È stata tra i primi a scommettere sullo sviluppo del turismo a Boville, “inventando” la Pasqua con Giotto ed il premio che porta sempre il nome del celebre artista toscano. Marta Diana è la prima candidata a sindaco nella storia della città dell’Angelo di Giotto. Giovanissima assessore negli anni di Michele Rotondi, Diana si presenta con la lista “Uniti per Boville” e vede nello sviluppo del turismo e nella scuola le priorità del proprio programma elettorale. “Siamo convinti che la nostra cittadina debba tornare ad investire per promuovere le proprie bellezze artistiche, l’Angelo di Giotto, il sarcofago, i palazzi di epoca medioevale, i monumenti. In questi anni l’amministrazione Fabrizi ha alternato scelte lungimiranti come l’adesione al club dei Borghi più Belli d’Italia ed alle Città dell’Olio ad altre disastrose che sono sotto gli occhi di tutti e penso al parco pubblico di nuovo chiuso, al lavatoio transennato, alla passerella del Renarone che avrebbe dovuto richiamare chissà quanti visitatori ma che oggi è coperta dai rovi, alle manifestazioni che gli abbiamo lasciato in eredità e che loro non sono riusciti a far decollare. Non si può pensare di fare accoglienza senza coinvolgere la cittadinanza, le attività economiche e commerciali, le associazioni. Era questo ad esempio lo spirito con cui, diversi anni fa, abbiamo lanciato il Premio Giotto, una manifestazione che andava potenziata, ampliata e che nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto coinvolgere personalità del mondo produttivo ed allo stesso tempo esponenti del mondo della cultura, di Boville e più in generale dell’intera Ciociaria. Con lo stesso spirito poi avevamo istituito un premio per le migliori vetrine delle attività commerciali, uno stimolo ai nostri commercianti a fare sempre meglio; un discorso che vogliamo riprendere, coinvolgendo sia la Camera di Commercio di Frosinone che le associazioni di categoria”. Insieme al turismo, un’altra priorità è sicuramente il sostegno alle attività ed al mondo della scuola che in una cittadina con meno di diecimila abitanti è più che mai importante, centrale. “L’amministrazione comunale deve fare di più per il mondo della scuola - continua ancora Diana - I i nostri ragazzi hanno bisogno di strutture più accoglienti, locali e risorse più adeguate ai cambiamenti della didattica degli ultimi anni che permettano a tutti di sfruttare al meglio la copertura in fibra ottica e ridurre in questo modo il divario digitale. Dobbiamo essere capaci di andare a trovare le risorse sfruttando i vari bandi e tutte le singole voci di finanziamento, da quelli regionali alle misure del Governo nazionale fino ai bandi europei”.
Poi, l’Accademia, altro tasto dolente della gestione di Piero Fabrizi. “L’esperimento dell’Accademia, alla quale erano stati concessi i locali della Casa del Pellegrino a Santa Liberata, si è rivelato poco più di una bolla di sapone.
È necessaria la programmazione, non si può pensare di amministrare una comunità improvvisando e cercando di mettere una toppa dove serve o peggio ancora dove capita; una buona amministrazione si valuta molto spesso con la capacità di programmare. Tornando alla scuola poi, il nostro auspicio è quello di una collaborazione più intensa tra la scuola, le famiglie, il comune ed il territorio. Mi piacerebbe fare in modo che i nostri ragazzi possano avere modo di riscoprire la storia millenaria di Boville, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Abbiamo tante idee e tanta passione, due ingredienti necessari a far progredire la nostra comunità ed a raccogliere la sfida dei grandi cambiamenti che viviamo ogni giorno, grazie all’innovazione tecnologica ed allo sviluppo dei sistemi di condivisione della conoscenza e della comunicazione. È per questo che vogliamo ascoltare le istanze del mondo della scuola, magari collaborando che altri enti ed istituzioni. La formazione e la crescita culturale dei ragazzi sono al centro dello sviluppo di una comunità”.
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