martedì 17 aprile 2018

Piero Fabrizi, un addio oppure un arrivederci?

Uno striscione vicino bivio Papetti per ringraziare i baucani. Non si capisce se è un addio oppure un arrivederci ma prima di lasciare l'ufficio all'ultimo piano di palazzo Simoncelli, Piero ha voluto salutare così i suoi elettori. Poter indossare la fascia di primo cittadino è una responsabilità ed un privilegio che capita a poche persone. Once in a lifetime. Una sola volta nella vita. 

Esce di scena come è nel suo stile, dicendo grazie "alla mia terra, alla mia gente". Breve, efficace e concreto con un sano pizzico di populismo che, in tempi in cui i Cinque Stelle vanno di moda, non guasta mai. Se a Boville ci fosse ancora la sede dell'Accademia delle Belle Arti, andremmo a chiedergli di preparargli una targa per conferirgli un titolo accademico, honoris causa, nel campo della comunicazione.

Dicevamo degli addii e degli arrivederci. Lasciata la carica di primo cittadino, Piero concorrerà per uno scranno nel prossimo consiglio comunale? E' una domanda che si pongono in tanti e dopo l'adesione del comitato di Colle Martino con la lista di Enzo Perciballi, è questa la vera variabile della campagna elettorale. Rivedremo il nostro sindaco ai nastri di partenza, intenzionato a piantare ancora un Garofano rosso in consiglio comunale? 

Renato Genovesi è un regista, uno dai piedi buoni, è il Carletto Ancelotti che potrebbe andare a vincere tutto nel Milan di Sacchi dopo una splendida carriera, con pochi acuti, con la maglia della Roma. Un uomo di teatro, uno che potrebbe servire un pallone con il contagiri sui piedi dello sgraziato terzino di turno. E di terzini "Insieme per Crescere" ne ha pure troppi.

La squadra ha bisogno di un centravanti, lo sanno tutti. E lo sanno anche loro. E Piero Fabrizi, il sindaco, è il miglior centravanti che possano trovare sulla piazza. E' il "GigggiRiva"dello scudetto del Cagliari prima del Mundial messicano, capace di trascinare gli isolani ad un successo addirittura epico, contro le squadre espressione dei grandi gruppi industriali del nord. 

Nessuno sa, tranne lui ovviamente, se "Rombo di Tuono" ha voglia di giocarsi la partita dopo dieci anni intensi, ricchi di soddisfazioni e di delusioni, dieci anni logoranti e bellissimi insieme. 

E' un addio oppure un arrivederci? Da Memmo ad Enzo, passando per Orlando, sono tutti avvisati.

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