venerdì 25 maggio 2018

Intervista a Vincenzo Paglia sulla canonizzazione di Paolo VI ed Oscar Romero

Affaritaliani ha intervistato il nostro più celebre concittadino, Mons. Vincenzo Paglia, molto vicino a Papa Francesco, Presidente del Pontificia Accademia per la Vita sulla prossima canonizzazione di Papa Paolo VI e di Monsignor Oscar Romero.

D: Il 14 ottobre prossimo Paolo VI e Monsignor Romero saranno canonizzati. Iniziamo da Paolo VI. Quale è stato il suo rapporto con il concilio Vaticano II?
R: Paolo VI è stato un papa molto importante tanto che possiamo definirlo il “Papa del Concilio”, che iniziò da un’idea di Giovanni XXIII, ma fu svolto e concluso e soprattutto applicato da Papa Montini.
D: Dunque Giovanni XXIII l’ispiratore e Paolo VI il realizzatore? Che rapporto c’era tra i due?
R: Due figure strettamente correlate e inscindibili. Uno ha l’idea e apre il Concilio Vaticano II, quello del rinnovamento della Chiesa, l’altro lo prende in mano e lo porta a compimento, oltretutto in tempi particolarmente complessi e difficili.
D: Passiamo a Mons. Romero, ucciso mentre celebrava una messa a El Salvador e la cui causa ha seguito direttamente lei. Che rapporto ha Romero con il Concilio?
R: Fondamentale. Se Papa Giovanni XXIII fu l’ideatore, Paolo VI il conduttore, Romero fu l’applicatore del Concilio Vaticano II che rinnovò totalmente la Chiesa Cattolica e sicuramente cambiò la Chiesa Sud Americana.
Romero portò il vangelo tra i poveri, i derelitti, gli emarginati applicando alla lettera le posizioni conciliari e questo destò reazioni e difficoltà sia nella Curia romana che in Sud America.
D: Può spiegarmi meglio questo punto? Che difficoltà sorsero?
R: Attaccando Romero si attaccava il Concilio inviso a diversi Cardinali romani, ma anche in Sud America.
D: Ma anche nella parte finale, cioè adesso, ha trovato difficoltà curiali?
R: Ora poche. Mi riferisco soprattutto a quando iniziai nel 1994, quando l’opposizione al Concilio c’era ancora. Ad esempio il cardinal Alfonso López Trujillo, colombiano, si oppose decisamente alla beatificazione di Mons. Oscar Romero.
D: Che rapporto esisteva tra Paolo VI e Mons. Romero?
R: Molto stretto. Papa Montini una volta lo ricevette e gli disse: “Lei è il pastore, guardi con coraggio il suo popolo”; poi seppi da suoi collaboratori che questa attestazione di fiducia diede grande energia a Romero per la sua difficile opera di evangelizzazione.
D: Cosa pensa Papa Francesco di Mons. Romero?
R: Ne ha una grande considerazione. Lo reputa, appunto, tra i principali attuatori del Concilio Vaticano II:
D: Dunque queste due canonizzazioni sono collegate…
R: Sono strettamente connesse. Si tratta, come dicevo prima, del realizzatore del Concilio e di uno dei suoi principali protagonisti nella società ed è molto bello vederli canonizzati lo stesso giorno.

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