia che rende economicamente poco redditizi sia l'ufficio postale di Scrima che la filiale bancaria al centro storico, il turismo che non decolla, i finanziamenti da Roma che non arrivano più.

Piero, da buon vecchio socialista, è un uomo che a tratti mette da parte la diplomazia o, forse, la interpreta meglio di tutti: un best-seller in libreria in questi giorni, ci ricorda la battuta del dottor Spock in Star Trek: "A volte, il fine della diplomazia è quello di prolungare le crisi".

A tratti ci sembra strano vedere Piero così pensieroso. Ha fatto il vice sindaco al crepuscolo della Prima Repubblica, è un politico di razza ma non pare conoscere l'essenza del volubile cittadino baucano, vero specchio di un paese che negli anni ha fatto tanto, tantissimo, forse troppo e spesso senza nemmeno chiedersi il perchè.  

Diceva un francese che il lutto non deve essere contemplare una fossa, ma guardare una stella. 

Il museo che esiste .. solo sulla carta !!

Boville Ernica, fino a qualche anno fa, era  nota solo per l’Angelo di Giotto che conserva nella chiesa di S. Pietro Ispano. In questi ultimi anni però si sono rivelati di enorme importanza anche altri siti ed opere d’arte che fanno della cittadina una meta turistica in crescente sviluppo. Senza voler considerare le migliaia di visite che arrivano ogni anno in occasione dell’evento della ” Pasqua con Giotto” , appena qualche giorno fa, domenica 7 maggio 2017, giorno privo di eventi, è stata visitata da un gruppo di circa 50 persone dell’Università dell’Aquila che sono rimaste molto colpite dalla complessità artistica della chiesa di S. Francesco. Appena il giorno seguente 8 maggio 2017, docenti dell’Università di Tor Vergata sono arrivati appositamente per vedere la chiesa di S. Francesco ed i suoi affreschi.

Venerdi 12 maggio un gruppo  addirittura da Palermo per visitare soprattutto il sarcofago paleocristiano e la “Domina” di Boville Ernica. Come dicevamo, sono numerose le opere d’arte ed i reperti archeologici finora trascurati e rimasti nell’ombra, che ora stanno incuriosendo e attirando molti visitatori. Il sarcofago paleocristiano è ormai noto in tutt’Italia ed all’estero dopo i tanti convegni svolti in Italia e a Frosinone grazie all’attività della Proloco di Boville ed all’associazione Xenia con l’arch Paola D’Arpino, ma anche in Germania e Francia, e libri pubblicati. Di recente, grazie al finanziamento del comune di Boville Ernica, è stata finalmente restaurata e riportata al suo antico splendore la meravigliosa scultura di testa femminile che la soprintendenza definisce “capolavoro della ritrattistica romana” e che è stata più volte nominata “Domina” (signora) di Boville Ernica. Ma la chiesa di S. Francesco conserva anche un altro gioiello dell’archeologia romana e per vedere uno strumento simile bisogna andare nella Casa del Pistrinum (Fornaio), all’interno del complesso archeologico di Pompei. Si tratta di una antica macina, detta ”tipo pompeiano” fortunatamente conservata in S. Francesco. Di reperti archeologici Boville Ernica ne avrebbe tantissimi, basta considerare quelli esposti nelle vetrine del Museo archeologico di Frosinone, quelli nelle vetrine del Museo di Casamari e quelli non esposti e conservati in vari magazzini e sovrintendenze. Visti i numerosi visitatori sempre in aumento  è un vero peccato non poter avere un riconoscimento come sala museale alla chiesa di S. Francesco, riconoscimento che permetterebbe di prevedere un biglietto d’ingresso a persona e relativi incassi che potrebbero essere utilizzati per rendere ancora più fruibile ed attraente la nostra cittadina. Tra l’altro la cosa più “strana” è che la chiesa è già Museo dal 1978 ! Il  29.04.1978 fu affidato un progetto per la realizzazione di un museo a Boville Ernica e con GM n. 404 del 23.10.1978 fu approvato.

I documenti del progetto sono stati ritrovati dalla Soprintendenza proprio in questi giorni . Nel 1978 furono finanziati e realizzati dei lavori per un totale di 78.263.000 milioni di Lire. Peccato che il museo non è mai entrato in funzione a tutti gli effetti ! Proprio all’inizio di quest’anno, alcuni dei palazzi storici della nostra provincia hanno aumentato il biglietto d’ingresso (alcuni che erano a 3,00 euro a persona sono passati a 5,00 euro ) e non per questo c’è stata flessione nelle visite, anzi la migliore musealizzazione ha addirittura aumentato notevolmente il numero d i visitatori. Se davvero il turismo è il settore del futuro è necessario che ci attiviamo per renderlo redditizio.

Nella foto, le pagine del libro di Don Bernardino D’Aversa  “Convento di S. Francesco di Bauco dei Minori Conventuali. Inventari – Sec. XVIII” dove vengono riportati i dettagli del progetto approvato ed i lavori finanziati.

mercoledì 10 maggio 2017

La successione di Piero, i Cinque Stelle e la Balena Bianca

Si scaldano i motori in vista della prossima campagna elettorale a Boville. La corsa verso lo scranno più alto di Palazzo Simoncelli è partita già da mesi; tanti i pretendenti, poche le idee ed i progetti concreti. Tutti, quasi tutti vogliono andare ad amministrare ma nessuno ha le idee chiare riguardo le necessità della cittadinanza, il profilo dei singoli candidati, la qualità della squadra che andrà a raccogliere l'eredità di Piero Fabrizi. Tanto fumo e poco arrosto.

Nonostante le dimissioni di Anthony Astolfi, scomparso dai radar della politica, in pole position rimane sempre la maggioranza di Piero Fabrizi o comunque ciò che resta rispetto alla composizione iniziale. Certo, il sindaco dopo aver completato i due mandati non potrà più concorrere alla carica di primo cittadino e questo potrebbe condizionare il cammino futuro della sua squadra che vede in Angelo Fabrizi ed Angelo Reali i possibili successori,Non è chiaro cosa farà Piero; boatos che rimbalzano da Frosinone lo vogliono candidato alla Regione e chissà che il nostro sindaco, approfittando di un consenso personale che va oltre Boville non decida di giocarsi la partita. Quello che è certo però è che Piero, comunque vada, non farà mancare il sostegno alla sua squadra. La calma apparente nella maggioranza comunque è figlia di una sorte di "pace armata" siglata dopo le dimissioni di Astolfi : Piero dovrà scegliere la carta dal mazzo molto presto.

Dalle dinamiche interne alla maggioranza dipenderà molto di quello che faranno le opposizioni. Rispetto alla scorsa campagna elettorale, Angelo Di Rienzo ed il dottor Giuseppe Di Cosimo non saranno quasi certamente della partita. Sta scaldando i motori Enzo Perciballi che forte dell'esperienza della scorsa tornata elettorale avrà sicuramente lavorato per rinforzare la squadra che lo sosterrà tra pochi mesi; sulla stessa lunghezza d'onda anche Memmo Di Cosimo che dopo due anni e mezzo di amministrazione a fianco di Piero Fabrizi è chiamato a confermare il buon risultato ottenuto quattro anni or sono. Nella variegata geografia politica del centrodestra si sta muovendo a fari spenti anche l'ex sindaco Michele Rotondi che dopo due sconfitte consecutive potrebbe decidere di riprovare nuovamente la scalata all'ufficio all'ultimo piano del palazzo comunale. Rispetto al 2003 però, l'anno che lo ha visto trionfare, non spira più quel vento di centrodestra e di quella squadra non è rimasto quasi più nessuno. Difficile infine che si componga la lista di un movimento che invece ha il vento in poppa, quello dei Cinque Stelle. l'entusiasmo iniziale con cui era stato accolto in paese il movimento di Grillo è andato lentamente scemando. Possibili sorprese potrebbero essere una lista formata completamente da giovani, di fatto ai margini delle decisioni che hanno segnato la vita politica cittadina mentre qualche ben informato al centro storico parla di un possibile ritorno in campo di Alberto Paglia come figura capace di raccogliere un consenso ampio in varie zone del territorio comunale, soprattutto tra l'elettorato moderato.
Insomma, se sono rose, fioriranno. Finora, i grandi assenti sono le idee ed i programmi; nella speranza, forse, che il nostro paese saprà scegliere il candidato migliore a prescindere dai giochini della politica.


lunedì 27 febbraio 2017

"La morte di una persona è sempre una sconfitta, per tutti". Monsignor Vincenzo Paglia interviene sul caso Fabo

Continua a fare scalpore, sui media nazionali, la scomparsa di Fabiano Antoniani, cieco e tetraplegico in seguito ad un incidente d'auto tre anni fa che è morto stamattina in Svizzera dopo essersi sottoposto all'eutanasia attiva. "Fabo - come era conosciuto - è morto alle 11,40, ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo": scrive Marco Cappato sul suo profilo Facebook. Poi è lo stesso Cappato a fornire dei dettagli sugli ultimi istanti di vita di Fabo. "Ha morso un pulsante per attivare l'immissione del farmaco letale: era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci. Poi però ha anche scherzato". 
"Tutto questo mi rattrista molto. Deve rattristarci tutti, e anche interrogarci". Questo il commento del nostro concittadino, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha commentato, prima che arrivasse la notizia della morte di dj Fabo. "Ogni volta che si pone termine a una vita, o ci si propone di farlo, è sempre una sconfitta", ha dichiarato monsignor Paglia in un'intervista al Corriere della Sera, "una sconfitta amara: sia per chi dice 'non ce la faccio più" sia per una società che si rassegna all'impotenza".Per l'arcivescovo "la legge non può per sua natura"regolamentare "situazioni così drammatiche" e "il rischio è di creare 'la cultura dello scartò di cui parla il Papa".

domenica 19 febbraio 2017

Bernie Sanders, la sinistra baucana e l'Ottocento

Chissà cosa ne pensano i tre tenori della "sinistra" dem baucana. Enzo Perciballi, il renziano della prima ora, Ruggero Mastrantoni, il primo a sponsorizzare la nascita del Pd e Memmo Di Cosimo, democratico ante litteram che aveva in tasca la tessera della Margherita anche quando la moglie Anna Iaboni era candidata con i Ds : dicevamo, cosa ne pensano, alla vigilia del congresso del Pd i protagonisti della "gouche" baucana?
Tutti e tre sostenitori del giullare fiorentino oppure fieri restauratori del socialismo? Cosa si diranno durante il congresso è facile immaginarlo. In realtà non hanno niente da dire e la gente di Boville, per fortuna, non gli da nemmeno troppo ascolto. "Il nostro nemico è la destra» e giù applausi dalla sparuta platea, composta per lo più da sessantenni. Enzo Perciballi, rigorosamente in giacca e cravatta, indosserà gli abiti del moderato, Memmo Di Cosimo si travestirà da rivoluzionario, alla perenne ricerca di voti, non importa se arriveranno dal Marchionne di turno oppure da qualche precario. Certo, di giovani precari e popolo dei «voucher», altro tema molto in voga, se ne vedranno pochi. Quelli, la generazione dimenticata, vota per i Cinque Stelle. Ad abbassare un po' la media dell'età ci sarà qualche piccola delegazione di Giovani Democratici, con barbe da hipster e maglioncino «alla Marchionne». Non ci sono e non ci saranno le bandiere del Pd, partito che a Boville è stato spodestato a sinistra dai socialisti di Piero Fabrizi. E infatti gli unici di rosso vestiti, resteranno fuori dalla contesa.
Dentro, intanto, continua la rievocazione del socialismo ottocentesco. Verranno proiettate immagini della Resistenza, del '68 e delle proteste antirazziste in America. Oltre ai classici della sinistra italiana, primo fra tutti l'intramontabile Enrico Berlinguer, gli oratori citeranno Nelson Mandela, Rosa Parks e Papa Francesco. Magari facendo finta di dimenticarsi per quali ideali, i primi due, hanno lottato.
Di operai dentro la sezione del Pd a Boville non se ne vedono più da un pezzo. Vuoi perchè a Boville erano diventati tutti imprenditori, vuoi perchè la gente che falce e martello li usava davvero, negli anni dove dominava "la sinistra al caviale" (ed al cachemire aggiungiamo noi), non l'hanno mai fatta parlare. «Mi stupisce che ancora ci siano gli operai». Al solo pronunciare la parola tutti si scatenano. Al solito insomma, le parole d'ordine saranno sinistra e socialismo. Ma dovranno stare attenti a parlarne perchè da un paio d'anni sono il verbo di Orlando Cervoni, «il Bernie Sanders baucano». In fondo, ci si accontenta di poco.

giovedì 16 febbraio 2017

Chiude la vecchia Banca della Ciociaria, fine di una storia

Troppo piccola e non conviene. Ed i baucani non hanno più soldi da metterci e forse nemmeno il rating giusto per prenderne in prestito. Forse, è soltanto il segno dei tempi, delle tecnologie che cambiano il modo di vedere il mondo; del resto, con uno smartphone si è in banca.
Resta il fatto che il centro storico di Boville non ha più una banca; la vecchia Banca della Ciociaria chiude i battenti il prossimo diciassette marzo ed i conti correnti verranno trasferiti a Frosinone. A Boville non rimane che un solo uno sportello periferico, di Intesa, a Casavitola. E chissà ancora per quanto. 
Il nostro paese adesso lo vediamo un po' spento, ridiventato improvvisamente povero, come era una volta, prima del boom delle costruzioni e dell'edilizia.

Molti non lo sanno ma a Boville è nata una banca. Eravamo al crepuscolo degli anni Ottanta, l'ultima decade d'oro per immobiliaristi e costruttori, e l'alba dei più morigerati anni Novanta, quelli in cui Giuliano Amato ebbe la geniale idea di tassare per la prima volta la casa di proprietà. 

Fu così, che in quegli anni, nella piccola sala della biblioteca comunale, a pochi metri dalla filiale della Banca della Ciociaria nacque la Popolare del Frusinate. Poi le cose sono andate come sono andate e Boville ha perso fin da subito la presa sull'istituto di credito che nel giro di pochi anni si è ramificato in tutta la Ciociaria. Eppure a Boville non ha mai aperto uno sportello.
Nel frattempo al borgo aveva aperto una filiale anche il vecchio Banco di Napoli, fuggito nottetempo alle prime avvisaglie della crisi nell'ottica di una razionalizzazione dei costi con la capogruppo Intesa Sanpaolo. Ora, anche la vecchia Banca della Ciociaria se ne va. Al destino, si sa, non manca mai il senso dell'umorismo.
Il nostro centro storico continua a perdere pezzi. Meno servizi, meno qualità della vita, meno persone che circolano, meno incassi per i negozi, nessun introito per il comune di Boville che negli anni ha sempre percepito l'affitto. 
Meno, meno di tutto.

La cosa davvero buffa in tutta questa vicenda è che nessuno ha potuto obbiettare granché rispetto alla dipartita dell'istituto di credito. Del resto, nonostante la Banca della Ciociaria condividesse con gli uffici comunali il portone d'ingresso, il primo cliente ad andarsene, qualche anno fa, è stato il comune stesso trasferendo il servizio di tesoreria a Casamari. 

Ad ogni modo, nessuno di noi può fermare il progresso; è sempre stato così bella storia umana. Ed oggi le tecnologie permettono a ciascuno di entrare in banca dal divano di casa o mentre sorseggia un caffè in un bar.

Prima dell'avvento di Radio Boville, su internet, si poteva leggere del nostro amato borgo soltanto sui giornali. Le tecnologie cambiano il modo di vedere il mondo. 

giovedì 9 febbraio 2017

The Donald, la torre ed il colpo di testa di Pelè

Gli americani vogliono costruire il muro con il Messico, due anni fa Piero ed i suoi volevano comprare la torre. 

Settanta mila euro, centodieci con gli interessi; tanto sarebbe costata la torre della discordia al popolo di Boville mentre, a sentire The Donald, il muro che farà da confine insieme al Rio Grande lo pagheranno i messicani.

Tra nostalgia ed una montagna di sensi di colpa, insomma, sembra che l'amministrazione comunale abbia archiviato l'idea di rilevare la torre. 

Peccato perché avremmo potuto usare l'avamposto per gli avvistamenti delle truppe dei Borboni che muovono verso l'amata terra di Bauco. E allora la storia che avremmo potuto raccontare sarebbe stata una mezza truffa, un cocktail sbagliato, un Cuba Libre con troppa cola e troppo poco rum. 

Comunque sia, i baucani in America hanno votato in maggioranza per Trump. Sarà per l'affinità con l'immobiliarista del Queens, sarà per il desiderio ancestrale di costruire muri, sempre e comunque. Si sa, sono gente pratica i baucani. 

Per i nostri concittadini al di là dell'Atlantico del resto il Messico significa tre cose : immigrati illegali, una bandiera molto simile a quella dell'Italia e la finalissima persa a Città del Messico nel 1970 con Rivera in campo sei minuti, l'Italia contro il Brasile, Valcareggi in panchina e Pelè che sale sulla luna.


E così, mentre i baucani d'America si chiedono se The Donald riuscirà o meno a mantenere gli impegni assunti, i baucani della madrepatria si chiedono quali promesse gli faranno gli aspiranti candidati ad indossare la fascia tricolore oggi saldamente sulle spalle di Piero. 

A Boville fortunatamente, non ci servono muri e nemmeno torri. Forse non abbiamo bisogno nemmeno di rivoluzioni.

I cubani ben presto si accorsero che la rivoluzione era una beffa e che Fidel non era diverso da Batista. Basterebbe, semplicemente, non votare più i politici chiacchieroni. Quelli che negli ultimi venti anni non hanno fatto altro che costruire opere inutili e messo continuamente le mani in tasca ai cittadini. 


L’arte di sopravvivere in difesa non passa per forza dalle clientele. 


lunedì 23 gennaio 2017

Trump, la diaspora socialista e la corsa al dopo Piero

La maggioranza politica, almeno nei numeri, è ancora molto solida. Quello che Piero Fabrizi non sembra avere più ormai è una squadra compatta a sostegno del suo operato amministrativo. Ad un anno e mezzo dalle elezioni insomma si è ufficialmente aperta la corsa alla successione del primo cittadino. Di acqua sotto i ponti dalla primavera del 2008, quando Piero venne eletto alla guida di Palazzo Simoncelli, ne è passata veramente tanta e molte cose sono cambiate.
Tra mediazioni della prima ora, ricuciture e spaccature più o meno clamorose, Piero si avvia a portare a termine la seconda consiliatura con un piccolo e personalissimo primato ovvero aver rotto gli accordi con entrambi i vice sindaci che lo hanno accompagnato all'inizio del suo mandato. E' successo con Enzo Perciballi, primo degli eletti nel 2008 e con Memmo Di Cosimo, il candidato più votato nel 2013. Due mosse che a Piero sono servite soprattutto a non aver nessuno che nella sua squadra che potesse fargli ombra ma che a meno di due anni dal termine del suo mandato lasciano profonda incertezza su colui che ne raccoglierà il testimone, ammesso che la squadra che lo ha finora sostenuto non si sfaldi del tutto, in balia di personalismi, abbandoni e cambiamenti più o meno radicali del quadro politico. Per il momento è difficile oltre che prematuro azzardare delle ipotesi. 

In pole position sembra esserci l'attuale vice sindaco, Anthony Astolfi che da tempo ormai sta lavorando per assumere un profilo più "istituzionale" all'interno della squadra di Piero Fabrizi. L'avvicinamento ai Socialisti, necessario per aver la "benedizione" del deus ex machina dell'ex partito del Garofano, Gianfranco Schietroma, la presidenza del consiglio comunale ed il ruolo di ambasciatore del nostro borgo in seno alle associazioni delle Città dell'Olio e dei Borghi fanno di Anthony il candidato più papabile. Naturalmente, non è il solo. A fari spenti si muove anche Angelo Fabrizi, fedelissimo di Piero fin dalla prima ora, in orbita socialista anche lui, profilo meno istituzionale ma certamente più affine a raccogliere le simpatie dei fedelissimi di Piero, tutti della contrada di Santa Liberata. 
A distanza e con passo felpato si sta muovendo anche un altro degli assessori di Piero, l'ex presidente del Boville calcio Angelo Reali. Nella scorsa tornata sostenuto da un comitato di zona Reali si è affacciato al mondo della politica conservando il suo spirito di "civil servant" ovvero di esponente della società civile prestato alle istituzioni, profilo questo che potrebbe rappresentare una valida carta da giocare.

Eh si perché a Boville non avremo né la Brexit e nemmeno Trump ma di certo buona parte della cittadinanza è stufa di pagare tasse e tributi per servizi inefficienti o inesistenti. E l'idea geniale di affidare la riscossione dei tributi a qualche società privata con sede a Frosinone invece che agli uffici di Palazzo Simoncelli (dove i dipendenti comunali a quanto ci risulta vengono regolarmente pagati) non fa che peggiorare ancora di più l'umore di un popolo stanco delle prese in giro.

venerdì 18 novembre 2016

La catena, il lucchetto ed il Montorli

Erano i primi anni settanta e su una collina tra le più belle del paese un gruppo di giovani e meno giovani decisero di dare forma ad un sogno, il calcio a Boville.
Avevamo la squadra, anzi due squadre, la Bovillense ed il Boville e non avevamo un campo. E cosi, dopo l'umiliazione di doverlo chiedere in prestito agli "odiati" cugini di Monte San Giovanni Campano un gruppo di imprenditori in rampa di lancio e di giovani di buone speranze decisero di costruirselo, un campo sportivo. Sul punto più alto di una delle colline più belle, con un panorama mozzafiato e tanto spazio intorno per costruire tribuna, spogliatoi e parcheggi. Pietro Fabrizi, Umberto Mizzoni, Antonio Guglielmi, il direttore didattico Di Mario, Salvatore Botticelli con  i suoi mezzi di movimento terra, giovani ed anziani : tutti misero a modo loro una pietra, un granello di sabbia al Montorli.

Erano lungimiranti quegli uomini che avevano visto con i loro occhi, da bambini, la povertà e qualcuno anche la guerra. Un campo sportivo dove fare sport, divertirsi ed andare a tifare ma anche un pochino sognare la domenica, magari con un orecchio alla radiolina per sentire le ultime della serie A. Si giocava tutti di domenica, tutti alla stessa ora, non c'erano anticipi e posticipi, molti non avevano ancora la televisione, figurarsi il satellite. L'Inter era stata da poco ceduta a Fraizzoli da Moratti padre e Berlusconi non era che un minuscolo imprenditore della periferia milanese.

I tempi cambiano, i sogni sono duri a morire.

Stamattina però il sogno di quegli uomini è stato scalfito ma non la loro memoria. Così. dopo aver messo i lucchetti al campo di San Lucio, dopo aver chiuso anche la palestra e fatto fuggire la pallavolo oggi è stato il turno del Montorli.

Politica, ripicche stupide, piccoli uomini a confronto di "giganti" che hanno costruito invece che distrutto e lasciato macerie.
Ci toccherà andare a giocare ancora a Monte San Giovanni? No, il Montorli riaprirà presto. Regalerà ancora emozioni e piccoli sogni. E sarà ancora più bello.

Il sogno di quei ragazzi di allora è più forte di tutto e di tutti. Anche di Piero e dei suoi burocrati.

venerdì 28 ottobre 2016

Centriglio, terra di suggestioni e tori perplessi

Già, da sempre Centriglio è una terra di suggestioni e di tori perplessi.

E, a proposito di corna, mancano poche ore e potremmo chiedere a Bill Centriglio, per tutti Memmo, le ragioni del tradimento tra lui e Piero. Primo eletto nella lista di Piero Fabrizi, un tempo erano uno l'ombra dell'altro; capitava di incontrarli spesso, insieme. 
Quasi un anno fa la rottura e dopo essersi rifugiato per mesi nel politichese tra poche ore Memmo scenderà nell'arena.


Il discorso, le domande del pubblico, la carta stampata, gli amici sostenitori e le spie inviate dagli avversari. 
E lui, uomo cresciuto a Centriglio, da sempre terra di tori, vestirà gli abiti del matador. Si, come le corride in Spagna. 
In una mano avrà il drappo rosso, nell'altra gli appunti con i quali cercherà di convincere la cittadinanza baucana, inviperita ed impoverita, a votare le tariffe dell'Acea. Non sarà facile.

Chissà se un giorno sapremo la verità sulla rottura tra Piero e Memmo; di sicuro la storia è fatta di strani incroci. Senza Mussolini, ad esempio, non ci sarebbe stato De Gasperi. E mentre negli Usa il vecchio Bill, quello vero, ha lasciato il posto alla moglie, al borgo è successo il contrario con Memmo che ha voluto la scena tutta per sè. 

Ora però i momenti loculliani e di bisboccia sono finiti. L'assemblea organizzata da Bill apre di fatto la campagna elettorale. Piero non ci sarà stavolta, non ci sarà come avversario e non ci sarà come alleato. Non ci sarà nemmeno Anthony Astolfi, compagno (!) di militanza nel sottobosco seguito alla scomparsa della Democrazia Cristiana e tra i papabili avversari. Ma nel frattempo, poco importa. 

Le corride finiscono quasi sempre con gli applausi per il matador ma nell'arena, si sa, ogni tanto i tori giocano brutti scherzi.