Era un fiume in piena, Piero Fabrizi. Una simbiosi, un duetto praticamente perfetto con Renato Genovesi. Vialli e Mancini. Uno bravissimo a fare da ariete nelle difese avversarie, l’altro a cucire e rifinire il gioco, uno a servire palloni con il contagiri, l’altro arrabbiato, affamato nel cercare la porta, l’istinto, il gol. Piero, Renato e la Samp di Boskov dei primi anni novanta.
In realtà quella Sampdoria non aveva solo Vialli e Mancini lì davanti ma fior di giocatori nelle retrovie, dallo Zar Vierchowod fino alla locomotiva Lombardo passando per l’esperto Beppe Dossena. E così, Piero ed i suoi hanno provato a mettere su un gioco di squadra niente male.
La prima bordata l’ha tirata Daniele Paluzzi in avvio. “Vorrei chiedere ad alcuni dei candidati sindaco .. loro, quando hanno amministrato, cosa hanno fatto? Noi possiamo dire che ci siamo impegnati a contrastare lo strapotere di Acea e Piero Fabrizi ha votato anche per chiedere la rescissione, gli altri possono dire lo stesso?”.
Il microfono poi è passato nelle mani del sindaco uscente, Piero. Un fiume in piena. “Fare il sindaco è un’esperienza meravigliosa, voglio ringraziare tutti. Oggi la cosa più bella è ripresentarci alla nostra gente al fianco di Renato Genovesi. La sua candidatura è stato il più grande risultato che potevamo ottenere. La partita la stiamo giocando per vincere; questa barca sta tornando al porto con tutte quelle persone che in un momento di grande difficoltà si sono impegnate a fondo.
In dieci anni abbiamo realizzato ben quaranta opere pubbliche, magari non grandissime ma quaranta sono davvero tante soprattutto in un momento di grandissima difficoltà per le finanze pubbliche. I nostri avversari li conoscono tutti e se vincono le elezioni c’è la possibilità concreta che si possano venire a creare delle situazioni davvero poco simpatiche. Uno si presenta con la lista Tu Protagonista ma è lui stesso il protagonista mentre un altro parla di Bene Comune ma è un concetto vuoto, non significa nulla. Cosa abbiamo fatto noi in questi dieci anni se non il bene di Boville?
I nostri avversari promettono tutto a tutti, perfino la sistemazione del cimitero dopo che magari sono stati loro stessi a creare confusione. Per anni siamo stati fianco a fianco poi alcuni hanno preso le distanze e non si capisce il perché. La verità è che non hanno argomenti”. Piero Fabrizi nelle vesti di Vialli che marcato da due avversari riesce a fare da sponda per il dieci doriano, aprendogli lo spazio, il corridoio per puntare alla porta. Decisi ma più pacati, come è nel suo stile, e nello stile del Mancio, i toni del dottor Genovesi quasi a ribaltare il copione, improvvisando.
“È un onore per me raccogliere il testimone nella squadra di Piero Fabrizi. In questi gironi vedo tanto nervosismo ed un atteggiamento scomposto da parte dei nostri concorrenti. Ci sono tante cose da fare, tanti progetti ben avviati che presto saranno realtà per il nostro territorio e sinceramente credo che bisogna concentrarsi su quelli e sulla programmazione. Dobbiamo guardare avanti, immaginare il futuro di Boville e dei suoi cittadini, in particolar modo i giovani per i quali il rifacimento del tappeto sintetico del Montorli sará un’ opera importante che gli permetterà di proseguire al meglio le loro attività sportive. Bisogna completare la rete fognante nelle zone dove manca quindi interesseremo Acea ed avvieremo un ragionamento il più possibile condiviso in termini di urbanistica ed opere pubbliche e la possibilità di intercettare dei finanziamenti che potrebbero permetterci di realizzare l’auditorium. Dobbiamo migliorare ed ampliare i servizi”.
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