giovedì 29 marzo 2018

Ciociaria, il fantasma della povertà

La crisi economica, il crollo del settore immobiliare e la chiusura degli impianti produttivi. Sono questi i tre fenomeni che hanno portato la Ciociaria a perdere circa il venticinque per cento del reddito pro capite disponibile. Il tenore di vita della popolazione frusinate risulta essere quindi più bassa della media europea. I dati elaborati da Eurostat fotografano un paese diviso in tre macro regioni che, nemmeno a farlo apposta, ricalcano i risultati delle recenti elezioni politiche. Il nord Italia, più ricco ed in media con le regioni europee, il centro Italia che, esclusa l'area di Roma, arranca ed il Mezzogiorno sempre più in difficoltà e pericolosamente vicino, non solo in senso strettamente geografico, alla Grecia. Purtroppo, il trend della terra che fu di Caio Mario e Cicerone ricalca quello della penisola ellenica dove si è registrata la peggiore contrazione del reddito su scala europea negli ultimi quindici anni. Nel 2005 il frusinate era sostanzialmente in media con le aree più progredite in Europa; a fare da detonatore la crisi finanziaria del 2008 a cui sono seguite le politiche suicide di austerità imposte da Bruxelles. 

Numeri sui quali bisogna riflettere attentamente, numeri che dovrebbero portare ad una profonda presa di coscienza della politica locale anche se non soprattutto a Boville. La nostra cittadina infatti, un tempo patria di centinaia di piccole imprese edili che cavalcavano il boom edilizio della Capitale si trova stretta in una morsa ed a meno di una ripresa del mercato, attualmente poco probabile, dovrà ripensare il proprio modello di sviluppo economico. 

Tradotto in parole povere, niente voli pindarci come l'acquisizione della torre di cui si era parlato un paio di anni fa ma riqualificazione delle infrastrutture, potenziamento dei servizi sociali e valorizzazione di tante piccole attività come l'agricoltura utili per sostenere, magari almeno in parte, il reddito di tante famiglie.

Nessun commento: